Ecco la nostra recensione di Ennio, il documentario di Giuseppe Tornatore sul grande compositore rivoluzionario
TITOLO: Ennio. GENERE: documentario, biografico. NAZIONE: Italia, Belgio, Paesi Bassi, Giappone. REGIA: Giuseppe Tornatore. CAST: Ennio Morricone, Giuseppe Tornatore, Clint Eastwood, Quentin Tarantino, Hans Zimmer, John Williams, Bruce Springsteen, Dario Argento, Oliver Stone, Roland Joffé, Bernardo Bertolucci, Gianni Morandi. DURATA: 152 minuti. PRODUZIONE: Piano B Produzioni. DISTRIBUZIONE ITALIANA: Lucky Red. USCITA: in anteprima il 29 e 30 gennaio, poi dal 17 febbraio 2022.
Ennio, il documentario diretto da Giuseppe Tornatore sulla figura del grande compositore romano, è una gemma e un appuntamento immancabile per tutti gli appassionati di musica, film e non solo. Attraverso quest’opera si approfondisce la figura schiva e unica di Morricone, dalle sue origini familiari ai suoi ultimi successi. Addentriamoci nella recensione di Ennio, partendo dal trailer.
La trama | Recensione Ennio: l’imperdibile documentario
Ennio racconta il viaggio del suo protagonista. Si parte da un risveglio del Morricone ultraottantenne, che si allena in casa, ricordando il ritmo di un metronomo. Poi il maestro si siede e inizia a raccontare. Attraverso una lunga intervista con Giuseppe Tornatore, Morricone si apre, partendo dalla sua nascita fino al suo ultimo grande successo, il premio Oscar per The Hateful Eight di Tarantino. Nel mezzo troviamo interventi di decine di personalità differenti, da colleghi di fama internazionale come Hans Zimmer e John Williams a volti nostrani come Gianni Morandi e Carlo Verdone. Ognuno di loro racconta un aneddoto, un retroscena o semplicemente elogia la figura di Morricone, che nel corso della sua vita ha aiutato a modellare il mondo in cui viviamo oggi, attraverso la sua musica.
L’uomo prima del compositore | Recensione Ennio: l’imperdibile documentario
Ennio vuole essere prima di tutto un omaggio al Morricone uomo, prima che al Morricone compositore. Ciò che mi ha emozionato di più del documentario è stata infatti la grande umanità che traspariva dal maestro. Nel raccontare la sua infanzia, il rapporto con il padre e altri momenti duri della sua vita, in particolare della sua giovinezza, la commozione lo avvolgeva. Non sono rari i momenti in cui il maestro si ferma per qualche secondo per rivivere i momenti che sta raccontando. In questi attimi lo spettatore si ferma con lui, frenato dall’emozione. Dalla visione di Ennio emerge un Morricone che forse molti non conoscevano, sia perché la sua carriera è più lunga della vita di molti di noi (me compreso) sia perché ci si è magari concentrati più sulla sua musica che sulla sua figura. Attraverso i racconti del maestro e le testimonianze dei diversi ospiti, Ennio appare come un uomo schivo, geniale, combattuto, ignaro per tantissimo tempo del suo successo e della sua influenza sul mondo che lo circonda. Viene anche omaggiata sua moglie Anna, figura importantissima nella sua vita e come Morricone stesso ha raccontato: «I registi ascoltavano solo le musiche che piacevano a mia moglie».
«Nel 1970 smetto di fare il cinema» | Recensione Ennio: l’imperdibile documentario
Così ha raccontato lo stesso Morricone durante il documentario. Nel corso della sua carriera, soprattutto agli inizi, Morricone era malvisto dagli altri compositori poiché si era venduto al mondo del cinema. A partire dal 1961 il maestro inizia la sua carriera cinematografica con Il federale di Luciano Salce e subito ritiene che le attività del compositore classico e cinematografico siano inconciliabili. È in quell’anno che pronuncia la frase riportata qua sopra. La stessa frase la ripeterà all’inizio di ogni decennio, senza tuttavia mai fermarsi. Nel corso della sua carriera, Morricone compone la colonna sonora di oltre 500 film, molte delle quali indimenticabili: dalla Trilogia del Dollaro a C’era una volta in America, da The Mission a La leggenda del pianista sull’oceano, da Nuovo Cinema Paradiso a Gli Intoccabili, da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto a The Hateful Eight. Ognuno di noi ha nel cuore almeno una colonna sonora di Morricone e non può non emozionarsi ascoltandola al cinema durante questo documentario. Per quanto mi riguarda, non riesco a pensare a C’era una volta il West senza pensare all’armonica del protagonista e al tema principale del film.
Il grande lavoro di Tornatore | Recensione Ennio: l’imperdibile documentario
Non deve passare però inosservato il grande lavoro messo in atto dal regista di questo documentario. Giuseppe Tornatore confeziona un’opera godibilissima, seppur dalla durata non indifferente. L’alternanza tra i ricordi del passato, le parole di Ennio, le testimonianze degli ospiti e la musica è resa con molto equilibrio. Vi è un filo rosso che collega tutti gli elementi biografici del maestro, dalla già citata prima scena di lui che si allena fino all’ultima, in cui Morricone dirige silenzioso nella sua stanza. Ennio è così un documentario di 2 ore e mezza che però non annoia, bensì incanta grazie all’unicità della storia del suo protagonista e grazie alle emozioni che trasmette. Tornatore regala ai posteri una prova inestimabile del passaggio di Morricone su questo mondo, rendendo ancora più immortale la sua carriera.
Conclusioni
Ennio è un’opera meravigliosa, che parla a tutti coloro che vogliono ascoltare. Era molto tempo che non mi capitava di andare al cinema e vedere un pubblico così variegato: coppie di anziani, giovani, adulti, bambini. Tutti erano venuti ad ammirare ancora una volta il lavoro di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Tornatore ci regala una summa della carriera di Morricone, un concentrato di tutti i suoi successi, cinematografici e non, e allo stesso tempo un ritratto dell’uomo dietro alla musica. Un documentario imperdibile per tutti, perché tutti noi viviamo in un mondo plasmato dalla musica di Ennio Morricone.
Cosa ne pensate della nostra recensione di Ennio? Lo avete visto al cinema? Fatecelo sapere nei commenti!
Punti a favore
- Equilibrio tra testimonianze, immagini e musica
- L'unicità di Morricone emerge in tutto il suo splendore
- La colonna sonora (ovviamente)
Punti a sfavore
- La lunga durata
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Valentina Marchesi
24 Febbraio 2022 alle 14:51BELLISSIMO PIÙ DELLE MIE ASPETTATIVE in quanto alla durata del film non posso che dire di non essermene nemmeno accorta : i miei complimenti al regista Tornatore
Sara chiappa
6 Marzo 2022 alle 0:17Meraviglioso, imperdibile. Mi ha dato una emozione e serenità che non vivevo da tempo. Le due ore e mezza sono volate, a dire il vero vorrei non fosse mai finito. Grazie Tornatore per questo splendido omaggio ad un grande genio. Fatevi un regalo: andare a vederlo e capirete cosa intendo