Dopo svariate ore di gioco eccoci qui a parlare, in questa recensione, di Watch Dogs Legion, la nuova fatica targata Ubisoft; scopriamo tutti i dettagliÂ
Quando si racconta una storia, quando si realizza un’opera, quando si prova a fare immergere uno spettatore, un lettore o un videogiocatore in un determinato contesto, uno degli elementi più importanti su cui il creatore di quella stessa opera deve puntare è il coinvolgimento. Riuscire a coinvolgere e far calare completamente l’utente in un determinato “mondo” produce una serie di effetti positivi che faranno in modo che l’utente sia capace di godere pienamente delle potenzialità di quel mondo stesso.
Ubisoft, con questo nuovo capitolo della saga di Watch Dogs ha puntato su una tipologia di mondo e di contesto di cui, nel corso del tempo, si sono viste diverse varianti e sfaccettature rischiando così una sorta di “effetto già visto”. La realtà è che, con Watch Dogs: Legion, la software house canadese è riuscita a confezionare un prodotto divertente, coinvolgente e con spunti molto interessanti, non privo, ovviamente (e purtroppo) di problemi; scopriamo tutti i dettagli in questa recensione.
Una saga innovativa
Questa nostra recensione di Watch Dogs Legion partirà da un semplice ma impattante presupposto: a nostro avviso questo terzo capitolo è il migliore della saga targata Ubisoft. Watch Dogs e Watch Dogs 2 (maggiormente il due) erano stati in grado di offrire al mondo videoludico delle novità interessanti, che riguardavano per lo più la gestione di un gameplay e di una struttura di gioco che rischiavano, con il passare degli anni, di diventare stagnanti.
Un free roaming ha, a nostro avviso, sempre bisogno di qualche elemento in particolare che lo renda diverso dagli altri. Sleeping Dogs, ad esempio, si fece portavoce di novità legate al sistema di combattimento. GTA V, con la divisione dei 3 personaggi aggiunse, a sua volta, ulteriore linfa al genere e Watch Dogs e Watch Dogs 2, con le meccaniche legate all’hacking introdussero un nuovo modo di interpretare il free roaming. Watch Dogs: Legion cerca di trarre tutto ciò che di buono è stato inserito nei precedenti capitoli e prova a spingere anche leggermente di più sull’acceleratore ottenendo un risultato molto positivo anche se non perfetto.
Londra, anno 2026 – Recensione Watch Dogs: Legion
In questa recensione di Watch Dogs: Legion non andremo a farvi spoiler per quanto riguarda la trama principale, vi basterà sapere che verrete catapultati nella Londra del 2026 (post brexit?). Il vostro obiettivo principale sarà , attraverso diverse missioni e compiti da svolgere, quello di combattere e ostacolare un nuovo stato autoritario che ha preso possesso della città grazie, anche, ad un sistema di sorveglianza avanzato noto come ctOS e per farlo vi toccherà mettere insieme un team di rivoluzionari, reclutando quante più persone crediate siano necessarie nel DedSec (il vostro gruppo di hacker) per portare a termine, vittoriosamente, la vostra battaglia.
Come detto nell’incipit di questa recensione, la creazione di un mondo simile, Orwelliano per certi versi, poteva produrre una sensazione già vista o trita e ritrita. La realtà è che Ubisoft è riuscita a rendere la distopia di questo contesto diversa da altre, offrendo al giocatore l’opportunità di sentirsi parte integrante di questa stessa distopia attraverso l’utilizzo di una serie di scelte strutturali e di gameplay. La trama procede in maniera scorrevole raggiungendo, in qualche caso, dei picchi d’interesse. Il cuore del titolo, però, non è nè la trama nè la componente narrativa che, in questo caso, rappresentano un di più gestito in maniera sicuramente sufficiente ma non eccellente.
Noi siamo la resistenza – Recensione Watch Dogs: Legion
Dietro il concetto di rivoluzione si nascondono diverse ombre, dalle più positive e illuminate alle più oscure e terrificanti. Rivoluzionare può essere estremamente nobile e morale ma al contempo rischia di essere distruttivo e non costruttivo. Sono due facce di una stessa medaglia che la storia ha consegnato nelle mani dell’umanità . Sta all’umanità stessa misurare e prendersi carico delle responsabilità che una rivoluzione comporta. Questa concetto, prendersi carico, essere a capo e organizzare una rivoluzione è quello che Ubisoft ha tentato di offrire con Watch Dogs: Legion. Siamo sinceri, la scelta di non avere un personaggio principale (come accadeva nei precedenti due episodi della saga) ci aveva fatto venire più di qualche dubbio viste le ottime potenzialità narrative del titolo.
