La “terza versione”, caposaldo della serie Pokémon, rivive nel DLC “Il tesoro dell’Area Zero”: benvenuti in questo breve “Road to…”
In vista del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, ovvero Il tesoro dell’Area Zero, ci siamo concessi di riaprire la nostra rubrica “Road to” per una sola puntata nell’ultimo fine settimana prima della sua uscita. Del resto, i mostriciattoli tascabili ci hanno abituati a rivisitare i loro giochi da molto prima che il concetto di remake ci riproponesse periodicamente le varie regioni. Alludiamo al concetto di “terza versione”: una riedizione della coppia di titoli uscita un anno prima o due, con cui smussare gli angoli, correggere le sbavature e, a volte, dare ai fan il gioco che avrebbero voluto sin dal day one dei predecessori. Saremo brevi, rapidi e lieti di intrattenervi nel weekend!
Pokémon: Versione Gialla | Road to Area Zero
E passando dalla Victory Road alla memory lane, il viale dei ricordi riparte dalla terza versione che forse ha sfruttato meno l’area a sua disposizione come ampio margine di miglioramento grazie a una premessa con probabilità di fallimento pari allo zero spaccato, ovvero Pokémon: Versione Gialla. L’idea di base è di una semplicità disarmante: introdurre nel mondo di Versione Rossa e Versione Blu un Pikachu in grado di seguirci al di fuori della Ball di appartenenza, con qualche sporadica comparsa di Jessie e James (“Miao, proprio così!”) e un comparto faunistico capace di fondere le due versioni precedenti. Eppure, all’apice della Pokémania della prima ora, incorporare elementi dall’anime era “quel che serviva”. Ovvero dimostrare che le idee più semplici sono le migliori.
Pokémon: Versione Cristallo | Road to Area Zero
Tra rifiniture, una nuova regione con Johto e la reintroduzione di Kanto grazie a un colpo di genio del compianto Satoru Iwata, con le versioni Oro e Argento GAME FREAK si è posta l’obiettivo di creare un sequel con il quale chiudere baracca e burattini. Un gioco definitivo, tale da risultare insuperabile. Che la serie avrebbe prosperato, a posteriori, è palese, ma giusto per il gusto di alzare l’asticella il team di sviluppo ci ha regalato Pokémon: Versione Cristallo. Con l’introduzione di animazioni per gli sprite delle creature, un avatar femminile, dettagli per la lore, colori più vividi, la Torre Lotta e, in Giappone, persino un adattatore per cellulari con cui giocare online (!!!), la serie ha raggiunto vette mai più toccate… prima di Oro HeartGold e Argento SoulSilver, ovviamente.
Pokémon: Versione Smeraldo | Road to Area Zero
Dopo un taglio con le generazioni precedenti in fatto di compatibilità (che, a ripensarci oggi, pare quasi ridicolo al confronto), le versioni Rubino e Zaffiro hanno comunque stabilito che l’appianarsi della Pokémania sarebbe stato un fenomeno temporaneo. E dopo il ristabilimento della buona fede con RossoFuoco e VerdeFoglia, il team di sviluppo è tornato a Hoenn per darle nuovo lustro con Pokémon: Versione Smeraldo. Il risultato si traduce con una terza versione che riabbraccia i legami con il passato della serie dandole dignità, reinserendo il telefono con cui richiamare alcuni allenatori e ponendo fine al digiuno del postgame con un Parco Lotta amato ancora oggi. Senza contare il Monte Allenatori preso di peso da RossoFuoco e VerdeFoglia, gli sprite animati e molto, molto altro.
Pokémon: Versione Platino | Road to Area Zero
Fermo restando che gli sprite sarebbero rimasti animati ancora per un’altra generazione (o rimasti tali, visto il passaggio ai poligoni su Nintendo 3DS), le migliorie apportate a Diamante e Perla con Pokémon: Versione Platino sono parecchie. La lore è la maggiore beneficiaria dei cambiamenti, vista l’inclusione dei leggendari precedentemente esclusivi (come in Smeraldo) a causa del ruolo di maggior rilievo per Giratina, del suo Mondo Distorto e del detective ricorrente Bellocchio. C’è di che parlare davvero per ore, tra il Centro Globale di Giubilopoli e il mitico Parco Lotta, ma la sola eredità del gioco a restare in piedi sono i costumi in-game di Lucas e Lucinda ispirati ai loro outfit di Platino per i primi acquirenti di Diamante Lucente e Perla Splendente.
Pokémon: Versione Bianca 2 e Versione Nera 2 | Road to Area Zero
Con Platino, la “terza versione” come siamo abituati a intenderla ha lasciato il passo ai primi (e, al momento, unici) seguiti diretti ambientati nella stessa regione. Il che non stupisce vista la maggiore enfasi sulla trama nelle versioni Bianca e Nera, ma Pokémon: Versione Bianca 2 e Versione Nera 2 hanno rimesso il gameplay al centro di un’esperienza comunque ben costruita anche sul piano narrativo. Al posto dei protagonisti Alcide ed Anita abbiamo Sanzo e Rina, abitanti di una zona precedentemente inaccessibile di Unima. Tra gli highlights abbiamo le battaglie (letteralmente) cinematografiche del Pokéwood e la possibilità di risfidare tutti i capipalestra delle prime cinque regioni (e annessi campioni) al Pokémon World Tournament. Che ci piacerebbe rivedere in futuro, GAME FREAK, quindi non farci attendere!
Pokémon: Versione Ultrasole e Versione Ultraluna | Road to Area Zero
In questo caso, al posto di seguiti diretti si parla proprio di multiverso. Siccome il collegamento con un altro giocatore è stato canonicamente riconosciuto come contatto con altri universi ed annesse linee temporali, Pokémon: Versione Ultrasole e Versione Ultraluna ne traggono vantaggio. Il risultato, al di fuori di una narrazione priva degli abissi cupi delle versioni Sole e Luna in alcuni frangenti, sfocia in quello che forse è il post-game meglio costruito della saga (Kanto post-Lega permettendo): una sede multiversale da cui Giovanni ha istituito il Team Rainbow Rocket, composto in parte anche da varianti dei cattivi precedenti provenienti da mondi in cui hanno avuto la meglio!
Pokémon Spada e Scudo: Pass di espansione
Con l’ingresso di Nintendo nel mondo dei giochi soggetti ad aggiornamenti e patch, era solo questione di tempo (di parecchio, visto che le generazioni VI e VII hanno saltato il concetto a piè pari) prima che anche i mostriciattoli ballassero il tango coi DLC. Il Pass di espansione di Pokémon Spada e Scudo ha prevedibilmente abbassato i costi a metà del prezzo del gioco di base, rendendolo però pari a una terza versione come quelle che abbiamo ricordato con amore qui sopra. Le due metà, L’isola solitaria dell’armatura (settembre 2020) e Le terre innevate della corona (novembre) hanno espanso il tutto con creature “vecchie ma nuove”, tenendo però per se funzioni di gameplay come la Zuppamax, che avrebbe dovuto essere nel gioco di base.
In attesa di poter recensire il DLC a partire da mercoledì 13 e trarre le nostre conclusioni, quale “terza versione” vi ha convinti a riaprire il portafogli? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttotek.it per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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