Uno dei film romantici per eccellenza compie 16 anni. Diretto da Michel Gondry e magistralmente scritto da Charlie Kaufman, è ormai un cult della cinematografia di genere. Ecco, la nostra retro-recensione di Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Eternal Sunshine of the Spotless Mind è stato inserito nella lista dei cinquecento migliori film di sempre della rivista Empire alla posizione 73 e candidato a due Oscar aggiudicandosene uno per la miglior sceneggiatura originale.Â
TITOLO ORIGINALE: Eternal Sunshine of the Spotless Mind. GENERE: drammatico, romantico. NAZIONE: USA. REGIA: Michel Gondry. CAST: Kate Winslet, Jim Carrey, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst. DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures. DURATA: 108 min.  DATA DI USCITA: 22/10/2004.
La trama | Retro-recensione Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Joel e Clementine si amano, tanto profondamente da non riuscire a stare insieme. Clementine decide di ricorrere ad una soluzione tanto drastica quanto (apparentemente) definitiva, facendosi cancellare dalla mente il ricordo di Joel per sempre, per smettere di soffrire. La narrazione non è però lineare, viene fatto un sapiente patchwork narrativo che racconta le vicende con una sequenza di flashback alternati al momento attuale in cui si svolgono i fatti. Il fatto che Clementine stia di fatto attuando la rimozione di Joel spiega come mai fatti successivi sembrino svolgersi prima degli altri. Joel è distrutto e dunque sceglie di dimenticare Clementine a sua volta con la cancellazione della memoria, non prima di aver ripensato ai loro momenti più intensi insieme e si rende conto che Clementine è la donna della sua vita. Il film finisce con il più classico dei finali circolari con i due che si (ri) incontrano e trovano la loro dimensione.Â
L’amore rende reversibile l’oblio | Retro-recensione Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Charlie Kaufman, di cui vi abbiamo recentemente parlato per il film “Sto pensando di finirla qui“, scrive una delle sceneggiature più profonde e umanamente reali mai create. Nonostante l’utilizzo di una componente “distopica” come la cancellazione parziale della memoria, riesce a trasportare a parole i turbamenti e le sensazioni di una coppia che si ama profondamente ma non riesce a trovare la propria quiete. La scelta stilistica di non seguire una linearità temporale ma spaziare fra passato e presente aiutando lo spettatore ad orientarsi con il colore dei capelli di Clementine è assolutamente geniale. Associare il momento di maggior passione e amore fra i due con il rosso e farlo man mano “scolorire” fino ad arrivare al blu, quando i rapporti fra i due sono ormai freddi e logori conferisce alle vicende una sorta di sfumatura sentimentale ancora più tangibile.Â
La sensazione di sentirsi persi e spaesati, la voragine sempre più grande nello stomaco che nel tentativo di essere colmata altro non fa se non allargarsi ancora di più. Il titolo, grossolanamente tradotto in italiano con “Se mi lasci ti cancello”, in originale pone l’accento su quanto leggera e luminosa sia la mente (e la vita) di chi non ha pensieri e non ha dolore, ma la morale del film è proprio all’opposto, una mente sgombra da pensieri negativi è una mente priva di amore e di sentimento. Il dolore ci rende vulnerabili ma anche estremamente umani.Â
Montaggio e fotografia eccellenti | Retro-recensione Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Oltre alle interpretazioni incredibili di Kate Winslet e Jim Carrey, è impossibile non notare la perfezione del montaggio. Il narrare i fatti non seguendo la logica temporale dovrebbe comportare, almeno nello spettatore che si approccia al film la prima volta un po’ di confusione e disorientamento, in Eternal Sunshine of the Spotless Mind ciò non accade, tutto sembra sempre accadere al momento giusto e tutto ha un senso e una logica nell’esatto momento in cui viene mostrato. La fotografia è altrettanto curata, con immagini suggestive e un’illuminazione che segue l’andamento della storia d’amore fra i protagonisti proprio come il colore dei capelli della protagonista.Â
Impossibile non menzionare la colonna sonora e il montaggio sonoro, uno dei più struggenti mai ascoltati. In particolare difficile non ricordare la scena di Joel in macchina che ricorda i momenti felici con Clementine accompagnato da Beck che suona alla radio.Â
Una fotografia dell’anima
La bellezza di Eternal Sunshine of the Spotless Mind è nelle innumerevoli chiavi di lettura che Kaufman fornisce allo spettatore grazie alla sua sceneggiatura. Ci si trova di fronte a due anime completamente esposte, alle quali non viene risparmiato niente. Il dolore viene sviscerato e posto sotto gli occhi di tutti, impossibile non rivedercisi o non empatizzare con la fine di una storia tanto profonda. Anche la scelta di utilizzare l’escamotage di una nuova scoperta scientifica che permette di dimenticare qualcosa o qualcuno è incredibile perchè porta alla ribalta anche il lato etico della cosa: è giusto dimenticare ciò che ci fa male cancellandolo completamente o dovremmo vivere ed assorbire il dolore per trarne forza e insegnamento? In che misura l’oblio può effettivamente essere la scelta giusta?Â
Il risvolto romantico e drammatico coinvolge ovviamente la possibilità di riprovarci, darsi una seconda chance quando si ama tanto profondamente nonostante le forti incompatibilità caratteriali o le incomprensioni. La natura umana ci porta ad apprezzare ciò che abbiamo solo dopo che lo abbiamo perso, ma se invece fossimo capaci di renderci conto di ciò che abbiamo prima di rovinare tutto?
Buona visione!
La nostra retro-recensione di Eternal Sunshine of the Spotless Mind non può rendere la magnificenza e la profondità di un cult del genere. Se non lo avete mai visto vi suggeriamo di recuperarlo e se lo conoscete fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!Â
Punti a favore
- Sceneggiatura che esplora la profondità del dolore umano
- Montaggio
- Fotografia
- Musiche
- Interpretazioni incredibili
Punti a sfavore
- Nessuno di evidente
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