In uno splendido Febbraio videoludico abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani su Dying Light 2: Stay Human per PS5, che oggi vi raccontiamo nella nostra recensione
Dopo circa sette anni dall’uscita del primo capitolo Dying Light torna in grande spolvero su next gen, in un mese decisamente particolare. I ragazzi di Techland infatti, a pochi giorni dall’uscita di Horizon Forbidden West ed Elden Ring, hanno deciso di lanciare il sequel del gioco di zombie e parkour che tanto ci aveva intrattenuto sulla ormai vecchia generazione. Mossa azzardata o consapevolezza nei propri mezzi? Scopriamolo insieme nella nostra recensione di Dying Light 2: Stay Human per PS5.
Zombieland? Più o meno
Dopo i primi minuti in Dying Light 2: Stay Human, la prima impressione è quella di trovarsi in Zombieland. Ricordate il film del 2009 con Jesse Eisenberg? Ecco, quello lì. Dying Light 2 è un buon mix tra un titolo sulla “fine del mondo” ed un action caciarone, con ottime fasi d’esplorazione e tanti momenti goliardici. Ciò che funziona un po’ meno invece è il modo in cui combina una quantità inverosimile di bug con una campagna non troppo interessante. Non siamo ancora sicuri se rilasciare un gioco su una pandemia globale due anni dopo una pandemia globale sia stata una mossa geniale o decisamente azzardata, ma la cosa ha evidentemente influenzato (sia in positivo che in negativo) lo sviluppo. Se poi aggiungiamo che a distanza di un paio di settimane i ragazzi di Techland dovranno combattere contro due colossi come Horizon ed Elden Ring, la curiosità sul perchè di questo lancio così “precipitoso” aumenta.
Il mondo è il tuo parco giochi – Recensione Dying Light 2: Stay Human per PS5
Sulla falsa riga del suo predecessore Dying Light 2 sfoggia una gran bella mappa urbana, estremamente esplorabile, con un ottima estensione orizzontale e un altrettanto buon sviluppo verticale. Mentre di giorno gli sciami di zombie si affollano negli edifici per nascondersi dal sole, di notte si riversano nelle strade in massa lasciando al giocatore la libertà di esplorare “un po’ alla volta”. Inoltre, come (quasi) tutti gli altri, sei stato infettato dal virus zombie e stare a contatto con i raggi UV è l’unica cosa che ritarda l’inevitabile. La necessità ricorrente di ricaricare il contatore, che si esaurisce nel giro di pochi minuti se ci si trova all’interno di un edificio lontano dalla luce, è un’eccellente aggiunta ad un gameplay già di base ansiogeno e frenetico.
Il ciclo giorno-notte crea un buon equilibrio nella varietà del gameplay: mentre le notti sono il momento giusto per rovistare tra stazioni della metropolitana abbandonate, centrali elettriche e ospedali per raccogliere nuove armi e materiali per il crafting, di giorno si viaggia attraverso la città e si completano le missioni della storia all’aperto. A ciò, si aggiunge il più grande punto di forza di Dying Light 2: il suo sistema di parkour. Se già nel primo capitolo il parkour funzionava estremamente bene, il questo sequel il “parco mosse” a disposizione si allarga ancora di più, concedendo di conseguenza ancora più libertà di manovra. Saltare da un edificio all’altro, scalare grattacieli e persino dondolare con il rampino per arrivare da un punto A ad un punto B speso sfocia in un “the floor is lava” mai noioso o monotono. Inoltre, sicuramente degno di nota, il repertorio di oltre 20 abilità parkour sbloccabili salendo di livello che permette di navigare per la città in nuovi (e scanzonati) modi.
Non solo parkour – Recensione Dying Light 2: Stay Human per PS5
Il parkour, ovviamente, non è l’unica meccanica chiave in Dying Light 2. Anzi, il combattimento contro umani e zombie può anche essere molto divertente. Il catalogo di mosse a disposizione ha una buona varietà ; tra calci in faccia, schivate e contrattacchi sicuramente non ci si annoia. Non c’è toppa varietà nei tipi di nemici umani che si combattono (solo uomoni di media stazza o nemici molto più robusti e lenti ma con grandi armi a due mani) ma la cosa tutto sommato non disturba. L’unica pecca, a lungo andare, è l’estrema semplicità durante i combattimenti. Una volta imparato il pattern dei pochi attacchi dell’IA avversaria, il grado di sfida tracolla rovinosamente anche nelle situazioni di difficoltà più alte.
Per lo stesso motivo, passando agli zombie, in media non ci si sente davvero troppo in pericolo a vagare di notte per strada. Venire inseguiti da un “notturno” o da sciami di mordicchioni resta ancora un’esperienze appagante, seppure Techland avrebbe potuto alzare un po’ di più l’asticella. A favore di ciò, però, si aprono così tante opzioni divertenti per uccidere un’intera stanza di zombie assetati di sangue che raramente ci si annoia. Lanciare gigantesche taniche di gas esplosivo contro gruppi di nemici, dare fuoco a una dozzina di zombie con una molotov ben piazzata o semplicemente kickarli giù da una finestra è sempre divertente e gratificante. Anche la varietà tra gli zombie (fortunatamente) è migliore di quella tra i nemici umani.