Il tentativo che però viene fatto in questo caso, è proprio quello di elevare all’ennesima potenza il concetto di coinvolgimento rendendo noi videogiocatori i veri protagonisti del gioco; protagonisti che hanno l’obbligo morale di portare avanti una ribellione ed è per questo motivo che avremo la possibilità di scegliere in totale autonomia i membri della nostra squadra. Dei protagonisti invisibili e silenziosi che muoveranno i fili della loro azione rivoluzionaria.
Ogni essere umano che ci capiterà di incontrare fra le strade di Londra sarà un possibile affiliato del DedSec. Per reclutare qualcuno ci basterà parlargli e svolgere una missione per lui. Capiteranno, però, anche delle persone a cui il DedSec non starà particolarmente simpatico e l’impegno da mostrare, nei loro confronti, per fargli cambiare idea sarà sicuramente maggiore.
Ogni persona avrà caratteristiche e abilità diverse in base agli elementi che caratterizzano le loro vite. Dalla vecchietta alla spia, dal senzatetto all’operaio, ognuno di essi potrà essere utile in situazioni diverse offrendo, così, delle situazioni di gioco sempre differenti. Il reclutamento, inoltre, può essere effettuato in maniera “randomica”, ovvero: scegliere un qualsiasi passante oppure in maniera mirata e suggerita dal titolo stesso. Capiterà , infatti, che il gioco vi segnali la presenza di un potenziale affiliato predisposto a determinate abilità che girerà per Londra per un tempo limitato, starà a voi scegliere se reclutarlo o meno.
Non aspettatevi, però, di trovarvi di fronte a tante personalità e tante predisposizioni per quante sono le persone all’interno della mappa. Capiterà , infatti, di trovare persone con caratteristiche simili o identiche. Non ci sentiamo di condannare questo elemento come un vero e proprio difetto. Se pure per certi versi limitante, lo consideriamo fisiologico oltre che “antropologico”, tenendo conto di quante personalità simili esistano nella vita reale.
Ripetuta varietà – Recensione Watch Dogs: Legion
Questa nostra recensione di Watch Dogs: Legion ruota intorno a due concetti fondamentali: il coinvolgimento, di cui abbiamo ampiamente parlato e il concetto di varietà . Una varietà che il gameplay tenta di offrire in ogni situazione di gioco tramite l’utilizzo di diversi gadget e abilità , acquistabili, sbloccabili e potenziabili in game sfruttando i punti tecnologia che troverete sparsi in determinate zone della mappa
Questa diversificazione del gameplay viene ottenuta grazie alle tante opportunità offerte dai personaggi che implicheranno diversi approcci alle missioni. I diversi personaggi presenteranno elementi morali ma anche fisici diversi, sottolineati ed evidenziati dalle animazioni e da altre situazioni di gioco. Un personaggio anziano si muoverà molto più lentamente, così come un personaggio incline al gioco d’azzardo vi farà guadagnare o perdere eTo (la vostra valuta in game) e così via. Le missioni, però, sostanzialmente, presentano tutte una struttura simile.
Ci toccherà infiltrarci in determinate zone proibite passando inosservati, hackerare i sistemi di sicurezza di quella zona per ottenere dati e informazioni e avviare la ricostruzione RA, ovvero una sorta di ricostruzione degli eventi tramite ologrammi che rischiano di frenare il ritmo di gioco. Sia chiaro, non si tratta di qualcosa di troppo pesante ma vista l’ottima ritmicità del titolo, anche un leggero calo della stessa viene notato e potrebbe risultare eccessivo o tedioso agli occhi del giocatore.
Le missioni, inoltre, assumono un’interessante linfa anche grazie alla costruzione delle aree che si sviluppano molto bene sia in verticale che in orizzontale permettendo così di scegliere quali abilità e gadget utilizzare. Tra le più interessanti segnaliamo sicuramente la possibilità di utilizzare sia droni da terra che droni volanti o addirittura da carico. A bordo di questi ultimi sarà possibile sorvolare fra i grattacieli e gli edifici più famosi di Londra. Alla lunga, però, vista anche la scarsa IA dei nemici alcuni di questi gadget (in particolar modo lo Spiderbot) potrebbero risultare leggermente OP.
