Humankind si prepara al lancio e in questa anteprima andremo a vedere come si è comportato il titolo in questa closed beta prima dell’uscita
Se si parla di giochi strategici a turni è difficile non pensare ai vari Civilization che da sempre hanno contraddistinto il genere. Una struttura ben solida come quella, che riesca a tenere incollati i giocatori allo schermo, è sicuramente un buon punto d’inizio e gli sviluppatori di Amplitude Studios lo sanno bene. Ecco perché hanno adottato quasi lo stesso stile per il loro nuovo capolavoro. Iniziamo adesso quest’anteprima e vediamo come si è comportato Humankind durante questa closed beta.
Prima di proseguire però ci preme fare una precisazione d’obbligo. Quello testato durante questo periodo di beta ovviamente non è il gioco completo. In questa versione infatti vi era solamente una modalità e molte altre limitazioni, come ad esempio il limite massimo di turni a 200. Non ci si poteva aspettare altro ovviamente e dunque, quelle che abbiamo testato qui per voi sono solamente alcune delle meccaniche che caratterizzeranno il gioco vero e proprio dal momento della sua uscita.
Uno stile già visto…
Come si evince dal titolo, Humankind non si differenzia molto da Civilization, almeno non se ci soffermiamo a dare uno sguardo effimero. Certo, se si guarda il primo avvio, appena dopo aver lanciato la partita, sicuramente dei dubbi possono assalire chiunque. L’impatto visivo infatti richiama molto i titoli di Firaxis Games, ma a parte questo e un’impostazione generale – che tra l’altro è tipica di ogni videogioco di questo genere – molto comune, non vi è poi molta somiglianza.
Da Civilization dunque prende l’impianto grafico ma non solo. Alcune piccole e importanti somiglianze si basano anche sulla progressione per quanto riguarda la tecnologia, l’espansione della città come avviene nel capitolo VI della saga e la religione. Però il tutto si ferma qui. Humankind infatti è un titolo a sé che in un certo senso potrebbe anche rivoluzionare un genere che ormai rischiava di diventare ripetitivo nelle meccaniche.
…ma con notevoli differenze – Anteprima Humankind
Una fra le prime differenze che è anche una fra le meccaniche più caratteristiche del gioco è la gestione della città e degli avamposti. Nel Neolitico infatti gli uomini non sempre si stanziavano in un luogo. La vita nomade andava per la maggiore e gli esseri umani erano costretti a spostarsi per cacciare se volevano mangiare. In questo gli sviluppatori hanno voluto rimarcare tale aspetto e quindi, almeno durante le prime fasi del gioco, potrete solamente costruire degli avamposti.
Avamposti e città – Anteprima Humankind
Questi potranno essere itineranti, ovvero potranno esser spostati da un punto all’altro della mappa a seconda delle esigenze. Nell’avamposto non si potranno costruire strutture, se non quelle relative all’estrazione di materie preziose. L’unica azione consentita è quella che permetterà di trasformare lo stesso in una città. Tuttavia, non sempre ci converrà attivare quest’opzione. Sebbene sia un bene perché garantisce l’espansione dell’insediamento attraverso la costruzione di nuovi edifici, vi è un cap massimo di città che potete avere sotto il vostro controllo.
Sforare questo numero sarà controproducente perché perderete punti Influenza indicati dalla stella viola. Questi saranno molto importanti perché ci permetteranno di costruire nuovi avamposti, potenziarli in città o addirittura collegare l’avamposto direttamente alla città. Ovviamente poi serviranno anche per altri compiti, come ad esempio nel Civics Screen dove sceglieremo la rotta ideologica che assumerà il nostro impero, ma per adesso soffermiamoci sulla possibilità di collegare gli avamposti alle città.
Questa opzione, unica nel suo genere, è molto importante perché permette appunto di unire questi insediamenti. In questo modo sarà possibile sfruttare il cibo e la manovalanza di entrambe per portare a compimento progetti che potrebbero risultare impegnativi per una singola città. Questo ci permetterà quindi di costruire strutture anche nel territorio controllato dall’avamposto, sebbene queste si aggiungano poi ad un’unica coda di costruzione.
Mappa e territorio – Anteprima Humankind
Le differenze non sono solo a livello di meccaniche. Gli avamposti si contraddistinguono dalle città anche per quanto riguarda la linea che ne delimita i confini. Le città sono caratterizzate da una linea continua, mentre gli avamposti da una linea tratteggiata. Tuttavia, contrariamente a quanto accadeva in Civilization, la struttura dei confini è strutturata diversamente. Questo è a causa della mappa.
Quest’ultima infatti è suddivisa in più regioni, ognuna delimitata e con delle risorse al suo interno ben definite. Ogni regione può essere occupata da un’unica città o un unico avamposto. In questo modo sarà possibile accaparrarsi un pezzo di mappa composto da determinate caselle semplicemente costruendo un avamposto. Questo quindi elimina il concetto di “espansione” del territorio casella per casella come avveniva in Civilization.