Ma al calar della notte… – Recensione Dying Light 2: Stay Human per PS5
Nonostante (da quanto traspare fin’ora) il gioco ci sia piaciuto, arriviamo all’elefante nella stanza: i bug. Se la vostra soglia di tolleranza per i bug è bassa, vi consigliamo di armarvi di camomilla. La quantità di problemi tecnici in Dying Light 2 è sconvolgente, che si tratti di crash o di problemi minori. Dialoghi che si interrompono bruscamente, audio che impazzisce, non essere in grado di finire una missione perché l’obiettivo non si genera e tanto altro. La maggior parte dei glitch non disturba troppo, ma alcuni problemi sono troppo gravi da essere ignorati. Normalmente mi aspetto una certa mancanza di riguardo in open-world così “liberi”, ma questo caso è davvero esagerato. In termini di stabilità posso affermare quasi con certezza che Dying Light 2 sia un ottimo concorrente della versione PC di Cyberpunk 2077. L’unica nota positiva è che Techland è consapevole del mostro che ha creato e sta lavorando duramente sul fix.
Un altro problema del gioco risiede nel protagonista. La storia di vendetta che coinvolge Aiden è poco coinvolgente, abbastanza confusa e un po’ troppo ricca di cliché. Soprattutto, i numerosi (e stucchevoli) flashback della sua storia spezzano il ritmo del gioco senza una reale ragione. Un gran peccato dato ci sono così tante storie interessanti e personaggi ben scritti nella campagna. Per qualche motivo invece, Aiden è una delle persone più noiose in una delle avventure più clichè e banali del contesto “apocalisse” degli ultimi anni. Un gran peccato.
Lavoro di squadra – Recensione Dying Light 2: Stay Human per PS5
Dopo il momento estremamente down torniamo al dolce. Dying Light 2 dispone anche di una modalità cooperativa drop-in in cui fino a quattro giocatori possono esplorare la città insieme e intraprendere qualsiasi attività , dalla campagna principale ai minigiochi parkour. Non solo è un piacere poter godere così tanto della campagna in co-op, ma ha quasi tutte le caratteristiche che rendono una cooperativa godibile ed estremamente divertente. La difficoltà viene “adeguata” per tenere conto di più persone nell’azione, il loot viene diviso per ogni giocatore e soprattutto tutti i progressi, gli XP e le decisioni sulla storia vengono trasferiti nel proprio file di salvataggio, sia da host che da ospite.
Purtroppo anche qui ci sono alcuni piccoli bug e problemi tecnici. In alcuni frangenti sia il drop di conessione che il drop del framerate sono stati abbastanza problematici. Nel complesso però sembra che Techland stia rapidamente fixando l’esperienza che a mio giudizio, al momento, rappresenta il vero punto di forza dell’intero titolo.
Il verdetto
Come al solito, al netto di quanto analizzato nel corso di questa recensione di Dying Light 2: Stay Human per PS5, ci troviamo a tirare le somme. Quando tutto funziona, il gioco è un ottimo gioco di zombie e non solo. L’esplorazione è di qualità così come la libertà d’azione, il catalogo “combattimento” seppur corto non annoia mai e la modalità co-op è una delle più divertenti su cui abbia mai messo le mani. Il fatto che una quantità di bug così incredibile corrompa un’esperienza di gioco così divertente è davvero un gran peccato. A giudicare dai tempestivi big-fix che sta apportando, almeno però, Techland ne è consapevole. Purtroppo nessuna patch può sistemare la dimenticabile trama principale o l’insulso protagonista dell’avventura, ma le strade di Dying Light 2 sicuramente hanno il loro perchè. Se siete degli appassionati di zombie e giochi post-apocalittici, Dying Light 2: Stay Human è un titolo da non lasciarci sfuggire. Magari, però, dategli il tempo di fixare.
Dying Light 2: Stay Human è disponibile dal 4 Febbraio 2022 per Xbox Series X/S, PlayStation 4, Xbox One, PlayStation 5, Nintendo Switch (in cloud) e PC. Come sempre vi salutiamo e vi invitiamo a restare connessi su tuttoteK per ulteriori news, recensioni, aggiornamenti e tanto altro ancora dal mondo dei videogiochi. Inoltre, non dimenticate di consultare il catalogo di Instant Gaming per giochi sempre scontati. Ciao e buon gaming!
Punti a favore
- Buona struttura della mappa
- Gran libertà di eplorazione, soprattutto grazie al parkour
- Combattimento divertente seppure non troppo articolato
- Ottima modalità co-op
Punti a sfavore
- Troppi bug, sia minor che major
- Storia poco coinvolgente
- Protagonista estremamente banale
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