Alita: Angelo della battaglia è un film Sci-Fi che, pur facendo un uso preponderante di azione e computer grafica, mette al centro della narrazione l’umanità della sua protagonista
TITOLO ORIGINALE: Alita: Battle Angel. GENERE: Azione. NAZIONE: USA, Canada. REGIA: Robert Rodriguez. CAST: Rosa Salazar (Alita), Christoph Waltz (Dr. Dyson Ido), Jennifer Connelly (Chiren), Mahershala Ali (Vector), Ed Skrein (Zapan), Keean Johnson (Hugo), Jackie Earle Haley (Grewishka). DURATA: 122 minuti. DISTRIBUTORE: 20th Century Fox. USCITA: 14/02/2019.
Alita: Angelo della battaglia è un film tratto dall’omonimo manga giapponese scritto e illustrato da Yukito Kishiro nel 1990. Forte di un grande successo, l’opera originale ha goduto sia di diversi seguiti sia di trasposizioni nel campo negli anime, fino ad arrivare a questo film live action diretto Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron.
La storia si colloca temporalmente nel ventiseiesimo secolo: la Terra è stata devastata da una terribile guerra, chiamata la Caduta, avvenuta ben 300 anni prima. Alla guerra è sopravvissuta solo Salem, ultima delle antiche città fluttuanti. Sotto questo luogo paradisiaco e agognato è nata la Città di Ferro: un agglomerato urbano che vive dei rifiuti di Salem e che produce tutto quello che serva alla città nel cielo.
Alita è un cyborg che viene ritrovato nella discarica dal Dr. Dyson Ido, che la ripara e la rimette in funzione. Inizierà così l’avventura di Alita per ritrovare la sua memoria, scoprire il suo passato, che si intreccia con quello di Salem e della Caduta e affermare con forza la sua profonda umanità.
Alita: Angelo della battaglia – Un’adolescente nel corpo di un cyborg | Recensione
Alita: Angelo della battaglia – L’umanità è più forte della CGI | Recensione
Alita è un progetto fortemente voluto da James Cameron, che arriva nella sale cinematografiche forte di un notevole cast e con alla direzione Robert Rodriguez (Sin City, Machete), regista non nuovo a trasporre opere fumettistiche.
L’opera si connota chiaramente come un prodotto Sci-Fi, ma c’è anche molto di più. La trama, l’ambientazione ed i personaggi lasciano che lo spettatore si aspetti due ore di azione sfrenata ed effetti speciali, con poco altro a contorno: niente di più sbagliato.
Ovviamente l’azione e l’uso massiccio di computer grafica sono assolutamente presenti, sarei pazzo a negare una cosa del genere, ma paradossalmente tutto questo viene posto in secondo piano di fronte alla storia personale di Alita. La ragazza si risveglia senza memoria in un corpo quasi completamente cibernetico: questo la rende archetipo di ogni adolescente in cerca del proprio io, della propria strada e anche dell’amore. Alita dovrà accettare il suo passato senza però rimanerne intrappolata, dovrà ricrearsi un nuovo futuro e per farlo dovrà lottare, in questo caso letteralmente e non metaforicamente.
Tutto questo è reso possibile grazie ad un’ottima scrittura e ad un’altrettanto ottima regia del film, ma soprattuto per via di una performance attoriale assolutamente credibile della giovane Rosa Salazar, che mette in ombra un attore pluripremiato quale Christoph Waltz.
Per quanto riguarda i punti deboli del film abbiamo invece la musica, non che sia pessima, ma semplicemente poteva essere più curata per rafforzare il pathos di alcune scene. Il cattivo Vector risulta poi poco caratterizzato e finisce per essere messo in ombra da un villan più oscuro ed enigmatico, che però rimane anch’esso solo accennato per lasciarsi furbescamente la strada aperta ad un possibile sequel.
In definitiva Alita: Angelo della battaglia è un film che promuovo a pieni voti: è divertente, ha un buon ritmo, coinvolge e soprattutto non si trasforma in una mera sequenza di scene d’azione, ma mette al primo posto l’umanità ed i sentimenti della sua protagonista. Promosso.
Voi cosa ne pensate di questo film? Andrete a vederlo o lo avete già visto? Fatemelo sapere nei commenti e non dimenticate di continuare a seguire la nostra sezione film e serie TV per rimanere sempre aggiornati.
Punti a favore
- La CGI non mette in ombra l’umanità
- Narrazione coinvolgente e divertente
- Realizzazione tecnico/artistica
Punti a sfavore
- Villan poco sfruttato
- Musiche
- L’apertura ad un sequel è molto furba
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