Bonghi, marimba e molto altro: parliamo oggi dell’uomo dietro la musica di molti dei primi videogiochi di Naughty Dog, Josh Mancell
Bentornati a Musica & Videogiochi, la nostra consueta rubrica in cui trattiamo gli artisti dietro il nostro medium preferito: e dopo aver sfruttato Michele “Caparezza” Salvemini come apripista, il continuo ping pong tra est ed ovest ci porta al nostro secondo compositore occidentale, Josh Mancell. Rispetto a Akira Yamaoka, Koji Kondo, David Wise e Yoko Shimomura il nome potrebbe dirvi ben poco, ma se dovete la vostra passione per Sony (o per i platformer) ad un marsupiale arancione e avete amato la musica della Naughty Dog dei tempi d’oro, il merito è di questo artista.
La spiaggia delle follie
Josh Mancell ha dimostrato una passione per la musica durante la propria infanzia prima che i videogiochi vivessero la loro. Nato il 13 novembre 1969 ad Ann Arbor, nel Michigan, da bambino Mancell ha imparato a suonare pianoforte, percussioni e chitarra. Già in tenera età l’autore era “un avido collezionista del vinile”. L’esposizione alle sonorità da più generi differenti, sia dietro che davanti agli strumenti, lo ha ben presto reso un esperto del punk rock, del jazz, della musica di stampo più orchestrale e anche delle canzoni da banda.
Non a caso, infatti, i professori universitari lo hanno incoraggiato a trasferirsi a Los Angeles, allo scopo di scrivere musica per il cinema e per la televisione. C’è riuscito con il film cult Bongwater nel 1997, in cui Luke Wilson (Idiocracy) e Jack Black (Amore a prima svista, Tenacious D e il destino del rock) hanno fatto una delle loro prime apparizioni. Anche la serie animata Clifford, da noi andata in onda su Rai Due (e, in replica, su Rai Yo Yo), è stata musicata da lui. Però, se non andiamo errato, siete qui per un altro bestione dalle tinte vermiglione, no?
Muzika maestro – Musica & videogiochi: Josh Mancell
Prima di parlare dell’operato di Josh Mancell nei videogiochi, dobbiamo passare a (gioco di parole non voluto) tutta un’altra musica. Cogliamo infatti l’occasione per parlare di un prolifico musicista, Mark Mothersbaugh, meglio noto per aver dato vita alla band Devo. Al di là di questo enorme merito per aver contribuito a una considerevole ondata di musica new wave negli anni ottanta, Mothersbaugh ha anche composto per molte serie TV (Rugrats) e per svariati film, perlopiù quelli di Wes Anderson (I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou) e di Phil Lord e Chris Miller (The Lego Movie, I Mitchell contro Le Macchine), nonché Thor: Ragnarok.
In aggiunta a questo impressionante pedigree, Mothersbaugh ha anche prodotto i brani di Josh Mancell per il mercato videoludico con la casa discografica Mutato Muzika, dove “Mutato” è un incrocio tra mutant (mutante, dal soprannome dei Devo a cui fa riferimento il loro cameo in Futurama) e tomato (pomodoro, soprannome dei loro fan). Potreste ricordare questo nome nei titoli di coda, stampati rigorosamente in bianco, che seguivano gli scontri con uno dei boss finali più iconici dell’era PS1: il dottor Neo Periwinkle Cortex.
“Come Crash, mi piace rompere le scatole” – Musica & videogiochi: Josh Mancell
Abbiamo alluso alla musica di Josh Mancell nel nostro primo speciale su Crash Bandicoot dedicato alle curiosità sulla prima trilogia di questa famosa saga di videogiochi. Difficilmente c’è molto su cui possiamo ripeterci. A dire il vero, Mancell aveva composto la sua prima colonna sonora videoludica l’anno prima con Johnny Mnemonic, un’avventura interattiva per computer prodotta ironicamente proprio dalla stessa Sony. Evidentemente, il colosso nipponico (nonché Mothersbaugh) sapeva di aver trovato un cavallo giusto su cui puntare, scritturando l’autore per il debutto di uno degli eroi più amati del platforming.
