Spider-Man No Way Home, la vera origin story dello Spiderman di Tom Holland, che finalmente inizia a muovere i primi passi senza la guida di un mentore: ecco la recensione senza spoiler
TITOLO ORIGINALE: Spiderman No Way Home. GENERE: azione, cinecomic. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Jon Watts. CAST: Tom Holland, Zendaya, Benedict Cumberbatch, Jacob Batalon, Jon Favreau, Marisa Tomei, J. B. Smoove, Martin Starr, Benedict Wong, Jamie Foxx, Alfred Molina, Willem Dafoe, Thomas Haden Church, Rhys Ifans. PROUZIONE: Marvel Studios, Columbia Pictures, Pascal Pictures. USCITA: 16 Dicembre 2021.
Finalmente ieri, 15 dicembre, è arrivato in anteprima nelle sale il film più atteso dell’anno, Spider-Man No Way Home; oggi vi proponiamo la recensione. È stato il film che in assoluto ha creato più hype, le persone erano tutte completamente impazzite per questa pellicola, tutti si erano lanciati in analisi frame by frame dei teaser e dei trailer, che a loro volta avevano avuto le loro attese, leak e montaggi fanmade circolavano da tutte parti, è stato un totale delirio mai visto per un film, una spasmodica attesa che non si era verificata nemmeno per l’uscita di Avengers Endegame.
È giunto il momento della verità : questo film vale davvero la pena di tutta questa attesa così sofferta? Ebbene sì, se il pubblico che l’ha tanto atteso vuole prima di tutto emozionarsi, allora questo film è esattamente ciò di cui ha bisogno, se invece quello che si pretende dalla pellicola è una qualità cinematografica più elevata allora consiglio di andare a vedere qualcos’altro.
Dov’eravamo rimasti? | Recensione Spider-Man No Way HomeÂ
Spider-Man No Way Home riprende esattamente dalla fine del precedente film, ovvero da Mysterio che rivela l’identità del nostro amato ragnetto, dicendo a tutti che è il giovane Peter Parker a nascondersi dietro la maschera e dal montaggio delle immagini si evince che la colpa della morte di Mysterio sia proprio di Peter. Chiaramente la vita del nostro amichevole ragno di quartiere subisce un drastico cambiamento.
Anche se riesce a farsi assolvere dal tribunale, l’opinione pubblica si divide tra chi lo crede colpevole e chi continua a crederlo un eroe. Ma non è solo la sua vita a subire gli effetti delle dichiarazioni di Mysterio, infatti anche i suoi amici e la zia May subiscono delle ripercussioni, semplicemente perché hanno dei contatti con lui.
Ed è per questo che Peter decide di rivolgersi a Doctor Strange chiedendogli di aiutarlo a far tornare tutto come prima. Solo che qualcosa va storto durante l’incantesimo perciò si finisce per far aprire crepe nel Multiverso creando una serie di ritorni che vengono gestiti con la leggerezza adolescenziale tipica dei film precedenti, dando al film un ritmo incessante che non dà il tempo di pensare dando la sensazione di essere sulle montagne russe.
La coralità viene gestita in modo perfettamente bilanciato alternando momenti di leggerezza e intensità senza dimenticare di sondare l’animo ferito di Peter, per la prima volta allo specchio con la sua parte fallibile.
La vera origin story | Recensione Spider-Man No Way HomeÂ
Spider-Man No Way Home mette Peter e la sua crescita al centro della situazione, finalmente il nostro amichevole Spiderman di quartiere si trova senza alcun mentore a coprirgli le spalle, perciò è arrivato per lui il momento di diventare adulto e di iniziare a prendere decisioni da solo, ed è per questo che alla fine Spiderman decide di spogliarsi di tutti gli upgrade che gli erano stati regalati da altri e ricominciare daccapo.
Il film ci mette davanti la necessità del cambiamento, dà uno sguardo indietro per darsi lo slancio ed andare avanti. Proprio per questo motivo sembra di trovarsi davanti ad una vera e propria origin story perché per la prima volta lo Spider-man di Tom Holland si trova a camminare da solo.
Il trailer | Recensione Spider-Man No Way HomeÂ
Molti non hanno apprezzato questo Uomo Ragno messo in scena dal Marvel Cinematic Universe, è stato definito “viziato” e anche troppo coccolato, prima da Tony Stark che l’ha fatto partecipare ad una guerra civile fra i “grandi” evitandogli qualsiasi tipo di gavetta, e poi dal “finto Fury” che lo rende l’unica arma contro la minaccia che scopriamo poi essere stata orchestrata alla perfezione da Mysterio. Infatti è la prima volta che Peter si trova a fronteggiare una minaccia senza avere le spalle coperte. Anche se chiede aiuto a Strange, che più che un collega, è un esecutore, riesce subito a svincolarsi da lui, quando si trovano in disaccordo sulla maniera di affrontare il problema.
Si ritrova da solo contro tutti a dover sistemare qualcosa più grande di lui – che ricordiamo essere solo un ragazzino di 17 anni – investito da un grande potere che non ha scelto di avere, che deve gestire una doppia vita nella quale da una parte si trovano tutte le tipiche problematiche adolescenziali, dall’altra invece ci sono i problemi da supereroe, dove bisogna trovare soluzioni per salvare il mondo dai cattivi, ma se fino a Fare From Home c’era una guida sulla quale fare affidamento, da adesso potrà contare solo su sé stesso e sulle sue forze.
È proprio No Way Home il vero inizio di questo Spiderman.
Conclusioni
Al termine di questa recensione di Spider-Man: No Way Home possiamo dire che la pellicola è la perfetta conclusione della prima trilogia cinematografica di Tom Holland che finisce di presentare situazione e personaggi e sancisce il vero inizio del nostro beniamino. Infatti è stato annunciato che sono in cantiere altri tre film con Holland come protagonista nei panni del nostro arrampicamuri preferito. Quindi ci aspettiamo di vedere come, una volta abbandonati i panni del bimbo-ragno, affronterà le future minacce in veste sicuramente più matura. E voi cosa ne pensate?
Punti a favore
- Ritmo incalzante
- Bilanciamento tra leggerezza, azione, ironia e drammaticitÃ
- Coralità bilanciata
Punti a sfavore
- Trama semplicissima
- Espedienti narrativi a volte inconsistenti necessari per far avanzare la storia
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