L’IA dei nemici, come appena accennato, non brilla per arguzia o furbizia, elemento che la saga si porta dietro anche dai precedenti capitoli. Questo, però, può risultare negativo durante una partita senza la permadeath attiva, al contrario, con la permadeath attiva, il tutto risulta come una possibilità maggiore per il giocatore di mantenere in vita il suo personaggio. Va segnalato come la morte permanente rappresenti una feature molto apprezzata che offre la possibilità di affezionarsi particolarmente ai vostri membri del team oltre ad un’ulteriore tensione nelle fasi più pericolose.
I Love London – Recensione Watch Dogs: Legion
La saga di Watch Dogs non è mai stata un punto di riferimento per quel che riguarda la tecnica o la grafica. I titoli della serie si sono saputi difendere e hanno presentato sempre delle grafiche in linea, non eccezionali, con le correnti e rispettive generazioni. Anche Watch Dogs: Legion si colloca sulla scia dei precedenti capitoli, offrendo un buon colpo d’occhio ma nulla che vi faccia rimanere a bocca aperta. I 30 FPS, su PS4 Base (console sulla quale è avvenuta la nostra prova) rimangono stabili per la maggior parte del tempo e calano (non drasticamente) nelle situazioni più concitate e durante le “giornate di pioggia”.
Proprio la pioggia ci ha fatto concentrare su un elemento negativo, ovvero la fisica ambientale. In Watch Dogs: Legion tutto ciò che è antropico, esseri umani ma anche droni, auto, oggetti vari ecc… Sono sicuramente vivi e godono di una buona fisica e distruttibilità , meno positive le animazioni facciali, praticamente assenti nella maggior parte dei personaggi. Si tratta di un vero e proprio peccato dato che avrebbero potuto dare quel qualcosa in più ad alcuni personaggi chiave, come determinati nemici particolarmente ispirati caratterialmente.
Meno vivo è anche l’ambiente naturale circostante. Camminare su delle pozzanghere non produrrà alcun effetto, così come non lo produrrà attraversare dei prati, piante o aiuole. Una maggiore attenzione su questi dettagli avrebbe reso sicuramente il titolo più pesante, ma anche capace di porsi su un gradino successivo dal punto di vista tecnico rispetto ai trend della serie. Proprio sulla scia della “pesantezza” dobbiamo citare i caricamenti, abbastanza lenti, soprattutto per entrare in partita.
Ottime invece le musiche, perfettamente calzanti con ogni fase di gioco e che restituiscono a livello sonoro una caratteristica che è anche ben visibile: lo stile. Watch Dogs: Legion ha un proprio stile, apprezzabile o meno ma sicuramente riconoscibile. Vanno segnalati, inoltre, alcuni crash e bug che abbiamo riscontrato. Il titolo ci è stato fornito in anteprima di qualche giorno rispetto all’uscita ufficiale e per questo motivo crediamo e speriamo che una patch al day one, o giù di lì, andrà a risolvere determinati problemi.
Noi siamo il DedSec!
La nostra recensione di Watch Dogs: Legion è ormai arrivata agli sgoccioli e siamo pronti a tirarne le somme. Siamo di fronte ad un titolo interessante sotto diversi aspetti. La possibilità di essere a capo di una ribellione saprà far emergere qualche sogno rivoluzionario che alcuni di noi hanno nascosto in qualche cassetto di troppo e che, tramite un gameplay vario, divertente e con tanto ritmo, renderà la nostra lotta più avvincente che mai. Il gioco presenta dei difetti com’è normale che sia ma ci sentiamo di promuoverlo a pieni voti e di consigliarne l’acquisto, soprattutto per chi è rimasto piacevolmente colpito dai precedenti episodi della saga (soprattutto il secondo). Da segnalare la presenza di una modalità multiplayer che sarà disponibile solo a partire da Dicembre 2020.
Fateci sapere che cosa ne pensate di questo titolo che sarà disponibile a partire dal 29 Ottobre 2020 su PS4, Xbox One, PC, Google Stadia e presto anche sulle console next-gen, lasciando un commento nella sezione dedicata. Per essere continuamente aggiornati su tutte le novità dal mondo videoludico e non solo rimanete sintonizzati su tuttoteK.
Punti a favore
- Gameplay vario e divertente
- Una distopia coinvolgente
- Interessante meccanica di reclutamento
- La permadeath è una feature che fa la differenza
- Musiche ottime
- Tecnicamente sufficiente...
Punti a sfavore
- ...Ma non di più
- Fisica ambientale assente
- Animazioni facciali appena accennate
- Ricostruzioni RA e caricamenti lenti bloccano il ritmo di gioco
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