Amanti del Giappone, di JRPG e non solo: ecco a voi i nostri cinque buoni motivi per cui dovete giocare Yakuza: Like a Dragon
L’uscita del settimo capitolo probabilmente segna il momento migliore in assoluto per approcciarsi alla serie di Yakuza. In questo articolo vi spiegheremo non solo perché si tratta del miglior punto di partenza, ma vi daremo anche cinque buoni motivi per giocare Yakuza: Like a Dragon. Sfruttiamo la sempre maggiore popolarità del brand in occidente per fare un sunto dei punti di forza di tutta la saga.
La lingua italiana – Cinque buoni motivi per giocare Yakuza: Like a Dragon
Cominciamo dalla motivazione più ovvia; Come abbiamo accennato anche nella guida su cosa dovete sapere prima di iniziare Yakuza: Like a Dragon, questo ultimo capitolo è un ottimo starting point. Non sarà necessario sapere nulla delle vicende che hanno avuto come protagonista Kazuma Kiryu. Il passaggio di testimone con Ichiban Kasuga sarà completo, abbandonando Kamurocho per raggiungere Isezaki Ijincho, con nuovi personaggi ad accompagnare il protagonista.
Molti giocatori sono sempre stati frenati dall’inglese, problema che però viene risolto con l’adattamento nella lingua nostrana. L’inserimento dell’italiano è un fattore determinante per tanti, che finalmente potranno provare questa saga senza scontrarsi con il muro della lingua.
A giudicare dalla campagna promozionale, SEGA sta puntando tantissimo su questo capitolo per sfondare definitivamente anche in occidente. Non possiamo ovviamente conoscere la qualità del gioco, ma il Ryu Ga Gotoku Studio ha già dimostrato in passato di non essere dipendente dall’immaginario creato con i primi capitoli. Gli sviluppatori sono stati in grado di costruire facilmente nuovi personaggi a cui affezionarsi, staremo a vedere se ci riusciranno anche questa volta.
Yokohama – Cinque buoni motivi per giocare Yakuza: Like a Dragon
Diciamoci la verità, per quanto affascinanti, le mappe di Kamurocho e Sotembori iniziavano a sentire il peso degli anni. Dopo un numero enorme di giochi ambientati in questi due distretti, la necessità di qualcosa di nuovo era enorme. Il distretto di Isezaki Ijincho, ispirato all’area di Isezakicho di Yokohama, soddisfa questo bisogno.
Yokohama, per quanto sia molto grande, è estremamente diversa da una metropoli come Tokyo. Si tratta di una città portuale che ha contribuito ad instaurare i primi rapporti tra il Giappone e gli altri paesi. Questo ha reso possibile lo sviluppo di una città multiculturale, anche più della capitale stessa. Il potenziale per diventare un’ambientazione di grande fascino c’è, speriamo che la software house sia riuscita a ripetere il buon lavoro effettuato negli scorsi giochi nella caratterizzazione della mappa di gioco.
Il vero Giappone – Cinque buoni motivi per giocare Yakuza: Like a Dragon
Se siete appassionati di videogiochi, probabilmente siete anche affascinati dal Giappone e dalla sua cultura. La mole di contenuti provenienti dal paese del Sol Levante, che siano videogiochi, anime o manga, è enorme e spesso ci fa sognare una terra così lontana e diversa dai nostri usi e costumi. Purtroppo però in questo genere di contenuti spesso si tende a incensare il Giappone come un paese perfetto, nascondendo le criticità che sono insite nella società.
In questo Yakuza si distingue e fa quello che solo i grandi autori giapponesi riescono a fare (tra questi c’è Satoshi Kon in ambito cinematografico per citarne uno). Toshihiro Nagoshi riesce a dipingere con il suo folle stile il Giappone nudo e crudo. Esplorando è possibile non solo ammirare una riproduzione di distretti reali, ma anche scoprire cibi e tradizioni tipiche nipponiche.
Allo stesso tempo però la trama principale e le missioni secondarie non hanno paura di trattare temi sociali tipici del paese. Che vengano trattati con serietà o ironia, tra le righe si può notare una profonda critica alla società giapponese. Di certo Yakuza non vi permetterà di esaurire temi così complessi, ma possono essere uno spunto per conoscere approfonditamente un paese di cui potreste essere già appassionati.
Prendersi sul serio a tratti – Cinque buoni motivi per giocare Yakuza: Like a Dragon
Come detto, la serie Yakuza riesce a fare cenno di temi importanti anche con ironia. I giochi di questa serie sanno quando è il momento di prendersi sul serio e quando è il momento di lasciarsi un po’ andare. La narrazione sa essere insospettabilmente profonda ed appassionante, mentre le quest secondarie spesso e volentieri si tingono di una vena comica; dirigenti di aziende con il fetish di comportarsi neonati e appuntamenti al buio dai risvolti più assurdi si alternano a efferati boss pronti a tutto e giochi di potere tra le famiglie della Yakuza.
Questa doppia anima contraddistingue la serie e siamo sicuri che per Yakuza: Like a Dragon sarà lo stesso. Un dualismo che è proprio della cultura nipponica, tanto inquadrata in rigide regole da seguire alla lettera quanto assolutamente demenziale quando si tratta di scherzare.
Un JRPG come ce ne sono pochi – Cinque buoni motivi per giocare Yakuza: Like a Dragon
Questo ultimo punto è rivolto forse ad una fetta di pubblico diversa. Perché questo settimo capitolo porta una ventata di aria fresca anche dal punto di vista del gameplay. Di titoli JRPG con questo valore produttivo in occidente se ne vedono sempre di meno, in particolare se si è alla ricerca di un combattimento puramente a turni. Gli appassionati negli ultimi anni hanno potuto fare affidamento agli exploit di Persona 5 e Dragon Quest XI, ma poco altro è saltato agli occhi del pubblico.
Yakuza: Like a Dragon potrebbe essere un’occasione di recuperare un gioco di questo genere. Il combat system sembra voler unire la strategia dei turni ad una dinamicità tipica degli scorsi capitoli action, grazie ad una serie di trovate come la presenza di mosse speciali (davvero folli) e una interessante interazione ambientale. Insomma gli amanti di numeri e statistiche potrebbero trovare in Yakuza: Like a Dragon il gioco che soddisfi i loro desideri.
Non ci resta che attendere
Questi erano i cinque motivi per giocare Yakuza: Like a Dragon. Speriamo che le premesse siano rispettate e che SEGA sia riuscita a confezionare un buon prodotto. Il gioco sarà disponibile a partire dal 10 novembre 2020 su PC, PS4, PS5 (in retrocompatibilità), Xbox One e Xbox Series S/X. L’upgrade gratuito per la versione PS5 arriverà solamente il 2 marzo 2021, ci teniamo inoltre a ricordarvi che i salvataggi tra le due console di casa Sony non sono retrocompatibili quindi fate attenzione. Non ci resta che invitarvi a seguire tuttoteK per tutte le novità dal mondo dei videogiochi e non solo!
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