In modo non dissimile da David Wise, Mancell ha puntato con il primo Crash Bandicoot (1996) verso un sound più mirato a creare atmosfera che altro. Proprio per questo, come abbiamo detto nel già citato speciale, l’uscita del gioco in Giappone richiese per Koala Kong, Pinstripe Potoroo, Nitrus Brio e Neo Cortex dei brani “più videoludici”, che l’artista ha composto in fretta e furia per l’occasione. Il resto della colonna sonora rimase però invariato, mantenendo la visione artistica del progetto originale: un titolo che, sebbene impallidisca in confronto ai seguiti, per l’anno di uscita rimane davvero ambizioso.
Dolenti note – Musica & videogiochi: Josh Mancell
Se avete visto il video in inglese incluso nel nostro articolo sulle curiosità dai primi videogiochi di Crash Bandicoot, come potrete aver immaginato con tanta enfasi sulla grafica del primo capitolo lo spazio per la musica di Josh Mancell era davvero poco. Non che l’artista avesse mai trovato limitante il minimalismo: i brani di Johnny Mnemonic erano brevi loop tra una delle scene d’azione registrate pretempo e l’altra. Tuttavia, con l’enfasi sulla grafica per la quale il manifattore di console è noto ancora oggi, Mancell ha proprio dovuto arrangiarsi con quel che aveva. Naughty Dog ha salvato i suoi strumenti nel soundfont del gioco, e una MIDI li avrebbe riprodotti.
I diritti della colonna sonora originale, per i curiosi, appartengono ancora a Mark e Josh. Sebbene per pubblicarla sia necessaria anche l’autorizzazione delle altre parti coinvolte, però, quest’ultimo ha recentemente caricato sul proprio profilo soundcloud le versioni decompresse dei brani, con un’acustica meno ovattata per ognuno degli strumenti. Al tempo era impensabile poter giocare con queste versioni, ma oggi potete farvi un’idea di come sarebbero stati cercando su YouTube “pre-console mix”.
Sii stupido – Musica & videogiochi: Josh Mancell
Nonostante le limitazioni, di tutta la musica composta per i videogiochi nella trilogia originale Josh Mancell trova ancora il “mambo dello zoticone” uno dei suoi brani preferiti. Lui lo chiama così nell’intervista redatta da KeijiDragon (a sua volta detentore di un canale YouTube comprensivo della musica di Mancell) sul fansite Crash Mania, ma in realtà si tratta del brano che accompagna i livelli Hog Wild e Whole Hog nel primissimo Crash Bandicoot. Un altro dei suoi componimenti favoriti, stando alla medesima intervista, è il tema di Dingodile da Crash Bandicoot 3: Warped.
Con i boss in particolar modo, Mancell si è sbizzarrito nel far evolvere i loro temi musicali. Basti pensare, ad esempio, al tema di Cortex, che aggiunge della carne al fuoco in occasione dello scontro finale di Crash 2 per poi tornare nel terzo capitolo combinando le due precedenti versioni. L’altro modus operandi di Mancell è quello di cambiare solo la strumentazione, e nella versione di Tiny vista nell’arena romana di Crash 3 il risultato è di grande impatto. Nonostante lo stile personale da lui maturato, l’influenza dei Devo è sempre presente. Basti pensare alla parodia “più Devo dei Devo” di “Weird Al” Yankovic, Dare to be stupid, il cui ritmo è identico alla musica dei livelli Piston It Away e Spaced Out.
