Unirsi per giocarlo e dividersi per averne un’opinione: scoprite il nuovo MOBA nella nostra recensione di Pokémon Unite per Nintendo Switch
Prima che arrivi su mobile, abbiamo avuto di trattare in una recensione la prima incarnazione di Pokémon Unite, ovvero quella su Nintendo Switch. Dall’uscita della Versione Rossa e della Versione Blu su Game Boy, il franchise ha ricevuto numerosi trattamenti, adattandosi a diversi generi con successo variabile. Ora, la serie si ripropone in formato MOBA, o multiplayer online battle arena. Quella di sfidare League of Legends sul suo stesso terreno è stata una scommessa rischiosa. Ora, la domanda resta una sola: The Pokémon Company avrà puntato sul Rapidash giusto?
Possiamo già dirvi che non esiste una risposta assoluta. Raramente (sì, contando anche Spada e Scudo) il franchise ha vantato un titolo così capace di dividere (ironicamente) l’opinione pubblica. Non troverete due persone online che la pensano allo stesso modo di ogni aspetto del gioco, ma questo non ci impedirà di riassumerli qui. L’unica cosa che possiamo anticiparvi, però, è che come si suol dire la verità sta nel mezzo… e questo, disgraziatamente, vale anche per il nostro giudizio in merito. Visto il prezzo necessario a scaricare il gioco sulla console, potreste anche intuire il perché.
Trame epic-Heos-torie ritrite?
A livello narrativo, non c’è granché da dire su Pokémon Unite, ma per prassi ci dilungheremo più nel dettaglio possibile in vista della recensione della versione Nintendo Switch. In modo non dissimile da Pokkén Tournament, anche in questo caso il cambiamento nel gameplay (da sempre il fulcro di ogni IP di prime parti) si giustifica con un cambio di regione. Nel caso di Pokkén si trattava della regione di Ferrus, strizzatina d’occhio ai fan di Tekken e del torneo del pugno d’acciaio. Stavolta, invece, abbiamo un’isola in cui si combatte in modo inusuale, ma come sempre legata solo marginalmente alla “lore” del mondo Pokémon.
Alludiamo all’isola di Heos (stando all’eShop, almeno; il gioco attualmente è in inglese, quindi per ora è Aeos), dove imperversano le “lotte Unite”. Si tratta di scontri tra due squadre di cinque giocatori, in cui ognuno ha un proprio ruolo. Abbiamo già avuto modo di sviscerare le basi del gameplay in una guida, ma in linea di massima lo svolgimento degli scontri si traduce nella lotta per il dominio delle varie zone in cui è diviso il campo di gioco. Come abbiamo menzionato nella guida in questione, il consiglio che vi diamo è quello di seguire i tutorial, ma non sempre questi ultimi si soffermano a spiegare ogni malizia di gameplay. Il che è un peccato, visto quanto il gioco sia sconsigliabile a chi non ha molto tempo da dedicargli.
Bosco smeraldo – Recensione Pokémon Unite per Nintendo Switch
La curva d’apprendimento di Pokémon Unite, in fase di recensione, nonostante la presenza di altri esponenti del genere su Nintendo Switch non esige familiarità con i MOBA. Già dai primi momenti di gioco, il titolo non tarda a dispensare le basi tramite (chi altri?) l’iconico volto del franchise, Pikachu. La facilità della comprensione dei rudimenti non giustifica la decisione di glissare su alcune dritte opzionali ma vitali per chi vuole competere. Un esempio su tutti sono le zone scoperte, dove i giocatori possono segnare punti semplicemente tenendo premuto un pulsante. Questo è solo il primo di tanti aspetti che possono segnare un divario tra noi e gli avversari.
Gli scontri vedono dieci giocatori fronteggiarsi in scontri tra due squadre, come abbiamo anticipato. La mappa di default di Pokémon Unite, Remoat Stadium, vede scontri di 10 minuti svolgersi su tre diversi percorsi: quello in cima, quello al centro e quello in fondo. Le squadre dovranno ottenere esperienza, salire di livello e (eventualmente) evolversi in tempo reale combattendo contro Pokémon selvatici e sconfiggendo quelli degli avversari per ottenere il controllo della mappa, oltre a segnare punti. La “rete”, in tal senso, si trova in cima e in fondo all’arena, mentre il centro è riservato ai Pokémon selvatici (e a uno Zapdos, quando sono rimasti due minuti in un match).
Strategia portami via – Recensione Pokémon Unite per Nintendo Switch
I giocatori dovranno prendere decisioni costantemente in Pokémon Unite circa l’approccio alle zone nemiche, come abbiamo avuto modo di constatare in fase di recensione. Segnare punti in rapida successione per poi fuggire e segnarne di più al rischio di esporsi ad attacchi nemici sono entrambe strategie potenzialmente valide. Il roster del day one consiste in 20 delle creature, e ne arriveranno altri in futuro. In tal senso, il gioco è relativamente generoso con i personaggi dal principio: il login giornaliero e il completamento di missioni permettono di guadagnare monete di Aeos, con cui acquistare personaggi.
