Midsommar – Il Villaggio dei Dannati è un horror che trascende ampiamente i confini del genere, con un’estetica ricercata e raffinata, una fotografia sorprendente ma qualche lungaggine di troppo. Eccovi la nostra recensione completa
TITOLOÂ ORIGINALE: Midsommar. GENERE: Horror, Thriller. NAZIONE: USA. REGIA: Ari Aster. CAST: Florence Pugh (Dani), Jack Reynor (Christian), Will Poulter (Mark), William Jackson Harper (Josh), Vilhelm Blomgren (Pelle). DURATA: 140 min. DISTRIBUTORE: Eagle Pictures. USCITA CINEMA: 25/07/2019.
Il regista Ari Aster torna al cinema con Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, nuovo film horror dopo l’ottimo esordio avuto con Hereditary – Le Origine del Male. Ancora una volta, quindi, Aster torna ad esplorare i lati più oscuri dell’animo umano, in un film che, comunque, trascende ampiamente i confini del genere d’appartenenza e propone soluzioni interessanti e singolari. Eccovi la nostra recensione completa ed in anteprima.
La storia ha come protagonisti Dani (Florence Pugh) e Christian (Jack Reynor), una giovane coppia americana il cui rapporto è però ormai in crisi. Dani ha una situazione famigliare difficile, che sfocia all’inizio del film in una vera e propria tragedia. L’evento porta Christian a non lasciare Dani, nonostante il rapporto sia ormai chiaramente logoro. La ragazza stessa è cosciente di questo, ma si aggrappa a lui non avendo altro su cui sostenersi in un momento così difficile. Così, quando Christian viene invitato a visitare il villaggio nativo di un suo amico svedese insieme ad altri due ragazzi, Dani si aggrega a loro, nel malumore generale del gruppo di amici. Quella che doveva essere un’occasione per svagarsi si rivelerà ben presto un’esperienza scioccante ed il solare villaggio svedese mostrerà una natura sinistra e brutale.
Midsommar – Il Villaggio dei Dannati: ecco il trailer dell’horror di Aster
Midsommar – Il Villaggio dei Dannati: la storia di un rapporto in crisi
Ari Aster non è certo un regista convenzionale ed i suoi primi due film lo chiariscono benissimo. Già Hereditary – Le Origini del Male si era dimostrato un film a cui stava stretta la mera definizione di Horror e Midsommar – Il Villaggio dei Dannati non fa altro se non trascendere completamente il suo genere d’appartenenza. I momenti effettivamente horror sono in effetti pochi, quello che però si percepisce chiaramente è un atmosfera disturbante, sbagliata. Il solare villaggio svedese di Harga, infatti, si rivela sede di una comunità che pratica tradizioni antiche e macabre, con rituali in alcuni casi disturbanti e scioccanti. Dani, Christian e gli altri si caleranno man mano nelle tradizioni locali, che dapprima appariranno soltanto folcloristiche ma presto mostreranno una natura oscura.
Dani in particolare subirà quasi un processo di iniziazione, venendo man mano resa partecipe dei riti della comunità ed entrando a tutti gli effetti a far parte di essa, ad essere accettata ed integrata. Christian, d’altra parte, verrà invece “utilizzato” per uno scopo ben preciso ma non sarà veramente accolto dalla comunità . Tutto il film, pur raccontando una storia a se stante, è una sorta di narrazione della crisi del rapporto tra i due fidanzati, con un epilogo in un certo qual modo perversamente catartico dei peccati commessi.
Midsommar – Il Villaggio dei Dannati: un horror visionario
Quello che colpisce di più in Midsommar – Il villaggio dei Dannati è l’estetica: l’impatto visivo e la fotografia del film sono stupefacenti. La cura con cui è stato ricreato il villaggio di Harga, grazie alla collaborazione con il decoratore di set Henrik Svensson, è incredibile. Lo studio che è stato svolto sulle tradizioni e sul folclore svedese è tangibile e sfocia in un ambiente che è un vero e proprio mondo a se, una comunità in toto, con riti, usi e costumi propri, esattamente come il film vuole lasciar intendere.Â
Se l’opera prima del regista era stata caratterizzata da colori e toni scuri, qui abbiamo l’esatto opposto. La Svezia è infatti la terra del lungo giorno in cui il sole non tramonta mai, così la luce pervade completamente il film, accompagnata e accostata dal candore dei vestiti tipici dei locali. Tutto ciò in aperto contrasto con l’oscurità che si rivelerà dominare il bucolico villaggio. Usando poi il pretesto di erbe e funghi allucinogeni, Aster crea scene visionare, oniriche e psichedeliche, concedendosi, in alcuni casi, inquadrature rovesciate o rotanti che disorientano.Â
Midsommar – Il Villaggio dei Dannati: non tutto funziona
Purtroppo non tutto funziona alla perfezione in Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, ci sono alcune sbavature ed alcuni eccessi che stonato. Innanzi tutto il film soffre decisamente di ridondanza, alcune lungaggini nella parte centrale del film stancano e annoiano e ci si trova a sperare che la trama proceda rapidamente avanti, piuttosto che indugiare ulteriormente. Il secondo aspetto criticabile del film è il suo voler essere, in alcuni casi, eccessivamente ermetico. Taluni passaggi risultano infatti forzati ed eccessivi e alcune scene, che avrebbero dovuto avere un forte pathos, si trasformano in momenti grotteschi, finendo col perdere tutta la loro efficacia. Dispiace.
Horror visionario ma imperfetto
In definitiva Midsommar – Il Villaggio dei Dannati risulta un film dal meraviglioso lato artistico, con un’ottima fotografia ed una buona atmosfera ma la cui qualità complessiva risulta minata da alcuni eccessi che lo rendono grottesco e da una ridondanza che lo fa sfociare nella noia.Â
E voi cosa ne pensate di questo film? Fatecelo sapere nei commenti e non dimenticate di continuare a seguire la nostra sezione Film e Serie TV per essere sempre aggiornati.
Punti a favore
- Estetica e lato artistico
- Fotografia
- Atmosfera
Punti a sfavore
- Ridondante
- A tratti grottesco
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