The Last of Us Part 1 Remake è ormai sul mercato da qualche giorno: scopriamo insieme cosa cambia rispetto all’originale, sia in termini prettamente grafici, sia tecnici e di gameplay
Quando, nel 2020 e in piena pandemia COVID, The Last of Us Part 2 finalmente arrivò sul mercato, sia la stampa specializzata sia il pubblico di videogiocatori rimasero affascinati e catturati dall’emozionante avventura creata da Naughty Dog. Non tanto perché il gioco era effettivamente di pregevole fattura, seppur non esente da difetti, ma più semplicemente perché Ellie e Joel sono diventati, già con un primo ed eterno capitolo, indimenticabili. Come sempre, però, all’annuncio del remake della Parte 1, ricreata completamente con il motore grafico della Parte 2 e con qualche aggiunta in termini di gameplay ed accessibilità, il mondo si è diviso in due parti: i detrattori e gli entusiasti.
9 Years Later
La domanda è piuttosto semplice: ha senso creare un remake di un gioco del 2013 (a fine generazione PlayStation 3), già uscito in versione remastered su PlayStation 4 nel 2014, creandone dunque una terza versione su console current gen? Un po’ quel che ha fatto Rockstar con GTA V, insomma. Non risponderemo in questa sede a questo lecito dubbio da consumatori, ne approfitteremo in sede di recensione, magari, per parlarne un po’. Quel che vogliamo fare, in questa breve guida, è guidarvi nelle novità e nei miglioramenti apportati da Naughty Dog all’avventura di Ellie e Joel. Dal lato tecnico a quello grafico, passando per accessibilità e gameplay: che cosa cambia in The Last of Us Part 1 Remake rispetto all’originale (e quindi, alla versione Remastered)? Scopriamolo insieme.
Comparto tecnico e grafico | The Last of Us Part 1 Remake: cosa cambia rispetto all’originale?
Il principale limite e difetto di The Last of Us originale fu, inevitabilmente, il suo hardware di riferimento. Pur avendo fatto PlayStation 3 un ottimo lavoro, infatti, il titolo di Naughty Dog era comunque davvero troppo per essere soddisfacente a livello di prestazioni, con vistosi cali di frame rate e altre piccole e grandi magagne tecniche inevitabili, per un gioco di fine generazione. A molte di queste problematiche si era già ovviato con la versione remastered su PlayStation 4, un hardware molto più potente rispetto alla sua progenitrice, ma questa volta l’azienda ha puntato a tutt’altro. The Last of Us Parte 1 Remake non è infatti “la remastered di una remastered”, ma un vero e proprio Remake (per l’appunto) dell’originale titolo, rifatto completamente utilizzando il motore grafico di Parte 2.
Con l’obiettivo dunque di rendere l’esperienza The Last of Us il più pulita e migliorata possibile, il target di Naughty Dog è stato quello di garantire i 4K e 60fps stabili su PlayStation 5. Non solo, ovviamente. I modelli dei personaggi sono stati tutti completamente rifatti da zero, rendendoli estremamente tutti più dettagliati, vivi e vicini al realismo. Non sono stati ritoccati soltanto i modelli, però, anche le animazioni dei vari protagonisti, specialmente quelle facciali, sono state ricreate da zero con il nuovo motore grafico. Oltre a quelle facciali, ovviamente, anche le animazioni d’attesa e di movimento sono nuove di pacca, rendendo il movimento dei vari personaggi ancora più fluido e soddisfacente. Anche se in questo, lo ammettiamo, Naughty Dog ha sempre avuto una marcia in più (vero, Nathan Drake?).
Anche le ambientazioni sono state ricreate da zero e ammodernizzate con nuovi dettagli, riempendole di aggiuntivi oggetti a schermo e aumentando anche la distruttibilità ambientale (potrete, ad esempio, spaccare i distributori di palline e giocattoli sparsi per le strade). La rovina del mondo di gioco, l’erba che cresce dalle crepe dell’asfalto, gli oggetti routinari di un mondo che non esiste più: il brivido che The Last of Us Parte 1 Remake sembra promettere è davvero promettente.
Accessibilità, facezie e Intelligenza Artificiale | The Last of Us Part 1 Remake: cosa cambia rispetto all’originale?
A livello meno tecnico e grafico e più di gameplay, The Last of Us Parte 1 Remake ha aumentato di molto le sue Opzioni di Accessibilità, aggiungendo tutta una serie di modificatori e modalità utili a rendere la vita più facile a chi ha difficoltà motorie. Potenziata anche la Modalità Foto, una galleria per i modelli dei personaggi e, udite udite, i costumi!
Altra grande migliori apportata in The Last of Us Parte 1 Remake, rispetto all’originale del 2013, riguarda l‘intelligenza artificiale di nemici e compagni. I primi, infatti, una volta fiutato il pericolo (e avvistato quindi un corpo o sentito qualcosa di particolare) cambieranno completamente i loro pattern di movimento in modo molto più variegato e diversificato rispetto all’originale. Migliorata anche l’IA dei nostri compagni, altro punto focale e di critica di The Last of Us, che spesso si ritrovavano a gironzolare per la mappa completamente invisibili ai nemici. Una scelta che ai tempi era anch’essa dovuta a limiti tecnici di hardware e che è stata molto rimodellata nel Remake.
E PlayStation 5? | The Last of Us Part 1 Remake: cosa cambia rispetto all’originale?
Essendo The Last of Us Parte 1 Remake arrivato su PlayStation 5, ad esserne protagonista è anche, ovviamente, il DualSense. I grilletti aptici del controller di casa Sony, infatti, sono molto sfruttati nel corso di tutta l’esperienza, creando una resistenza diversa in base all’arma utilizzata o dando sensazioni particolari durante la creazione di oggetti. Integrato anche l’Audio 3D, che vi permetterà di percepire con maggiore chiarezza gli spostamenti di umani e “meno umani”.
I Know What You Are
Ed ecco tutto ciò che ci è venuto in mente in merito al che cosa cambia fra The Last of Us Parte 1 Remake e il suo originale del 2013. Gli sviluppatori e Sony sembrano aver voluto dare un senso effettivo a questo Remake, nonostante effettivamente ce ne fosse relativamente bisogno, considerando quanto ancora sia “moderno” come titolo. Il rifacimento grafico con il motore di Parte 2, i miglioramenti delle IA dei nemici e degli alleati, la miriade di Opzioni di Accessibilità e l’integrazione in toto delle possibilità di PlayStation 5, però, ci fanno capire quanto Naughty Dog abbia voluto tentare di creare una versione “Ultimate” di The Last of Us. O forse, ancora meglio, di creare quel che il gioco è sempre stato nella mente degli sviluppatori.
Scopriremo quanto queste promesse siano state mantenute nella nostra recensione completa, restate sintonizzati con noi di tuttoteK perché arriverà presto… molto presto! Intanto fateci sapere se ci state giocando e che cosa ne pensate qua sotto nei commenti, noi continueremo a tenervi aggiornati con tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming!
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