Hai paura del deep web? E se provassi ad entrarci dentro? Grazie a Welcome to the Game adesso puoi! Scopriamolo in questa recensione
Caro lettore, qui non ti trovi davanti ad una recensione positiva o negativa. Questo perché Welcome to the Game non è un gioco, è un’esperienza di vita. Andiamo a scoprire insieme i motivi di tale affermazione.
Welcome to the Game, il simulatore del deep web
Tutti noi siamo stati abituati a simulatori di vario genere, ma tutti dalla caratura tranquilla e, in alcuni casi, ben riuscita. Sim City, senza se e senza ma, è la colonna portante di tutto ciò che ne è derivato (il catalogo della Astragon, della MR Software, etc.).
Ma ehi, qui vi pare di stare dentro un simulatore tranquillo?
Il gioco si svolge tutto in prima persona ma finisce presto per diventare un “desktop game”, ovvero un simulatore di navigazione. Il motivo? Prossimo paragrafo!
La storia
Un simulatore con una trama? Se già da qui può sembrare strano, immaginate che non solo c’è una trama.
Ma è anche originale!
Tu sei una persona normale, in un ambiente normale, coinvolto in una faccenda tutt’altro che normale. Verrai contattato da una persona che non hai mai visto e che mai potrai vedere, che ti fornirà delle informazioni riguardanti la “Red Room“, un luogo che non vi mostrerò, per non rovinarvi la sorpresa (ricordo che il gioco costa 1,99€).
Per poter accedere alla Red Room, avrai bisogno di 8 codici da mettere insieme per comporre l’URL, in grado di indirizzarti nella camera proibita. Come ottenere i codici? Next paragraph!
Ti va di comprare droga?
Proprio così, in questo gioco puoi acquistare determinati oggetti che si trovano solo sul deep web “reale”. Ed è proprio in questi siti che dovrai andare a cercare i codici ignoti. Cerchi il primo codice? Potrebbe essere nel sito di vendita di cocaina. Cerchi il secondo? Potrebbe essere dal macellaio di esseri umani. Cerchi il terzo? Potrebbe essere nel negozio delle donne schiave, somiglianti a bambole.
Ed è proprio qui che si trova il fulcro del gioco: per raccogliere i codici, sei costretto a cercare in questi siti gore/paurosi/inquietanti. Ricordati che stai pur sempre sul deep web, un luogo dove, se sai come muoverti, puoi acquistare cadaveri, foto pedopornografiche e bombe a mano. Mica articoli Amazon!
Occhio a chi incontri!
Se tutto il gioco fosse rimasto di questo stampo, sarebbe stato anche divertente (ma non penso proprio!).
Ma c’è solo un problema. Tu.
Entrando nel deep web, verrai tracciato da persone che non ti vogliono fra i piedi. Sentirai il rumore dei passi dentro la tua casa e comincerai a sudare freddo al solo pensiero che, chi non ti vuole fra le scatole, sia dietro di te, pronto a sgozzarti senza che tu te ne accorga. In questi casi, cosa farai?
Non avrai armi o protezioni. Spegnerai le luci e pregherai affinché gli assassini non ti vedano.
I lati negativi
I lati negativi, per fortuna, non vanno ad intaccare la storia (o perlomeno, gran parte). L’assenza della lingua italiana, una durata discutibile, varie fasi di hacking ed una realizzazione del gameplay abbastanza frettolosa sono dei nei che, nel bene e nel male, non scalfiscono i lati positivi di questo gioco. Uno su tutti, l’idea originale.
Pareri finali
Ora capite perché Welcome to the Game è un’esperienza. Vale la pena comprarlo? Si! Costa 1,99€ su Steam. Vedetelo come un caffè al bar, ricambiato da un’esperienza che, nella vita reale, solo in pochi sono riusciti a sostenere.
Riuscirai ad entrare nel deep web? Si.
Ma te ne pentirai amaramente, dopo averne assaggiato il contenuto. E se pensi di aver visto tutto… aspetta di arrivare alla Red Room.
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