Finalmente ci siamo: abbiamo terminato la campagna di Halo Infinite e siamo pronti a condividere con voi, in questa più che prolissa recensione, le nostre dettagliate opinioni sul ritorno di Master Chief
Quante volte capita che, a seguito di uno sviluppo travagliato, complesso e difficile, nasca un gioco controverso e al di sotto delle aspettative, perlomeno viste le premesse iniziali? Il caso più eclatante che ci viene in mente, di recente origine, è sicuramente Cyberpunk 2077, ma il titolo ci CD Projekt Red non è sicuramente l’unico dell’industria, anzi. Chi si ricorda di Aliens: Colonial Marines? O di Fallout 76? O, ancor più recentemente, del contestatissimo Battlefield 2042? “O muori abbastanza giovane, o vivi abbastanza a lungo da diventare una delusione”, sembra essere il motto di tante produzioni AAA che cadono sotto il peso delle loro stesse ambizioni. E Halo?
Halo Infinite, l’ultima iterazione della saga di 343 Industries, è recentemente arrivato su PC e console Microsoft di attuale e scorsa generazione. Un titolo che appartiene alla categoria sopra citata, quella dallo “sviluppo travagliato”, e che ha tenuto i fan col fiato sospeso per davvero troppo, troppo tempo. Il primo video di gameplay mostrato fece così tanto rumore da costringere gli sviluppatori a rimandare il gioco, bei tempi che furono. Ed oggi siamo qui. Ci siamo presi il nostro bel tempo per analizzare a fondo la campagna di Halo Infinite, esplorandone ogni anfratto narrativo e fisico, per potervi finalmente portare questa recensione. Seguiteci: Master Chief è tornato.
The Banished
Come in ogni nostra recensione, anche in questo caso non vogliamo entrare nel dettaglio della sceneggiatura della campagna di Halo Infinite e ci riserviamo la possibilità di sviscerarne i contenuti in un articolo dedicato che, chissà, arriverà in futuro. Master Chief ritrova, davanti a sé, l’immensa superficie di Zeta Halo. Attaccata da schiere infinite di Esiliati, che hanno fatto incetta di risorse e distrutto ogni cosa sul loro cammino, l’umanità è decimata e ridotta in schiavitù. John si risveglia da una stasi, durata chissà quanto, che lo ha portato a “navigare” nello spazio profondo in balia di detriti e del gelo più totale. La sua missione? La rivalsa.
Per questo motivo, Chief si fa accompagnare dal pilota del Pelican che lo salva dalla stasi dapprima a recuperare Arma, l’Intelligenza Artificiale che dovrebbe sostituire Cortana nel corso dell’avventura, ma che si rivelerà essere molto di più, e poi in guerra. Una guerra contro le forze di Atriox, una guerra contro gli Esiliati e contro… chissà chi. Una narrativa che risulta interessante ed emozionante, con alcuni momenti veramente drammatici, ma che si mantiene in generale sulla linea leggera e, passateci il termine, divertente che caratterizzava la prima trilogia di Halo.
Foundations | Recensione Campagna Halo Infinite
Come è ovvio che sia, la sceneggiatura di Halo Infinite è fortemente legata ai capitoli precedenti, specialmente ad Halo 5, seppur 343 Industries abbia dato a questo nuovo capitolo l’impronta di una nuova era per il brand. È però inevitabile che siano presenti forti riferimenti al passato, specialmente nella definizione del rapporto fra Master Chief e Cortana e sulle origini dello Spartan 117. I videogiocatori di primo pelo potrebbero trovarsi decisamente spaesati di fronte alla mole di informazioni che Halo Infinite cerca di gettare in campo sin dalle prime ore di gioco, tentando anche di far accomodare chi si sta approcciando per la prima volta alla saga. È però difficile capire quanto possa essere veramente efficace: le linee narrative rimaste aperte erano diverse, e un breve riassunto nel prologo non basta decisamente a render loro giustizia.
