Che fine ha fatto il cinema 3D? È ancora presente nelle sale? Avrà un futuro? Oggi ci chiediamo perché stia (nuovamente) scomparendo
Era il 2003 quando la nostra generazione ha visto apparire una novità: il cinema 3D. Ma era davvero una novità? In realtà no. Il cinema 3D è ancora popolare?
Film in 3D: una storia a ondate
Nel dicembre 1922 venne inventato e implementato il sistema Teleview, a fotogrammi alternati: l’idea non riscosse successo e venne proiettato solo qualche corto e un lungometraggio. In realtà la prima ondata fu nel 1952 con la proiezione di Bwana Devil, proseguendo con alcuni successi, ma terminando nel 1954. I motivi erano, sostanzialmente:
- La tecnologia dell’epoca richiedeva che due pellicole dovessero essere proiettate simultaneamente; inoltre dovevano rimanere parallele anche dopo una eventuale riparazione;
- In caso di pellicole fuori sincro, l’effetto era inguardabile;
- Il lavoro doveva essere svolto da due proiezionisti, il che comportava un maggior costo per la sala cinematografica;
- Era importante la posizione del pubblico dallo schermo, pertanto risultavano inutilizzabili i posti laterali, quindi un minor guadagno per la sala.
Passarono poi circa trent’anni quando il cinema 3D ebbe un revival, con alcuni cult dell’epoca (tra cui Lo Squalo 3, ossia Jaws 3D). Arriviamo infine al 2003, quando James Cameron realizza Ghosts of the Abyss: da lì, un nuovo boom, che ben conosciamo, soprattutto per lungometraggi d’animazione. In realtà l’ultimo film in 3D che va ricordato è Transformer 3 di Michael Bay.
Perché il cinema 3D è nuovamente scomparso?
In realtà le motivazioni sono sempre le stesse: principalmente girare un film in 3D è costoso e a volte il gioco non vale la candela. D’altra parte i cinema devono riadattare le sale per particolari schermi e proiettori, il che è un costo, che va a ripercuotersi sul pubblico pagante. Abbiamo tutti noi vissuto sulla nostra pelle delle serate cinema al costo di 10 o 12 euro. Poi va aggiunta anche la necessità di indossare i famosi occhialini, che molti trovano scomodi, mentre altri ne ricavano solo un gran mal di testa. A leggere i numeri, il cinema 3D non paga: se nel 2009 il cinema in 3D costituiva il 10% dell’indotto, ecco che l’anno successivo, all’uscita di Avatar, si è saliti al 21%, e via via a scendere fino al 12% del 2018. Non secondario, il fatto che sia quasi impossibile rivedere a casa in DVD un film 3D visto al cinema: la tecnologia 3D casalinga è rara e molto costosa. Aggiungiamoci anche il problema dello streaming, croce del cinema…
È tuttavia in cantiere Avatar 2, che utilizzerà una nuova tecnologia per vedere il film in 3D senza occhialini. Ci sarà una nuova ondata?
Lascia un commento