La protezione delle colture è un tema sempre attuale. In questi ultimi anni spesso si parla di OGM o della lotta biologica come possibili soluzioni all’impiego delle solite sostanze chimiche. Recenti studi hanno identificato una possibile soluzione nel genoma del mais
È difficile vedere il mais, un cereale popolare in agricoltura, come una sorta di forza guerrigliera. Ma queste geniali colture impiegano una vera strategia quando si tratta di difendersi. Afflitto da diversi tipi di larve, parassiti comuni delle colture, il mais può beneficiare di una difesa chimica che essenzialmente richiama la “cavalleria” sotto forma di nemici naturali del parassita, le vespe. In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, gli scienziati hanno isolato i marcatori genetici che rendono possibile questo straordinario sistema di allarme. Si spera che la scoperta aiuti gli agricoltori di tutto il mondo, tramite la cosidetta lotta biologica, a proteggere i loro raccolti dalle infestazioni di parassiti che possono distruggere i loro mezzi di sussistenza.
Nemici giurati
Le larve degli insetti sono devastanti parassiti delle colture, che rovinano il valore commerciale della fonte di sostentamento e guadagno degli agricoltori. Le interazioni tritrofiche consentono alle piante, come il popolare mais, di lanciare un contrattacco agli invasori parassiti convocando i loro nemici giurati. Alcune piante di mais lanciano questo efficace contrattacco durante le prime fasi di un’infestazione da larve, mentre la falena depone le uova sul raccolto. Rilasciano un segnale chimico che attira particolari vespe che a loro volta li uccidono, parassitizzandoli. Questa difesa non è presente in tutte le varianti di mais e i ricercatori hanno voluto scoprire la genetica alla base di questa caratteristica favorevole per le colture. Hanno studiato la variabilità genetica di 146 genotipi di mais osservando le varietà locali (varietà selezionate per gli agricoltori locali) e gli ibridi commerciali. Hanno anche usato campioni delle varianti di mais per vedere quanto fossero efficaci nell’attirare la vespa parassita Cotesia sesamiae. I loro risultati hanno mostrato che le piante migliori nel lanciare una controffesiva ai parassiti che depongono le uova, erano quelle tradizionali piuttosto che linee incrociate. L’analisi genetica ha anche identificato 101 marcatori associati alla risposta “richiesta di aiuto”. Un giorno si spera che possano essere selezionati dagli allevatori di mais per aiutarli a proteggere le loro colture.
Lotta biologica e OGM
La modificazione genetica o le colture OGM sono spesso considerate un argomento controverso, ma per secoli l’agricoltura si è sviluppata grazie a coloro che selezionavano attivamente colture favorevoli per i loro tratti desiderabili. L’impatto economico di uno scarso controllo dei parassiti per gli agricoltori può essere catastrofico. Quindi gli interventi biologici, come la selezione dell’incredibile capacità del mais di “richiamare le vespe”, potrebbero essere uno strumento efficace per proteggere le colture. Lo sviluppo di tali difese potrebbe probabilmente ridurre la necessità di pesticidi chimici che possono causare un deflusso dei nutrienti e fioriture di alghe, devastando gli ecosistemi acquatici.
Il professor Toby Bruce della Keele University, nel Regno Unito, in una nota ha dichiarato:
Gli agricoltori hanno urgente bisogno di approcci alternativi per la gestione dei parassiti delle colture. Questo perché l’uso dei pesticidi è sempre più limitato dai cambiamenti nella legislazione e dall’evoluzione della resistenza ai rimedi chimici. Qui mostriamo come il controllo biologico dei parassiti può essere migliorato nelle colture. Abbiamo identificato le regioni del genoma del mais associate a una caratteristica, “grido d’aiuto”, che consente loro di chiamare guardie del corpo parassite, come le vespe, per difenderle quando vengono attaccate da parassiti.
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