Lasciamo da parte la narrativa, e continuiamo questa recensione addentrandoci in quel che ha fatto così tanto discutere della campagna di Halo Infinite: il gameplay e la sua componente open world. Il ritmo di gioco di questa iterazione di 343 Industries ci ha fatto sentire decisamente a casa: frenetico, veloce, preciso e mai banale. La continua alternanza di armi, resa necessaria dalla sempre costante scarsità di munizioni e granate, rende il tutto avvincente, emozionante e stimolante. Sebbene esistano casse di munizioni che vi permettono di ricaricare i vari tipi di proiettili (classiche, al plasma e così via), la verità è che spesso vi ritroverete fra le mani armi scariche e completamente inutili. E quindi via, si cambia.
The Weapon | Recensione Campagna Halo Infinite
Un gunplay votato all’adrenalina e al costante inutilizzo del mirino, utile esclusivamente con armi prettamente votate alla distanza come i fucili di precisione di varia natura, nonché alla prontezza di riflessi del giocatore, che spesso si ritrova circondato da orde di nemici più o meno letali. Nemici che potrebbero puntarvi da lontano, o gettarvisi addosso come kamikaze a bombe spianate, o tramare nell’ombra e mimetizzati nell’ambiente per uccidervi con un solo colpo di lama. E che cosa si fa quando la situazione diventa veramente troppo complessa da gestire? Rampino!
Il rampino è decisamente lo strumento che Master Chief ha in dotazione più utile dell’intero Halo Infinite. In tutte le ore di gioco che abbiamo impiegato nella campagna in giocatore singolo, abbiamo utilizzato gli altri (Sensori, Coperture e Propulsori) una o due volte e giusto per prova. Per il resto, qualsiasi nucleo Spartan trovato in giro è stato utilizzato esclusivamente per il potenziamento del Rampino e dello Scudo di John, rendendo il sistema di potenziamento dello Spartan 117 quasi completamente inutile. Il gancio in suo possesso non sarà utile solo per fuggire agli scontri, ma anche in alcune fasi di “platforming” un po’ raffazzonate, questo è certo, e per esplorare più velocemente e rapidamente l’Open World di Halo Infinite. Oh, finalmente ci siamo.
Scattered, Hunted, Defeated | Recensione Campagna Halo Infinite
Il punto focale e quello che interessa praticamente a chiunque nella lettura di questa recensione della Campagna di Halo Infinite è lui e soltanto lui: l’Open World. Funziona? Nì, e il perché è presto detto. 343 Industries ha saputo far alternare sapientemente fasi lineari a quelle di esplorazione del mondo aperto, e quelle che brillano di più sia per tempi di avanzamento sia per livello di emozione generale sono decisamente le prime. Le varie boss fight che intramezzano la narrazione sono tutte molto ben realizzate e gestite, nonché diverse fra loro anche in meccaniche. Certo, se giocate a difficoltà Normale troverete ben pochi muri ad ostruirvi e saranno più impegnativi i nemici base dei boss.
Quando ci si ritrova immersi nell’Open World, dopo la prima sensazione di meraviglia, si passa subito ad una fondamentale domanda: ma perché? Perché dovrei impelagarmi in tutti i compiti secondari disposti nella mappa, se posso proseguire nella campagna principale e vivere veramente Halo Infinite? La mappa di gioco del titolo è costellata da incarichi secondari di varia natura, qualcuno più complesso ed articolato degli altri, ma la sensazione di essere un per di più è costante. Un riempitivo che vi permetterà di sbloccare nuovi veicoli ed armi negli avamposti conquistati, di trovare qualche nucleo Spartan in più e qualche log audio che vi immerge un po’ più nel mondo di gioco.
