Bohemian Rhapsody: un film per gli appassionati o una valida pellicola? Scoprilo nella nostra recensione!
TITOLO ORIGINALE: Bohemian Rhapsody. GENERE: Biografico, Drammatico, Musicale. NAZIONE: Stati Uniti, Regno Unito. REGIA: Brian Singer. CAST: Rami Malek, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Gwilym Lee, Aidan Gillen, Tom Hollander. DURATA: 134. DISTRIBUTORE: 20th Century Fox. USCITA CINEMA: 29/11/2018.
Bohemian Rhapsody è una pellicola, nei cinema in questi giorni, diretta da Brian Singer, che vede il celeberrimo gruppo musicale Queen come protagonista. Vengono presi in considerazione i primi 15 anni del gruppo, fino al concerto del Live Aid del 1985, con diversi salti temporali.
Freddie Mercury è interpretato da Rami Malek, già famoso nel panorama cinematografico per il suo ruolo del Faraone Ahkmenrah nella trilogia di Una notte al Museo e fresco di nomination come miglior attore protagonista agli Emmy per la sua interpretazione in Mr. Robot: il suo personaggio, studiato in ogni piccola movenza, prende letteralmente vita sul palco e nello schermo, riuscendo pienamente a convincere.
La pellicola non è però esente da difetti.
Bohemian Rhapsody: la sinossi | Recensione
La storia dei Queen e di Freddie Mercury la conosciamo tutti, ma grazie anche alla sceneggiatura ad opera di Anthony McCarten è come se venisse raccontata una storia nuova.
Dal primo incontro tra Roger Taylor e Brian May (interpretati rispettivamente da Ben Hardy e Gwilym Lee) e Freddie Mercury, al tempo ancora Farrokh Bulsara (Rami Malek) nel 1970 al reclutamento di John Deacon (interpretato da Joseph Mazzello) nel 1971, dai rapporti spesso contrastanti con la casa di produzione ai dissapori interni ed esterni al gruppo, fino al concerto del 1985 a Wembley in occasione del Live Aid: i Queen raccontati nei primi 15 anni di carriera, contenuti in 134 minuti di film con Brian Singer alla regia.
Bohemian Rhapsody: il trailer | Recensione
Bohemian Rhapsody: un film maestoso | Recensione
I presupposti per un grande film vi sono tutti: regia di Brian Singer, interpretazione di Rami Malek, i Queen come protagonisti… eppure la pellicola non è esente da difetti, pochi ma degni di nota: alcuni salti temporali, i rapporti interpersonali abbozzati, la predominanza sulle scene di Freddie Mercury a dispetto degli altri componenti del gruppo e gli errori di timeline non inficiano però la realizzazione di questo film, grandioso in ogni sua parte.
La regia di Brian Singer (allontanato dalla casa di produzione alla fine del processo realizzativo ma comunque accreditato) non eccelle nella ricerca di scene memorabili per buona parte del film, esplodendo però sul finale, dove vediamo l’esibizione della celebre band al Live Aid del 1985. La scelta del regista è stata quella di enfatizzare le capacità trascinanti di Freddie Mercury, affidando ad uno strepitoso Rami Malek il compito (non semplice) di convincere lo spettatore che il frontman dei Queen è vivo davanti a loro.
Bohemian Rhapsody si articola attraverso varie vicende: la nascita della leggendaria band, il rapporto tra Freddie e la moglie Mary (Lucy Boynton), la sua omosessualità, i dissapori interni e le controversie legate al suo progetto solista, che segnerà il provvisorio allontanamento dai Queen. I membri della band, purtroppo, non hanno una caratterizzazione profonda nel corso della pellicola: la loro personalità è sì presente, ma rimangono relegati ai lati dello schermo, a favore della più trascinante personalità di Freddie Merury.
Ulteriore difetto per un film che si propone di essere anche autobiografico, pur prendendosi le sue libertà narrative, è quello di aver anticipato di diversi anni gli avvenimenti reali, andando incontro ad errori di timeline che, nel complesso, risultano però ben coerenti con lo sviluppo della narrazione.
Bohemian Rhapsody: una colonna sonora da brividi | Recensione
Ovviamente un film che narra la storia dei Queen non può non avere, nella colonna sonora, brani tratti dalla loro discografia: sentiamo pietre miliari come We Will Rock You, Radio Ga Ga, We Are The Champions giusto per citarne alcune e, ovviamente, la canzone che dà il titolo al film, Bohemian Rhapsody. Tolte le composizioni originali dei Queen, la colonna sonora del film riprende quelle stesse melodie, inserite nei momenti di pausa fra una scena e l’altra.
Bohemian Rhapsody: un Rami Malek da oscar? | Recensione
Il cantato di Freddie Mercury è stato lasciato originale, sia come forma di rispetto per i fan sia per dare alla pellicola quel senso di realismo che, indipendentemente dalla colonna sonora, si sorregge nell’interpretazione di Rami Malek.
L’attore è infatti magistrale nella messa in scena del suo personaggio, riuscendo a mimare i gesti e gli atteggiamenti di Freddie Mercury che solo uno studio maniacale riesce a dare. La sua interpretazione riesce e convince: Freddie Mercury rivive nei panni di Rami Malek e lascia ben sperare ad una nomination ai prossimi Oscar.
Bohemian Rhapsody: un film per i fan o per tutti? | Recensione
Indubbiamente l’intento della pellicola è quello di omaggiare la carriera musicale dei Queen, dalle origini al 1985: se viene visto solamente da questo punto di vista, il film è fan-service, ovvero un progetto nato per i fan.
Considerando invece le interpretazioni, i costumi, la regia mai sopra le righe e una storia ben narrata, la pellicola risulta piacevole anche per chi non è un appassionato della band: vale la pena visionare Bohemian Rhapsody anche e soprattutto per l’interpretazione di Rami Malek, per scoprire la vita e gli eccessi della mitica band e per le musiche da brivido.
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Punti a favore
- Rami Malek nei panni di Freddie Mercury
- Colonna sonora
- Regia mai sopra le righe
Punti a sfavore
- Relazioni interpersonali poco approfondite
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