Ogni regione sarà quindi composta da un tot di caselle prestabilite e ognuna sarà più o meno ricca a seconda della posizione e del tipo di terreno che compone la stessa. Vi saranno dunque regioni completamente desertiche e altre ricche di pietre preziose.
Avanzamento delle ere e scelta civiltà – Anteprima Humankind
L’avanzamento ad un’era successiva, un po’ come avviene in Age of Empires, ci permetterà di sbloccare nuove funzionalità, che vanno dalle nuove tecnologie da ricercare a una serie di potenziamenti da applicare, oltre che alle varie risorse da sbloccare. Progredire tramite le ere sarà abbastanza facile, tuttavia per farlo avrete bisogno di alcune stelle. Queste si possono ottenere completando delle piccole missioni come ad esempio raccogliere una certa quantità d’oro, oppure ricercare un tot di tecnologie.
Una volta acquisite tutte le stelle necessarie potrete tranquillamente avanzare alla prossima era. Durante questa fase potrete anche selezionare una civiltà fra quelle fornite. Contrariamente ad altri titoli del genere infatti, non dovrete scegliere la vostra civiltà all’inizio e farla progredire nel corso della partita. Invece sarete in grado di scegliere una civiltà ogni volta che avanzerete di era. Le civiltà forniteci cambieranno ad ogni avanzamento.
Potrete quindi mescolare più popoli in una sola nazione, oppure potrete decidere di proseguire sempre con la stessa. Tuttavia, se opterete per questa decisione, le truppe d’élite della vostra civiltà tenderanno a diventare obsolete e non riuscirete a pareggiare la potenza militare delle altre nazioni.
Rapporti con le altre nazioni – Anteprima Humankind
Siamo quasi giunti alla fine di questa anteprima di Humankind, ma un dubbio sorge spontaneo dopo aver saputo della suddivisione della mappa. Bisogna conquistare fin da subito le regioni più ricche? Sebbene sia vero che chi prima arriva meglio alloggia, almeno per quanto riguarda le fasi iniziali, successivamente sarà la diplomazia a muovere il corso della partita. Sebbene non sia possibile richiedere direttamente degli avamposti o delle città, grazie alla diplomazia, in alcuni momenti ben precisi della partita, sarà possibile aprire una “crisi” fra i due stati e richiedere una regione vicina appena colonizzata o una “città indipendente” che stavamo proteggendo.
Inoltre sarà anche possibile richiedere dei pagamenti in denaro per gli sconfinamenti delle truppe avversarie. Torniamo un attimo alle città indipendenti. Nelle prime fasi di gioco, queste città non esisteranno. Non aspettatevi quindi di trovare città-stato come in Civilization. Inizialmente infatti troveremo solamente degli animali da cacciare con le nostre truppe e i relativi rifugi da saccheggiare.
Man mano che proseguiremo con i turni tuttavia questi animali selvaggi lasceranno il posto a truppe armate indipendenti che potranno essere o aggressive o pacifiche. Si distingueranno dall’apposita icona a forma di fulmine per le prime, mentre con quella a forma di colomba per le seconde. Queste popolazioni costruiranno le loro città esattamente come noi, quindi potreste ritrovarvi circondati in pochi turni da popolazioni aggressive o pacifiche.
Tante novità per una versione non definitiva
Ci stiamo avvicinando alla fine di questa anteprima su Humankind ed è quindi arrivato il momento di tirare un po’ le somme. Ci sono ancora molteplici novità riguardanti questo titolo che sono state svelate in beta e molte ancora che probabilmente dovranno ancora arrivare. Il gioco si presenta tuttavia ben solido già in questa fase iniziale, conferendo al titolo una solidità importante in vista del lancio.
Il comparto delle meccaniche risulta veramente molto curato e si può denotare fin da subito un progetto chiaro che è stato eseguito magistralmente da parte degli sviluppatori. Ci sono tanti piccoli dettagli che rinnovano il genere degli strategici a turni. Basti pensare alla suddivisione automatica della mappa in regioni, il fatto di poter collegare città ad avamposti, ma anche lo stesso cap di città che si possono avere in un determinato momento. Questo permetterà di giocare più “safe” e impedirà di costruire troppe città in pochissimi turni.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica. Una nota dolente a nostro avviso arriva dalla diplomazia che non è “libera”, ma delimitata da paletti che rendono impossibile avviare delle vere e proprie trattative riguardo alcuni accordi o meno. Ben gestiti invece sono gli accordi commerciali che includono anche un sovrapprezzo per il trasporto delle merci, anche se per altri aspetti rimangono fin troppo semplici.
Insomma, un titolo che sicuramente promette bene e che di certo non deluderà chi sceglierà di acquistarlo. Per questa anteprima su Humankind è ormai tutto. Vi ricordiamo che il gioco completo arriverà il 17 agosto su PC, ma è già ordinabile al prezzo consigliato di 59,99 € per quanto riguarda la Digital Deluxe Edition. Tuttavia, su Instant Gaming, potete trovare la medesima versione ad un prezzo leggermente scontato. Per non perdervi ulteriori news e anteprime dall’universo videoludico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
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