Ecco la nostre impressioni su Lost Judgment, sequel del primo capitolo e spin-off della famosa serie Yakuza di cui vi parliamo in questa recensione
Sono passati due anni dall’uscita del primo capitolo di Judgment, spin-off della serie Yakuza, che ha per protagonista Takayuki Yagami, interpretato dal famoso attore e cantante giapponese Kimura Takuya, una vera e propria star del paese del Sol Levante. Il titolo di Sega ottenne un grande successo anche in Occidente, aprendo ulteriormente la strada alla serie Yakuza, che per molti anni è stata relegata a una nicchia di pochi appassionati, anche per una mancanza di localizzazione in altre lingue oltre all’inglese.
Grazie a una storia molto ben fatta e all’introduzione di una nuova serie di personaggi tutti molto carismatici il primo Judgment è entrato nel cuore di molti giocatori, e fortunatamente il Ryu Ga Gotoku Team ha deciso di proseguire le avventure del detective Yagami in Lost Judgment, sequel arrivato di recente su PS5, PS4, Xbox Series S/X e Xbox One. In questa recensione di Lost Judgment vi racconteremo nel dettaglio tutti i motivi per cui (spoiler!) il titolo rappresenta un seguito imperdibile per tutti coloro che hanno amato il primo capitolo.
Il senso della giustizia
Il primo capitolo di Judgment ci aveva sorpresi per una trama incredibilmente ben costruita, che si basava sulle vicende legate al turbolento passato come avvocato del detective Yagami che poi si ricollegavano a un intrigo politico all’apparenza senza legami con un vecchio caso del protagonista. Alla fine della storia tutti i nodi venivano al pettine facendo esplodere il cervello al giocatore per quanta cura fosse stata messa nell’intreccio narrativo, abbellito poi da splendide sequenze d’azione. Dopo aver assistito all’intera vicenda di Lost Judgment possiamo dire che ci troviamo di fronte a un’altra grande storia che merita di essere vissuta.
La trama di Lost Judgment inizia con due casi all’apparenza molto sconnessi tra loro. Takayuki Yagami e il suo inseparabile assistente Masaharu Kaito, continuano imperterriti a fare i detective a Kamurocho, ma dopo il grosso caso del primo titolo sono rimasti con pochi lavori degni di nota. Provvidenziale sarà la chiamata di Sugiura, l’ex ladro e amico di Yagami che abbiamo conosciuto nel primo capitolo.
Questi, insieme all’esperto hacker Makoto Tsukumo, altra vecchia conoscenza del primo Judgment, ha messo in piedi un’agenzia di detective a Yokohama ispirandosi proprio a Yagami, e a quanto pare avrà un lavoro bello grosso da sottoporre ai nostri due inseparabili detective. Il gruppo infatti dovrà indagare nel liceo Seiryo, dopo essere stati assunti dal preside, su eventuali casi di bullismo.
Nel frattempo gli ex colleghi di Yagami dello studio di avvocati Genda, stanno seguendo un caso di molestie sessuali a opera di un ex poliziotto chiamato Akihiro Ehara, che sembra abbia molestato una donna su un treno. Durante il processo però Ehara rivela a tutti di sapere l’ubicazione di un uomo che si verrà poi a scoprire essere stato torturato e ucciso proprio nello stesso momento in cui Ehara veniva arrestato. L’ex poliziotto rivela inoltre che la vittima è colui che ha spinto il figlio al suicidio per atti di bullismo avvenuti proprio al liceo Seiryo alcuni anni prima. L’avvocatessa Saori Shirosaki che si occupava del caso, chiama Yagami e gli affida il compito di fare luce su questo mistero. Come poteva Ehara sapere dell’omicidio o addirittura compierlo con il suo alibi di ferro? Presto Yagami si ritroverà invischiato in un caso che farà tremare sin dalle fondamenta il sistema giuridico giapponese.
La storia di Lost Judgment affronta temi quali il bullismo, il senso della giustizia, la vendetta e molto altro, riuscendo a essere convincente e molto realistica, seppur ogni tanto pecchi con qualche cliché o buonismo di troppo. Anche in questo caso ci ritroveremo con diversi casi apparentemente senza alcun collegamento apparente, che andranno a collimare in un finale ricco di emozioni e di battaglie spettacolari. Ottimi i cattivi di questo titolo, alcuni spietati e senza rimorso, che vi faranno veramente venire voglia di prenderli a pugni.
Il cast capitanato da Takayuki Yagami e Kaito si rivela ancora una volta vincente e carismatico, una nuova serie di protagonisti affiancati a quelli della serie Yakuza, che non sfigurano affatto accanto a personaggi storici come Kazuma Kiryu. L’unica pecca è forse il fatto che non ci sono nel cast aggiunte che riescono a bucare lo schermo come avevano fatto i personaggi del primo capitolo di Judgment.