Ogni Pokémon si divide in due gruppi per gli attacchi: c’è chi colpisce da vicino e chi invece da lontano. I primi, in linea di massima, godono di tanti punti vita e di un alto potere d’attacco, mentre gli altri possono infliggere molti danni a patto che si tengano a debita distanza dagli avversari. Se vogliamo essere più specifici, riassumendo la guida che abbiamo menzionato, abbiamo cinque gruppetti. Ci sono velocisti dall’alta mobilità, attaccanti abili nel colpire da lontano, difensori mirati a proteggere i compagni di squadra, personaggi di supporto che fanno da guaritori e combattenti bilanciati. Insomma, ce n’è per tutti.
“Ti vedo più selvaggia, più Pyroar” – Recensione Pokémon Unite per Nintendo Switch
Alcuni dei Pokémon disponibili in Unite possono scatenare attacchi potenziati capaci di sortire effetti speciali, ma che hanno anche dei tempi di ricarica. Per apprenderli, però, è necessario raggiungere un certo livello in ogni match, sebbene sia possibile decidere con quale di queste mosse iniziare la partita. Starà al giocatore basare una strategia sul proprio stile di gioco; in tal senso, c’è un po’ di spazio di manovra. Sconfiggere i Pokémon selvatici e quelli degli avversari fornisce ai giocatori l’energia Aeos necessaria a segnare punti nelle aree nemiche, e in base al personaggio possono anche variare.
Per fare qualche esempio, Lillipup ed Aipom danno due punti di energia ciascuno, mentre se ne possono ottenere fino a cinque sconfiggendo un Audino. Non si tratta mai di una linea diretta verso l’area da conquistare, specie quando ci sono Pokémon più forti come Drednaw, Rotom e Zapdos che danno benefici all’intera squadra. La cooperazione, qui, sarà vitale, specie nelle modalità che andranno però via via sbloccate. La modalità classificata si dovrà sbloccare al livello allenatore 6 con diverse condizioni, mentre le altre sfoggiano dei requisiti di accessibilità molto particolari.
Attese lunghe per partite rapide – Recensione Pokémon Unite per Nintendo Switch
Tali requisiti, nel gergo di Pokémon Unite, sono chiamati licenze: il gioco ne dispensa anche facilmente, ma per i giocatori non paganti può essere più facile raggiungere il livello 10 prima di poter entrare nelle partite classificate. Queste ultime vanno avanti per una stagione, e in base al rango raggiunto i giocatori otterranno ricompense a fine stagione. Questa modalità si può giocare con amici, fintantoché i ranghi sono abbastanza vicini da venire accettati dal gioco. Le partite durano 10 minuti e negli ultimi due minuti i punti ottenibili sono doppi, incoraggiando alla rimonta i giocatori più arrendevoli.
Le partite rapide si sbloccano invece al livello allenatore 9. Si tratta di scontri da cinque minuti in cui vengono ciclate tre mappe diverse. La prima è Shiver City, una mappa innevata per due squadre da quattro. La seconda è Auroma Park, un’arena immersa nel verde per scontri a due squadre da tre. Infine abbiamo Mer Stadium, replica in scala di Remoat Stadium per gli scontri tra due squadre da quattro giocatori ciascuna. A causa della minore durata, le partite rapide offrono un ritmo più rapido per l’aumento di livello e per l’evoluzione dei propri Pokémon.
Darwin et impera – Recensione Pokémon Unite per Nintendo Switch
In fase di recensione, abbiamo notato durante le nostre sessioni su Nintendo Switch che, poco sorprendentemente, l’evoluzione è uno dei punti chiave di Pokémon Unite. A un certo livello, i personaggi possono apprendere le potentissime mosse Unite. L’evoluzione amplifica questa meccanica, e cercare di evolversi il prima possibile può volgere l’intera partita a favore di uno dei Pokémon in gioco mentre si affrontano avversari più deboli. Ci sono anche altri aspetti, come nascondersi nell’erba per tentare una fuga strategica. Dovrete, insomma, pianificare parecchio.
Se conoscete il genere, saprete anche che ci sono molti fattori con cui ottenere dei vantaggi. Gli strumenti da equipaggiare sono la risposta, ma segnano anche la prima delle crepe di questo titolo. Per iniziare, il gioco non spiega benissimo i benefici dei diversi strumenti, portando pertanto a potenziali sprechi di biglietti e monete Aeos. Gli strumenti possono salire di livello e venire potenziati con gli Enhancer, che si ottengono nelle missioni giornaliere e del weekend. Sebbene si possa ottenere qualcosa semplicemente giocando, trattandosi di un free-to-play arriva presto la “possibilità” di spendere denaro vero e proprio su Gemme o “Pass battaglia” per ottenere un vantaggio e far salire di livello più in fretta questi strumenti.
