Da oggi si può trovare in streaming su Netflix Red Sea Diving, film con protagonista un barbuto Chris Evans che, come vedremo in questa recensione, racconta un’incredibile storia veraÂ
TITOLO ORIGINALE: The Red Sea Diving Hotel. GENERE: Drammatico. NAZIONE: USA. REGIA: Gideon Raff. CAST: Chris Evans, Michael K. Williams, Haley Bennett, Michiel Huisman, Alessandro Nivola, Greg Kinnear, Ben Kingsley, Alex Hassell, Mark Ivanir, Chris Chalk, Alona Tal. DURATA: 129 minuti. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 31/07/2019.
Nel 1977 il primo ministro Menachem Begin di Israele affidò all’agenzia di spionaggio del Mossad un’incarico delicatissimo. La missione è quella di mettere in salvo i migliaia di ebrei etiopi, perseguitati nel loro paese. L’unico modo per arrivare a Gerusalemme, però, è quello di passare attraverso il Sudan e passare per il mar Rosso. La missione, naturalmente, sarà tutt’altro che semplice.
La rocambolesca storia dell’operazione è rimasta a lungo sconosciuta al pubblico. È stata tirata fuori dagli archivi da pochi anni, e oggi Netflix la divulga con un film dal grande cast. Red Diving Resort, come vedremo in questa recensione, pur con qualche pecca, ha il merito di portare alla luce questa incredibile quanto sconosciuta storia.
Cosa è successo realmente | Recensione Red Diving Resort
Un depliant pubblicitario illustra spiagge deserte, barriere coralline incontaminate. La realtà dietro questo apparente paradiso è invece un autentico inferno. Un paese ostile, nel quale professare una religione significava essere giustiziati. Il piano, rimasto segreto per anni, racconta questa storia. Di come il Mossad abbia ridipinto e ripulito un villaggio turistico mai funzionante per trasformarlo nella base dell’Operazione Fratelli.
Tutto nasce da un’idea di Menachem Begin, primo ministro dal 1977. Portare in salvo gli ebrei etiopi scappati dalla guerra e dalla carestia nel loro paese, ammassati nei campi rifugiati del regime sudanese. Gli strateghi del servizio segreto, cercando il metodo migliore per infiltrarsi in uno Stato musulmano e ostile, capiscono che è inutile un raid. I «fratelli» da salvare sono migliaia e richiedono più tempo. Nasce così l’idea di ospitarli in un resort edificato nel 1972 da un gruppo di imprenditori italiani, ma mai inaugurato.
Israele, tramite intermediari, prende in affitto il complesso. Per mantenere la copertura il villaggio turistico è davvero funzionante e gli agenti si dividono tra l’intrattenere gli ospiti di giorno e l’accompagnare gli ebrei etiopi sulla costa di notte. Tra il 1981 e il 1985 riescono a portarne oltre 7 mila civili in Israele.
Un film impegnato | Recensione Red Sea Diving
L’incredibile storia è rimasta negli archivi del Mossad fino a quando il giornalista Gad Shimron non ottenne il permesso dalla censura di raccontarla in un libro. Che oggi diventa un film disponibile su Netflix, dal tono impegnato e realistico. La storia da sola ha del drammatico e ridicolo allo stesso tempo. I protagonisti reali hanno ammesso di godersi quel posto meraviglioso, nonostante la pericolosità della missione. Questo aspetto è sicuramente messo in risalto dal Red Sea Diving, con la conseguenza che anche questa recensione deve avere un tono ambivalente.Â
Naturalmente la vicenda è drammatica. Una storia di odio che rabbrividisce, ma che sappiamo essere avvenuta realmente. La giustizia sommaria dello stato dittatoriale ha mietuto migliaia di vittime, e tutto questo non è mai nascosto dalla pellicola. Che, infatti, mostra con crudo realismo l’efferatezza che può raggiungere la natura umana.
La trama avvince, è tesa ed efficace nel suo avanzare ed è molto coinvolgente. Anche se non mancano, come in effetti nella realtà non sono mancati, momenti più leggeri. Mai senza però ridicolizzare l’importanza della vicenda. L’unico appunto che si potrebbe fare su questo aspetto è la voglia di americanizzare i protagonisti, che sembrano quasi un bizzarro A-Team. Nonostante ciò, la bravura del cast tiene alto il livello di questo film.
Un cast d’eccezione | Recensione Red Sea Diving
Su tutti, naturalmente, spicca Chris Evans. Appeso al chiodo lo scudo di Captain America, fa una piroetta e si ritrova in un ruolo sostanzialmente identico. È ancora una volta un leader senza macchia, che antepone i bisogni altrui ai propri. Un uomo tutto d’un pezzo che non potrebbe mai lasciare indietro nessuno. Abbondano i cliché da supereroe, le flessioni e le riprese a torso nudo. Un typecasting, quindi, molto classico per Evans, che per il momento rimanda l’appuntamento con abiti nuovi all’uscita di Knives Out.
Il film si giova di meno dell’esperienza di Ben Kingsley, al quale è affidato un ruolo dietro la scrivania. In realtà è lungi dall’essere così deciso come potremmo aspettarci sarebbe un dirigente in una missione così delicata. Gli altri comprimari non sono affatto male, per lo più grazie alla loro presenza scenica. Il conflitto interno nel team tra Cap e il medico, in verità , è poco sviluppato e credibile, ma passa facilmente in secondo piano. Relativamente poco sviluppati sono i protagonisti africani, cattivi da una parte e buoni dall’altra. Un’occasione sprecata, forse, per rendere il film meno hollywoodiano.
L’anima americana di Red Sea Diving dà una nota positiva per quanto riguarda la sceneggiatura e le ambientazioni. Ricche e ben curate, rendono piacevole la visione di una pellicola lunga più di due ore. Poche sparatorie, pochi fronzoli, molta azione genuina.Â
Realtà che supera la fantasia
Questo film si inserisce nella lista di quelli che parlano di reali vicende di odio che hanno caratterizzato la nostra storia. Non sarà ricordato come il migliore, sicuramente. Nel suo piccolo, però, raggiunge e supera la sufficiente. In conclusione alla nostra recensione, dobbiamo dire che, per quanto Netflix sia ormai un colosso, appare a dire il vero strano la scelta di non di inviare Red Sea Diving direttamente all’home streaming. Questo film, nonostante l’anima forse troppo occidentale, è assolutamente consigliato da vedere.
Punti a favore
- Il realismo con cui rappresenta una storia incredibile
- Le ambientazioni e le interpretazioni
Punti a sfavore
- L'anima troppo occidentale
Cerchi nuovi film e nuove serie tv da vedere?
Scopri il nuovo abbonamento a Disney+, la casa dello streaming di Disney, Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e ora anche di Star. Abbonati ora a soli 8,99 euro al mese su questa pagina.
Bonus: come avere un abbonamento alle piattaforme streaming e risparmiare
Esistono alcuni servizi che consentono di condividere l’account delle migliori piattaforme streaming (Netflix, Prime Video, Disney Plus, HBO Max, Paramount Plus, ecc.) con altre persone, come GamsGo o GoSplit. Grazie a GamsGo e GoSplit è possibile acquistare, ad un prezzo irrisorio, un abbonamento condiviso con altri utenti della piattaforma in maniera facile, veloce e sicura.
Lascia un commento