Ogni momento è quello giusto per una rissa – Recensione Lost Judgment
Non si può ovviamente, in una recensione dedicata a Lost Judgment, non parlare nel dettaglio del sistema di combattimento, dato che le novità di questo capitolo non sono certo poche. Innanzitutto allo Stile della Gru, adatto ai gruppi di avversari, e allo Stile della Tigre, adatto negli scontri con un singolo nemico, si aggiunge un terzo stile, lo Stile del Serpente, pensato per disarmare gli avversari e eseguire rapide contromosse. In generale il combattimento adesso è molto più fluido e spettacolare. Se nel primo Judgment le differenze tra i due stili, c’erano, ma non erano così enfatizzate, in questo caso il team di sviluppo si è impegnato a diversificarli ancora di più, rendendo per il giocatore istintivo il cambio di stile a seconda della situazione. Un dettaglio che ci è piaciuto molto è anche il cambio di colonna sonora di sottofondo a seconda dello stile utilizzato.
Oltre a questo avremo sempre le mosse Ex che sfoceranno in spettacolari mosse finali tipiche della serie sin dal primo Yakuza, che cambieranno a seconda delle circostanze e dell’ambiente in cui ci troviamo. Ce ne sono sempre tantissime e in generale mantengono lo stile esagerato e a volte divertente della serie. Una novità è la possibilità di attivare un potenziamento speciale chiamato Ex Boost che continuerà a consumare la nostra barra Ex potenziando in cambio Yagami. Particolarità di questo power up è la possibilità di poter cambiare stile di combattimento all’istante potendo creare combo ancora più spettacolari e devastanti, dato che a ogni cambio l’azione non si interromperà come succede normalmente e sarà possibile prolungare la sequenza di attacchi.
Saranno poi tante le mosse e le abilità da acquisire con un sistema di progressione che è rimasto praticamente immutato dallo scorso capitolo. Yagami otterrà punti esperienza dai combattimenti, dalle quest e dalle varie attività sparse per le due città, Kamurocho e Ijincho. Infatti anche semplicemente mangiare in un locale ci farà guadagnare punti esperienza. Potremo dunque scegliere di migliorare i tre stili di combattimento acquisendo nuovi attacchi o abilità passive, migliorare le nostre statistiche come potenza d’attacco e salute, oppure altri talenti che miglioreranno i talenti da detective del nostro Yagami.
Yagami, un uomo dalle mille risorse – Recensione Lost Judgment
Anche se passeremo diverso tempo a combattere vari gangster e teppisti, non dimentichiamoci che Yagami è innanzitutto un detective. Nel primo capitolo vi erano già diverse meccaniche come il pedinamento o l’inseguimento che servivano a immedesimarci in questo ruolo, ma purtroppo queste sezioni erano considerate tra le più deboli del gioco, come ad esempio il pedinamento. In Lost Judgment, tutti questi aspetti sono stati migliorati. Il pedinamento è stato molto migliorato essendo più veloce e dinamico che in passato, anche se presenta ancora delle sbavature legate alla sua struttura. Gli inseguimenti sono cambiati leggermente e sono fondamentalmente dei QTE con un minimo di controllo del personaggio. Fortunatamente non saranno così presenti nel gioco da diventare tediose.
Tra le novità abbiamo un sistema stealth divertente, ma con trovate piuttosto basilari, come il lancio di una moneta per distrarre gli avversari o il nascondersi dietro gli angoli per non essere visto. C’è poi una sorta di modalità platform dove Yagami utilizzerà il parkour per arrampicarsi in diversi luoghi. In realtà assomiglierà più a un enigma da risolvere, dato che dovremo capire la strada migliore da prendere senza che la nostra barra del grip finisca prima di poter mettere i piedi per terra. Ci saranno poi diversi gadget da utilizzare, come la fotocamera o il drone, a cui si aggiungono un rilevatore di dispositivi elettronici e un amplificatore sonoro e persino l’utilizzo di un simpatico cane per seguire alcune piste.
Spesso queste meccaniche vengono miscelate insieme in un’unica missione per variare il ritmo e non annoiare il giocatore, riuscendoci benissimo. Se prese singolarmente infatti queste meccaniche risultano piuttosto semplicistiche, mentre messe insieme riescono a intrattenere grazie al continuo cambio di azioni da effettuare. L’unica pecca è che ognuna di queste meccaniche è accessibile soltanto in determinate missioni, che risulteranno piuttosto guidate e lineari e con poca libertà data al giocatore.
Un mondo di extra – Recensione Lost Judgment
Potremmo fare una recensione a parte delle attività extra di Lost Judgment. Come sempre se la storia principale occuperà un 20-25 ore per essere conclusa, il contatore delle ore aumenterà a dismisura contando anche le varie attività disponibili. Come accennato in precedenza in Lost Judgment avremo due aree principali in cui muoverci, la cara e vecchia Kamurocho e Isekai Ijincho, quartiere di Yokohama già visto in Yakuza 7: Like a Dragon. Torneranno le classiche missioni secondarie, in totale 42 in questo capitolo. Come da tradizione queste missioni smorzano un po’ i toni della più seria trama principale, con casi esilaranti e fuori di testa che non possono mancare in un gioco della serie.
