Only Murders in the Building 3 prosegue con la proiezione dell’episodio 6, disponibile su Disney+, del quale vi proponiamo la recensione
TITOLO ORIGINALE: Only Murders in the Building. GENERE: commedia, giallo. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Don Scardino. CAST: Steve Martin, Martin Short, Selena Gomez, Paul Rudd, Meryl Streep. DURATA: 40 minuti per episodio. DISTRIBUTORE: Disney+. USCITA: dall’8 agosto 2023.
Dopo i primi cinque episodi di Only Murders in the Building 3, questa settimana abbiamo assistito a una puntata molto diversa dal solito, più incentrata sulle dinamiche, sempre più complesse, interne al trio. L’episodio si apre con un piccolo ritorno al passato, col trio che vuole indagare insieme, come una volta, e si reca al teatro per cercare ulteriori risposte. Tuttavia presto la situazione degenera e ognuno finisce per seguire la propria strada, come accade da inizio stagione, arrivando però questa volta a una fragorosa rottura.
Trama e trailer | Recensione Only Murders in the Building 3: episodio 6
Gli eventi si svolgono tutti nel teatro nel quale sarebbe dovuto andare in scena lo spettacolo diretto da Oliver. Tra leggende sui fantasmi che albergano l’edificio e la comparsa di nuovi personaggi, in possesso di quelle che si rilevano essere importanti informazioni sull’omicidio di Ben, c’è spazio anche per il personaggio di Howard Morris (Michael Cyril Creightonche). Dopo essere rimasto sullo sfondo per cinque episodi, anche lui prende parte alle dinamiche d’indagine e ci rivela anche un altro lato di sé del tutto inedito.
Il nodo centrale della puntata ruota però intorno alle dinamiche, ormai consumate, che regolano il trio di protagonisti. Da inizio stagione è palese l’insofferenza che lega i tre protagonisti, con Oliver preso quasi esclusivamente dal suo spettacolo, Mabel abbandonata nelle indagini dai suoi amici e Charles incapace di prendere una direzione decisa in questo momento della sua vita. Queste frizioni esplodono nel finale di episodio quando Oliver, per proteggere l’ossessione di Loretta per Ben, cancella la scritta sul camerino, mentre accusa duramente Mabel e Charles. La prima è ormai stufa di essere ignorata, di portare avanti da sola quelle indagini che hanno costituito il cuore della loro amicizia. Il secondo si trova in un mare di problemi personali, non riesce a riprendersi dalla rottura con Joy.
Nuovi amori sbocciano, uno sfiorisce | Recensione Only Murders in the Building 3: episodio 6
La cornice del teatro e dei misteri legati ai fantasmi di attori morti misteriosamente rende il tutto più intrigante e riporta la trama in una direzione mystery, a discapito dell’umorismo. I momenti che strappano il sorriso in Only Murders in The Building, certo, non mancano mai. L’elemento centrale è però vedere il trio di nuovo sulle tracce di un possibile colpevole, anche se ognuno vive l’investigazione in modo totalmente differente, il che dà un retrogusto amaro alla proiezione.
Ne esce malissimo Oliver, che nel tentativo di difendere il suo amore con Loretta, a lungo trasognato e agognato, non solo volta le spalle ai propri amici, ma anche ai suoi ideali e alla ricerca della verità. Charles continua ad annegare nel suo vortice di negatività, che getta un’ombra sia sulla sua vita personale che su quella professionale. Chi viene fuori meglio da tutta questa situazione sembra essere, paradossalmente, Mabel, che nonostante tutto si ritrova con un nuovo partner in crime, Tobert. Il tempismo di questo personaggio, però, diventa sempre più sospetto.
Conclusioni
L’episodio 6 di Only Murders in the Building 3 segna un punto di svolta, sotto molti aspetti. Oliver ha fatto la sua mossa, ha scelto l’amore e si batterà per difenderlo. Charles deve ritrovare un senso da dare alla propria vita. Mabel, con Tobert al suo fianco e Cinda all’orizzonte, può finalmente concentrarsi sul caso, che deve ancora entrare nel vivo e lo farà presto, visto che mancano solo quattro puntate. Passano le settimane, e Only Murders in the Building si conferma quindi una serie capace di regalare puntualmente episodi interessanti, ricchi di spunti e realizzati anche con grande sapienza.
Punti a favore
- Ottimo lo sviluppo delle dinamiche tra i protagonisti
- Fotografia nitida e quasi "da film"
Punti a sfavore
- Era lecito aspettarsi una vera svolta nel caso a questo punto
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