Fatto sta che una volta finita la campagna, non abbiamo più ripreso in mano il gioco. Probabilmente lo faremo una volta che verrà inserita ufficialmente la componente co-op, e forse neanche: ormai abbiamo sviscerato quel che volevamo insieme a John. Indubbio è quindi che 343 Industries avrebbe dovuto trovare un espediente più interessante e coinvolgente per far rimanere i videogiocatori nel “suo” open world, che prende a piene mani da quelli creati da Ubisoft, pur essendo meno dispersivo e meno saturo, ma che ne ricalca fin troppo le basi.
Nexus | Recensione Campagna Halo Infinite
Altro punto focale di questa recensione della campagna di Halo Infinite è decisamente la sua componente tecnica. Quel che 343 Industries mostrò nel luglio del 2020 non fece solo storcere i nasi di tutti i fan e degli addetti al settore, ma gettò proprio una bomba di panico all’interno dell’azienda che si ritrovò costretta a rinviare il progetto. Il prodotto che infine ci siamo ritrovati fra le mani è decisamente soddisfacente, sebbene soffra la natura cross-gen dello sviluppo e il confronto con altre produzioni Microsoft degne di nota e che hanno fatto decisamente meglio in termini di impatto visivo (vero, Forza Horizon 5?).
Il nuovo engine di gioco ha comunque fatto in modo di rendere Zeta Halo un mondo vivido e interessante, con scorci spesso che tolgono il fiato, sebbene sia ancora poco variegato e praticamente sempre uguale, se non letteralmente vuoto. Inoltre, la mappa esterna di Halo Infinite si perde in pop-up vari e poca pulizia. Spesso, camminando o ancor peggio utilizzando il rampino per spostarsi più rapidamente, Master Chief vedrà comparire ombre che prima non c’erano, nonché texture ancora non caricate completamente. Discorso diverso invece per gli interni, in cui l’illuminazione e l’impatto visivo raggiungono livelli ottimi, diversi sia in atmosfera sia per quel che riguarda i dettagli. Anche in questo caso, quando 343 Industries si ridimensiona e rientra nel suo campo riesce a dare il meglio di sé.
Presenti ovviamente le due classiche modalità di gioco, una votata alla Performance e una alla Qualità Grafica. Come sempre, in questi casi, abbiamo preferito la prima per due motivi. Il primo è che il cambiamento in termini di Qualità Grafica è veramente minimo e poco impattante in termini di mera esperienza. Il secondo è che il frame rate in qualità Performance è realmente rocceo, fisso e incrollabile. Un po’ come la nostra speranza che da questo Halo Infinite 343 Industries sappia riprendere gli elementi migliori e trasformarli, ancora una volta, come solo lei sa fare.
What Makes Us Humans
Concludiamo la recensione della campagna di Halo Infinite ammettendo che è davvero difficile dare un voto a questa produzione. Da un lato abbiamo l’anima classica di Halo che 343 Industries ha saputo portare a livelli eccelsi, con sequenze più lineari e votate alla conclusione di alcune delle linee narrative rimaste sospese dai capitoli precedenti. Dall’altro, la commistione con elementi Open World e un comparto tecnico ancora non pienamente soddisfacente scalzano la campagna di Halo Infinite dal podio degli FPS in giocatore singolo presenti attualmente sul mercato. La volontà di rendere questo capitolo un nuovo inizio per la saga è però quanto mai evidente e lo ammettiamo: la cosa ci esalta. Ci esalta eccome.
Vi ricordiamo che Halo Infinite è attualmente disponibile su PC, Xbox Series X | S e Xbox One. Fateci sapere che cosa ne pensate qua sotto nei commenti, noi continueremo a tenervi aggiornati con tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming!
Punti a favore
- Gameplay frenetico, veloce e preciso
- Sezioni lineari convincenti ed appassionanti
- Componente narrativa di ottimo livello, seppur non adatta ai neofiti
Punti a sfavore
- La componente tecnica soffre troppo la natura cross-gen
- Open World troppo vuoto e mal implementato
- Sistema di potenziamento di Master Chief poco bilanciato
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