Oltre a queste missioni però avremo un intero mondo di minigiochi e altre attività in cui perderci. Ci saranno le gare di Skateboard, che riceveremo a inizio del gioco e che ci consentirà di spostarci velocemente nelle due città, oltre che appunto gareggiare in quest’attività secondaria. Torneranno le corse dei droni, il VR Paradise, i giochi d’azzardo e molto altro, tra cui le sale giochi in cui sarà possibile fare un po’ di Inception del videogioco, dove noi giocheremo controllando Yagami che giocherà a un videogioco controllando altri personaggi.
Oltre ai classici dello storico Master System tornano Virtua Fighter 5 e altri famosi titoli di Sega, a cui è stato aggiunto l’inedito Sonic The Fighters, un picchiaduro con protagonista il porcospino blu che risale al 1996. Ci saranno dunque ore e ore di contenuti extra per una longevità davvero alle stelle.
Ritorno a scuola – Recensione Lost Judgment
Il bello di occuparsi della recensione di Lost Judgment è il fatto di poter anche tornare agli anni del liceo insieme a Yagami. Se abbiamo citato Kamurocho e Ijincho come aree principali, ce ne sarebbe una terza non ufficiale che è il liceo Seiryo posto nella mappa di Ijincho. Qui troveremo un intero complesso scolastico ricostruito, che sarà una parte importante della storia principale, ma non solo. Per indagare liberamente, Yagami verrà assunto come consulente dalla scuola come copertura.
Qui il nostro detective, oltre alle indagini sul caso che sta seguendo, potrà entrare in contatto con i vari studenti e aiutarli nelle attività di club e non solo. Ci saranno diverse attività secondarie come il club di ballo, con un minigame che ricorda i classici Rhythm game in cui dover premere i tasti giusti al momento giusto, il club di pugilato con un sistema simile a un picchiaduro, il club di robotica con gli scontri tra robot e molto altro.
Ognuna di queste attività è molto più elaborata rispetto ai semplici minigame che si possono trovare nel resto del gioco, e avrà soprattutto una storia da seguire. Tutte le trame scolastiche sono un po’ come una storia parallela a quella principale, che porterà anche a un’altra indagine e a una quest finale molto ben fatta. Tutto questo come se la longevità del gioco normale non bastasse! Quest’aggiunta è molto gradita e riesce a essere un contenuto diverso dai soliti visti all’interno della saga comprendente anche gli Yakuza. Consigliamo anche di provare le corse in moto, davvero divertenti come minigame.
Come essere in Giappone – Recensione Lost Judgment
Graficamente Lost Judgment è notevole, soprattutto su PS5 che è la versione da noi provata. Il Dragon Engine ha dei picchi molto alti nelle ambientazioni e nei modelli dei personaggi, specialmente nelle cutscene che sembrano così realistiche da sembrare quasi un film. Pecca invece un po’ in diversi modelli dei personaggi secondari, come i vari PNG che incontreremo per la strada o a scuola, che sembrano molto meno realistici rispetto a quelli principali.
Le ambientazioni invece sono sempre curatissime e muoversi per le strade dei quartieri del gioco è sempre un piacere. Chi ha mai visitato il Giappone potrà sentire anche un po’ di nostalgia a entrare in un conbini (piccoli supermercati aperti 24 ore su 24) o a vedere qualche panorama tipicamente nipponico.
Su PS5 il titolo ha due modalità grafiche: una standard con 4K dinamico e 60 FPS costanti e una chiamata Risoluzione con 4K e 30 FPS. Durante il tempo passato da noi per la recensione di Lost Judgment, abbiamo trovato la modalità a 60 FPS estremamente migliore di quella Risoluzione, soprattutto per una fluidità maggiore che invece con i 30 FPS viene a mancare. Il titolo presenta poi il doppiaggio in inglese e giapponese, e quest’ultimo secondo noi è molto più immersivo per godersi la storia che è comunque tutta sottotitolata in italiano.
Considerazioni finali
Lo avevamo detto già all’inizio di questa recensione di Lost Judgment, siamo di fronte ad un grande gioco per nulla inferiore al primo capitolo. La storia è allo stesso livello, forse leggermente meno coinvolgente nell’atto finale, ma senza dubbio con una grande trama, mentre il gameplay è stato migliorato ed espanso in ogni aspetto. Se avete amato il primo Judgment allora non potete lasciarvi sfuggire questo secondo capitolo, sperando di rivedere in futuro nuove avventure del detective Yagami e del suo fido assistente Kaito.
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Punti a favore
- Storia sempre di altissimo livello
- Combattimento migliorato in ogni aspetto
- Meccaniche come il pedinamento o lo stealth rese più varie e dinamiche...
- Una montagna di contenuti extra
- Graficamente ottimo e fluido
Punti a sfavore
- ...anche se prese singolarmente risultano troppo semplici e lineari
- Alcune sbavature tecniche specialmente in alcuni modelli dei personaggi secondari
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