Più disgiunti di Cydonia – Recensione Pokémon Unite per Nintendo Switch
Abbiamo lasciato intendere finora nella nostra recensione che Pokémon Unite fosse un titolo free-to-play, ma purtroppo dobbiamo correggere il tiro: quanto abbiamo giocato su Nintendo Switch, in realtà, è un pay-to-win duro e puro. Ci spezza il cuore dirlo, ma il divario tra chi paga e chi no è enorme. I giocatori possono giocare per ore allo scopo di massimizzare il potenziale di uno strumento da equipaggiare, oppure spendere un centone all’inizio per poter comprare subito Item Enhancers insieme ai personaggi stessi. Il pericolo di partire svantaggiati, per i giocatori non paganti, è quanto mai reale.
L’inevitabile pass battaglia fornisce cosmetici, Item Enhancers aggiuntivi per gli strumenti e biglietti Aeos con cui ottenere strumenti utili. Tale è la natura del modello free-to-play, ma a noi l’impressione che ha dato è quella di un meccanismo coercitivo che preclude l’esperienza autentica a chi non paga. Le opinioni non possono far altro che variare in tal senso, specialmente quando si affrontano avversari sempre più forti online. Un altro difetto, ironicamente, è quanto non ci sia modo di unire i giocatori online a livello vocale, complice anche la pioggia di notifiche che rende anche difficile restare in contatto. Si può farlo in altri modi, ma non è una soluzione ideale.
Più potente di un re, lui combatte (ma mi chiedo) perché – Recensione Pokémon Unite per Nintendo Switch
Siamo alle battute finali della recensione, e mentre Zapdos si pavoneggia del suo status da “boccino d’oro” (abbatterlo rende quasi nullo tutto il resto) è il momento di giudicare Pokémon Unite dal lato tecnico: quanto sfrutta l’hardware di Nintendo Switch? Il risultato, contribuendo all’equilibrio qualitativo del gioco nel suo complesso, è senza infamia e senza lode. Graficamente, lo stile artistico del franchise è sempre tangibile, ma al di là del sempre ottimo character design i modelli 3D non alzano molto il tiro rispetto a quanto si è già visto con Spada e Scudo. Ambientazioni e ombreggiature se la cavano meglio, senza però mai eccedere di ambizione.
Sul sonoro tendiamo un po’ di più verso il sette, grazie alla varietà. Le sonorità si mantengono spesso sulle melodie tipiche dei musicisti di Game Freak, aggiungendo però un pizzico di sapore olimpionico agli strumenti da orchestra. Occasionalmente, il gioco non si nega qualche accenno di rock qua e là, ma in linea di massima raramente si esce dal seminato. Nonostante molti brani anonimi, alcuni risultano indubbiamente più orecchiabili di altri. Uno su tutti, manco a farlo apposta (o forse sì), è proprio quello del negozio in-game. In linea di massima, comunque, il gioco mette alla prova la fedeltà (monetaria) dei fan a più riprese.
Considerazioni conclusive
Raccomandare Pokémon Unite per Nintendo Switch ai giocatori “senza portafoglio”, per quanto ci faccia male chiudere la recensione così, è molto difficile a meno che non intendano investirci del tempo. E anche in questo caso, chi non paga difficilmente trae il meglio dall’ingresso dei mostri di casa Game Freak nei MOBA. Il gameplay, per quel che vale, è interessante con un buon roster da mettere alla prova nelle modalità offline, ma giocare nelle partite classificate nei panni di Lucario o Garchomp richiederà tantissime monete Aeos e/o gemme Aeos, queste ultime da comprare con moneta sonante.
Le partite rapide divertono molto grazie alla rotazione delle mappe, ma alla fine Unite punta più alle tasche che non in direzione di un gioco equo. Chi non paga finirà con il maledire gli avversari avvantaggiati, e non si tratta della semplice frustrazione di venire eliminati da John Wick su Fortnite. Qui si parla di vantaggi veri e propri durante il gameplay, che presto risultano in sconfitte sempre meno sopportabili. Se intendete tuffarvi in questo mondo, sappiate che non tutte le partite si concluderanno a tarallucci e vino per tutti – qualunque impressione vi abbiano dato i giocatori che si battono il cinque nei trailer.
Questo era ciò che pensavamo noi. Voi però di che opinione siete? Ditecelo qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per leggere altre recensioni ed avere tutte le notizie più importanti sulla sfera videoludica e non solo. Per i vostri bisogni da gamer, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
Punti a favore
- Tutorial semplici per i principianti
- Un roster abbastanza variegato
- Giveaway e ricompense relativamente generose al login
- Divertente con gli amici in chat vocale...
Punti a sfavore
- Palese svantaggio per i giocatori non paganti
- La meccanica di pay-to-win è un fulcro eccessivo
- I negozi potrebbero descrivere molto meglio gli strumenti
- ... ma mancano altri metodi per comunicare
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