Ecco a voi la recensione di Spice Boyz, film bielorusso presentato al Ravenna Nightmare Film Fest 2020. Un B-movie violento, drammatico e ovviamente divertente!
TITOLO ORIGINALE: Spice Boyz. GENERE: Horror, Drammatico. NAZIONE: Bielorussia. REGIA: Vladimir Zinkevich. CAST: Margarita Abroskina, Anna Andrusenko, Sasha Tarasov, Aleksei Maslodudov. DURATA: 102 min. DATA DI PRESENTAZIONE: 5 novembre 2020.
Se con il recente The Blackout (2019) siamo andati ad analizzare un blockbuster russo, con la recensione di Spice Boyz andremo ad osservare un altro film dell’est Europa che in qualche modo richiama i “classici generi” del cinema statunitense. Spice Boyz, presentato al Ravenna Nightmare Film Fest 2020, è infatti un perfetto B-movie facente pienamente parte di quella schiera di slasher prodotti dal cinema U.S.A.. Andiamo quindi a scoprirlo con la nostra recensione.
Prima di iniziare vogliamo però ricordarvi come l’opera fa parte della selezione ufficiale del festival, gareggiando quindi per il premio finale dei lungometraggi, l’Anello d’Oro.
Trama | Recensione Spice Boyz
Una giovane e felice coppia sta per sposarsi in un piccolo paesino. Lo sposo e i suoi amici decidono di organizzare una festa di addio al celibato nel luogo della cerimonia. Nel pieno del divertimento i ragazzi assumono la Spezia, un allucinogeno che trasformerà il party in qualcosa di molto più macabro… basato sugli eventi reali che hanno avuto luogo nel 2014 a Gomel.
B-movie Bielorusso | Recensione Spice Boyz
Dalla sinossi avrete già capito perchè parlavamo di B-movie slasher. Esso infatti, come dicevamo, richiama perfettamente diversi di quei film horror americani che hanno quasi abusato del tema; tanto da portare lo stesso genere quasi fuori moda, cosa che però ovviamente non è accaduta in tutti gli Stati. Ecco quindi che dalla Bielorussa e in particolare dal regista Vladimir Zinkevich, arriva un classico e perfetto B-movie, con tanto di piccole citazione e riferimenti proprio al mondo U.S.A. (si parla di hot dog americani migliori di quelli bielorussi, oppure della popolare serie Breaking Bad…). Ma ovviamente i riferimenti non sono solo verbali ma anche visivi.
Divertimento assicurato | Recensione Spice Boyz
Il film di Vladimir Zinkevich, qui alla sua prima opera, prende infatti pienamente spunto da quel mondo fatto di festini, bulli, rapporti non protetti, musica a palla… Il risultato è un film godibilissimo, soprattutto per i più giovani, anche e soprattutto per tutta la componente sanguinolente e violenta che esplode nella seconda parte dell’opera. In realtà, per quanto questo film sia “crudo”, non vi è mai un eccesso di sangue o comunque di effetti prostetici. Le parti più spaventosi sono infatti legate più all’atto in sé che alla sua visione. E ancor di più, ovviamente, spaventa l’idea che una apparentemente “anonima” droga possa scatenare reazioni di questo tipo (la storia è liberamente ispirata a fatti reali).
Le conseguenze della “spice” | Recensione Spice Boyz
Il cineasta bielorusso è infatti molto bravo a mantenere un tono e un ritmo che è al tempo stesso ammiccante e freddo. Passiamo quindi da sequenze di festini con musica hip-hop bielorussa a momenti di squilibri totali dovuti alla mortale droga. Proprio in quest’ultime situazioni il regista ci dà un tocco che è si horror ma anche semi-documentaristico/freddo. La musica rap o rock viene meno e rimangono soltanto grida, risate sguaiate e occhi increduli di fronte al macabro spettacolo.. In quest’ultima parte, per chi è amante del genere, il divertimento è assicurato.
Un’eroina e un pazzo omicida | Recensione Spice Boyz
Buone anche le interpretazioni, in particolare sono da lodare Margarita Abroskina e Sasha Tarasov. La prima dà vita a un personaggio empatico, con cui lo spettatore si identifica facilmente, anche grazie alla sua fotogenica espressività. Sasha Tarasov crea invece un vero e proprio semi-villian all’interno del film. Se infatti fin da subito ci sembra il più prepotente e spavaldo del gruppo, dopo l’assunzione della droga diventerà qualcuno con cui non vorreste mai avere a che fare. Anche qui poi tornano i rimandi al cinema americano, con il ragazzo che più diventa pazzo e sanguinolento e più sembra imbattibile.
Una regia classica ed elegante | Recensione Spice Boyz
Detto questo, Spice Boyz gode anche di un’ottima regia, caratterizzata da movimenti eleganti e messe a fuoco ampie. Non mancano poi alcuni godibilissimi piani-sequenza che permettono di immedesimare ancor di più lo spettatore nell’irreale e terribile contesto. Passando ai difetti potremmo dire che Spice Boyz è fin troppo derivativo, prendendo a piene mani da un’immaginario già ben approfondito dal cinema hollywoodiano. Al tempo stesso non ci sentiamo di evidenziare questo elemento, dato che, dopo tutto, anche gli stessi americani continuano a produrre pellicole di questo tipo senza grande inventiva (anche se più raramente).
Fin troppo maschio… | Recensione Spice Boyz
Ad alcuni oltretutto potrebbe non piacere la rappresentazione “maschile” dell’opera che sembra riflettere il contesto sociale russo-bielorusso. È evidente infatti l’ideologia di un paese che esalta l’uomo bianco, forte e soprattutto etero. In poche parole, una concezione ormai antiquata che da una parte dona anche una certa freschezza (soprattutto in virtù del sempre più imperante “politically correct”) ma dall’altra fa intravedere un’evidente chiusura mentale. Si tratta però di constatazioni comunque abbastanza esterne alla tipologia di film e che perciò non devono essere oggetto di troppe attenzioni. Oltretutto, bisognerebbe ampliare il discorso a diverse produzioni dell’est Europa e non è questo certamente il luogo adatto.
Conclusione
Questo Spice Boyz ci ha quindi piacevolmente colpiti, donandoci un’ora e mezza di divertimento, ansia e parziale disgusto. Non manca poi un messaggio generale contro l’abuso delle droghe, ovviamente non esplicitato ma evidente nelle terribili conseguenza della “Spice”. Non mancano infine alcuni relativi difetti di “derivazione”; difetti comunque quasi inevitabili in queste produzioni. La pellicola di Vladimir Zinkevich riesci quindi nell’obbiettivo tipico del genere: ci diverte ma al tempo stesso crea sensazioni di dramma, raccapriccio e assurdo.
Punti a favore
- regia elegante e immersiva
- Alcune buonissime interpretazioni
- Divertimento da b-movie assicurato
- Messaggio terribilmente drammatico
Punti a sfavore
- Abbastanza scontato e derivativo, come tipico del genere
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