L’importanza della lettura per i più piccoli è stata ampiamente oggetto di studi da parte di psicologi, pedagogisti, educatori ed esperti. Vediamo insieme, in maniera un po’ più approfondita, l’argomento
L’importanza della lettura è alla base dell’educazione. Saper leggere permette l’accesso al lavoro, ai servizi e alla società stessa. Detto ciò è dunque ben comprensibile quanto possa essere essenziale l’alfabetizzazione del bambino, sia in ambito sociale che cognitivo. Ogni bambino ha bisogno di competenze base per avere accesso ad opportunità varie. È stato stimato che, permettendo ai bambini dei paesi a più basso reddito di studiare, ci sarebbe una riduzione della povertà mondiale del 12%.
La Commissione europea | L’importanza della lettura
La Commissione europea ha istituito nel 2011 un gruppo di esperti dell’alfabetizzazione e ha finanziato l’European Literacy Policy Network che ha delineato una vera e propria Dichiarazione europea sull’alfabetizzazione del bambino come diritto inalienabile. Uno dei requisiti fondamentali per mettere in pratica questo diritto viene proprio dalla famiglia.
In famiglia, infatti, avviene la prima forma di educazione. Qui sono incoraggiati a sviluppare il linguaggio e le prime competenze di alfabetizzazione sin dalla nascita. Importantissima è, dunque, la lettura dei libri.
Leggere ai bambini per lo sviluppo cognitivo e sociale | L’importanza della lettura
I bambini nascono con una strana predisposizione all’ascolto. Fin dalla nascita, ma per molti anche nel grembo materno, possiedono un’innata sensibilità all’intonazione e alla voce, soprattutto quella materna. Motivo per cui la lettura può divenire un ottimo mezzo d’insegnamento ed educazione.
È ben chiaro che una precoce esperienza di tal genere non sia in alcun modo legata ad un tentativo di insegnare a leggere al fanciullo ma serve ad arricchire il vissuto del bambino. Lo stimola da un punto di vista relazionale, emotivo, cognitivo e linguistico.
In primo luogo leggere ai neonati li predispone ad avere un atteggiamento positivo verso l’apprendimento o la cultura più in generale. Inoltre allena la mente, stimola l’ascolto e l’osservazione. Secondo Maria Montessori, pedagogista ed educatrice, la lettura è fondamentale per l’immaginazione a patto che vengano lette storie di vita quotidiana. Questo permette al bambino di immedesimarsi e comprendere al meglio la quotidianità.
I libri per bambini sono variegati e aiutano il piccolo ad immaginare e a cercare di risolvere i vari problemi. Leggere ai bimbi sviluppa in loro, di conseguenza, il problem solving.
Sul piano cognitivo la lettura sviluppa una nuova conoscenza e comprensione dell’altro, potenzia le capacità logiche e astratte. Sul piano linguistico sviluppa e stimola il linguaggio, arricchisce il vocabolario e il lessico. Inoltre, dal punto di vista sociale, è stato dimostrato che i bambini ai quali si è letto in età prescolare rendono meglio a scuola, inserendosi più facilmente. Culturalmente parlando la trasmissione delle storie attraverso la lettura è un passaggio di valori e tradizioni da una generazione ad un’altra.
Fasce di età, letture diverse | L’importanza della lettura
0-6 mesi: il bambino non ha una visione ottimale. Sono, perciò, preferibili libri con contrasti cromatici e grosse figure. È importante che la madre legga ad alta voce affinché il bambino possa sentire la sua voce, favorendo un transfert positivo di emozioni.
6-12 mesi: la visione del bimbo migliora, momento perfetto per proporre libretti più centrati e maneggevoli. Sono utili libri che si muovono, parlano o cantano poiché è attratto dal movimento.
1-2 anni: il bambino sta iniziando ad esplorare il mondo, muove i primi passi, pronuncia le prime parole. In questa fase usa il libro come oggetto, anch’esso esplorabile, ed è per questo consigliato l’utilizzo di libretti con finestrelle e animali. A partire dall’anno e mezzo si possono proporre storie brevi e semplici.
Dai 2 ai 3 anni: dopo i due anni il libro inizia ad essere un vero e proprio strumento di apprendimento. L’ascolto è più consapevole ma continua ad apprezzare libri onomatopeici o con animali come protagonisti. Il bambino è autonomo, può capitare corregga l’adulto o gli chieda di leggergli solo alcune parti. Si oppone alla storia se qualcosa non va come vorrebbe. In questo periodo è importante leggere storie di emozioni, libri per conoscere se stessi e gli altri.
Dai 3 ai 6 anni: il bambino è attratto da personaggi con sentimenti umani che lo aiutano a superare ostacoli e paure. È ben chiaro dunque che, dal punto di vista emotivo, la lettura gli consente di dare un nome, un senso alle emozioni che egli prova. Lo prepara alle difficoltà, alle paure, lo aiuta a sviluppare creatività, immaginazione, il pensiero e la successiva organizzazione.
Un bambino abituato alla lettura sarà un adulto più responsabile
È facile comprendere come leggere possa far vivere al bambino mille vite. Lo porta a domandarsi il perché di determinate scelte e a comprendere maggiormente emozioni dapprima sconosciute. Siamo noi adulti in dovere di alfabetizzare i più piccoli. Un adulto che comprende l’importanza della lettura e legge ad alta voce ad un bambino compie un grande atto d’amore. Non smettiamo di amare.
Per oggi questa piccola lezione finisce qui, ci vediamo al prossimo articolo nel quale approfondiremo un altro piccolo tassello della lettura. Adesso non posso fare a meno di chiedervi: voi leggete ai vostri bambini?
Lascia un commento