Sempre il solito cagnaccio – Musica & videogiochi: Josh Mancell
Dopo che Steve Duckworth ha preso le redini della musica del primo Crash estraneo a Naughty Dog, Crash Bash, Josh Mancell è invece rimasto con il team di sviluppo per lavorare a “Project Y”, che in seguito si è rivelato essere uno dei videogiochi di maggior successo di Sony. Alludiamo, poco sorprendentemente, a Jak & Daxter, in cui almeno nelle fasi iniziali Mancell è rimasto ancorato alle stesse limitazioni di sempre: MIDI, MIDI e ancora MIDI. Nonostante questo, il team di sviluppo stava spingendo per un maggior senso di epicità. Potete immaginare la frustrazione del compositore.
In particolar modo, è stato Jak II: Renegade a dare a Mancell la maggior parte dei grattacapi: quasi ogni piano per una colonna sonora dinamica è andato in fumo, in quello che lui chiama “un modo bizzarro e limitante” per comporre musica. Le cose sono cambiate solamente con il terzo capitolo, in cui l’artista ha potuto implementare finalmente brani completi nel gioco. La cosa, evidentemente, si è dimostrata tanto liberatoria da portarlo ad evidenziare quanto si fosse divertito con Jak 3. E pensare che, “nel caveau” come dice lui, deve esserci ancora una miriade di brani inediti!
“Devo” parlare di altre influenze – Musica & videogiochi: Josh Mancell
Josh Mancell, al di fuori della carriera come autore di musica per videogiochi, ha partecipato a svariate collaborazioni artistiche. Tra 1995 e 1996 è stato parte della band punk rock The Millionaires, nel 1997 era un membro della band acid jazz e lounge Uluteka, dal 1992 al 2007 della già citata Mutato Muzika, nel 1999 del gruppo power pop The Dining Room Set, nel 2001 del gruppo elettronico The Wipeouters, dal 2006 al 2010 degli psichedelici The Moon Upstairs e, dal 2010 fino ad ora, del gruppo post-punk Exploding Flowers.
Le influenze musicali di Josh Mancell spaziano da artisti elettronici come Mouse on Mars, A Guy Called Gerald, Aphex Twin, Juan Atkins, Richard H. Kirk e i Kraftwerk a band più famose come i Pink Floyd. Gli “elementi ritmici interessanti” sono la maggiore attrattiva delle fonti per Mancell, in quanto si tratta di ispirazioni “melodiosamente semplici, ma anche abbastanza inaspettate”. Il turbinio di influenze nello stile di Mancell, dunque, è semplicemente impressionante. Anche Mancell, come Wise e (ne parleremo in futuro) Stewart Copeland, avrebbe occasionalmente giocato ai titoli in anteprima per poi iniziare a comporre.
Il giusto ambiente
Stando a Josh Mancell, l’unica direttiva per la maggior parte della sua musica per i primi Crash Bandicoot è stata semplicemente “ambient jungle”, che tradotto in parole povere significa perlopiù atmosfera ed effetti sonori. Nemmeno lui, dopo aver coltivato per anni la propria passione in autonomia, si sarebbe aspettato che il franchise sarebbe cresciuto fino a diventare quel che è oggi. Forse non sapremo mai come sono quei “quattro brani demo mai usati” per il primo gioco, le musiche alternative per i ghiacciai del secondo episodio o le baie pirata del terzo capitolo.
Tutto ciò che possiamo fare, però, è ringraziare Mancell per far parte di un ricco pantheon di musicisti che ci hanno portato a canticchiare e canticchiare per anni quelle melodie. Dal canto nostro, non abbiamo mai smesso di fischiettare i brani di questo ragazzo del Michigan. Non lo abbiamo fatto tra i banchi di scuola, sognando di tornare al più presto “alla Play” sulle sobrie note di Snow Go, e di sicuro non smetteremo ora che, tra domande di lavoro e acciacchi da trentenni, il port di It’s About Time su Nintendo Switch continua ad utilizzare la stessa musica per Calma e sangue freddo. Grazie ancora, Josh!
Ora sta a voi dirci la vostra: cosa pensate di questo grande artista? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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