Alcune alghe microscopiche sono in grado di assimilare geni batterici per sopravvivere meglio allo stress e alla mancanza di nutrienti, a sostenerlo è un nuovo studio pubblicato su Science
Le alghe negli oceani spesso “rubano” i geni dai batteri per avere benefici, come la capacità di tollerare ambienti stressanti o compensare i periodi di carenza di sostante e carboidrati di cui si nutrono. Lo sostiene una nuova ricerca recentemente pubblicata.
Microalghe: le maggiori produttrici di ossigeno
Le microalghe sono piccoli organismi, generalmente monocellulari, in grado di produrre ossigeno. Queste sono diffuse in quasi tutti gli ambienti acquatici e costituiscono la maggior parte dell’ossigeno terrestre è prodotto da questi organismi. Si stima infatti che le alghe monocellulari producano dal 50% al 75% di tutto l’ossigeno del nostro pianeta. Questi organismi si distinguono dalle piante (comprese le alghe marine) per un diversi sistemi di produzione dell’ossigeno che le distinguono in alghe brune, verdi e alghe dorate. Questi organismi sono alla base della vita oceanica e mondiale. Molti di queste specie sono dei veri fossili viventi antichi miliardi di anni. Sono quindi sopravvissute a catastrofi e disastri ambientali di ogni genere. Oggi i ricercatori potrebbero aver trovato una nuova chiave per questa loro enorme capacità di adattamento.
Il nuovo studio: alghe “ladre” di geni
Lo studio di 23 specie di alghe brune e dorate è stato pubblicato sulla rivista Science Advances. Questa ricerca analizza per la prima volta come l’acquisizione di geni abbia avuto un impatto significativo sull’evoluzione di queste microscopiche alghe. In particolare lo studio si è concentrato su un vasto gruppo di specie chiamato CRASH. Questo gruppo comprende alghe come diatomee e dinoflagellati, nonché membri del gruppo degli alveolati (come il parassita della malaria) e gli oomiceti. Tutti questi sono produttori e consumatori di grandi quantità di materia organica alla base della catena alimentare oceanica. Analizzando i genomi degli organismi fotosintetici di questo gruppo, i ricercatori hanno creato una banca dati di più di 524.000 proteine. I risultati mostrano che in media l’1% dei geni di queste alghe deriva da batteri. Il trasferimento di geni da una specie a un’altra è chiamato trasferimento genico orizzontale. Questo fenomeno è noto da tempo ed era già dimostrato essere importante per l’evoluzione di molte specie viventi. Il trasferimento genico, nel caso delle diatomee e delle microalghe analizzate, è legato soprattutto alle proteine che proteggono dallo stress e aiutano la produzione e l’acquisizione di energia. Per i ricercatori, questo fatto sarebbe la chiave per la sopravvivenza di questi organismi che stanno prosperando sulla terra da miliardi di anni.
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