Il live action più atteso dell’anno è finalmente arrivato nelle sale italiane. Il Re Leone diretto da Jon Favreau è uscito qualche settimana fa negli Stati Uniti e pochi giorni fa in Italia. Già al nono posto come migliori incassi sembra destinato a rimanere nella storia del cinema, ma vediamo insieme la nostra recensione
TITOLO ORIGINALE: Lion King. GENERE: live action di animazione. NAZIONE: USA. REGIA: Jon Favreau. CAST: Donald Glover, Billy Eichner, Seth Rogen, Chiwetel Ejiofor, Beyoncé. DURATA: 118 minuti. DISTRIBUTORE: Walt Disney. USCITA: 21/08/2019.
Trailer e sinossi | Recensione Il Re Leone
Per gli amanti dei classici Disney la trama è notissima, dato che il live action ricalca in modo quasi maniacale il cartone originale, per chi invece non avesse mai visto il classico del 1994 ecco una breve sinossi senza spoiler di ciò che andrete a vedere sul grande schermo
In seguito alla morte del padre Mufasa, il cucciolo di leone Simba deve combattere il malvagio zio Scar che cerca di rubargli il trono di re della giungla. In suo aiuto ci sono due simpatici compagni, Timon e Pumbaa e la dolce Nala.
La perfezione formale della computer grafica | Recensione Il Re Leone
La prima cosa che salta all’occhio durante la visione del Re Leone è l’assoluta perfezione tecnica con cui è stato realizzato. Il fatto che non siano stati usati animali veri in nessuna scena ma sia tutto totalmente frutto di computer grafica lascia quasi sbalorditi. Inizialmente veder parlare degli animali praticamente veri potrebbe creare un po’ di fastidio ma col passare dei minuti ci si abitua e tutto diventa meno strano. Il live action è l’assoluta copia speculare del classico degli anni ’90, tranne un paio di scene e dialoghi che esulano dall’originale e puntano a rendere più chiara la morale finale del film, per il resto ritroverete esattamente il susseguirsi di scene, dialoghi ed eventi che ricordate dal classico. La cura dei dettagli è incredibile, pochissime sono le scene in cui lo spettatore fa mente locale sul fatto che sia tutto “finto” ossia che sia interamente un prodotto computerizzato.
L’immortale colonna sonora è stata curata come nel classico da Hans Zimmer, insomma gli unici cambiamenti di rilievo rispetto al Re Leone originale sono i doppiatori fra i quali spicca Beyoncé nel ruolo di Nala.
La perfezione è nemica dell’emozione | Recensione Il Re Leone
Ciò che purtroppo per lo spettatore cambia veramente rispetto al classico è l’emozione che il film regala. Se nel cartone animato il fatto che la caratterizzazione dei vari personaggi sia “umanizzata” è molto evidente, rende però anche più semplice e immediata l’emozione che il film dovrebbe regalare. Canzoni, battute, scene allegre e tristi arrivano direttamente allo spettatore senza alcuno sforzo. Nel live action non è affatto così. Nonostante la sceneggiatura sia la stessa, l’utilizzo della CGI ha reso un po’ asettico l’intero film. Gli occhi non trasmettono le stesse emozioni, non si ha una corrispondenza fra emozione del parlato con le emozioni che dovrebbero trasparire dai protagonisti.
Molti sono stati gli stratagemmi utilizzati, dal rendere gli animali più “affettuosi” alle battute più profonde per smuovere l’animo dello spettatore. Non è tutto così rigido, alcune scene effettivamente potrebbero farvi commuovere e stringere il cuore, ma nella stessa misura in cui lo farebbe guardare un documentario di National Geographic. Togliendo l’audio potremmo, appunto, scambiarlo per un buon documentario tanta è la perfezione visiva, ma questo non è sufficiente a rendere giustizia al classico intramontabile della Disney.
Da guardare in originale | Recensione Il Re Leone
Veniamo alle vere note dolenti di questo film: il doppiaggio. Purtroppo la visione di questo film nel caso in cui lo vedeste in italiano verrà largamente inficiata dalle pessime scelte dei doppiatori. La scelta di Marco Mengoni ed Elisa per i personaggi di Simba e Nala sono quanto di più sbagliato ci possa essere. Nonostante siano grandi artisti e cantanti di talento, non sono assolutamente adatti a fare doppiaggio e rovinano in più parti i personaggi che gli sono stati affidati.
Anche le canzoni, per quanto le loro voci siano intonate, non sono assolutamente all’altezza del classico. Stefano Fresi ed Edoardo Leo come doppiatori di Pumbaa e Timon non sono affatto male invece, divertenti e sagaci, hanno saputo modificare le loro intonazioni nel modo giusto per poter essere credibili nei panni di quella strana e goffa coppia. Luca Ward presta la voce all’immortale Mufasa, ma purtroppo non è abbastanza autorevole, in alcune scene anzi ci si accorge che la sua voce sarebbe stata molto più calzante per il personaggio di Scar, il cui doppiatore non è affatto credibile.
Vale la pena andare a vederlo?
L’assoluto boom di incassi al primo giorno ha confermato il trend mondiale, ma le opinioni del pubblico sono state molto discordanti, soprattutto del pubblico italiano proprio a causa di un doppiaggio decisamente da dimenticare. Rimane comunque un film di piacevole intrattenimento, che scorre alla visione e riporta indietro nel tempo. Questa era la nostra recensione de Il Re Leone. Cosa ne pensate?Rimanete collegati con noi di tuttoteK per tutte le ultime novità dal mondo del cinema e non solo!
Punti a favore
- Perfezione nella computer grafica
- Speculare al classico del 1994
- Timon e Pumbaa
Punti a sfavore
- Poco emozionante
- Doppiaggio pessimo
- Prima parte un po' lenta
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