Persona 5 e i Phantom Thieves sono tornati, rispolverati e tirati a lucido come solo Atlus sa fare, scopriamo con questa recensione se vale la pena acquistare la versione Royal
L’individuo, spesso, è uno specchio della società in cui vive. Mai come in questo periodo abbiamo potuto ammirare l’umanità nella sua interezza, nelle sue caratteristiche più peculiari. È nel momento del problema, del disastro, dell’avversità che l’uomo si mostra per ciò che davvero è. E purtroppo, troppo spesso questa vera essenza è quanto di più distante dal giusto e dal retto si possa immaginare.
Truffatori, spie, malfattori, approfittatori. Sono ovunque, attorno a noi, e ciascuno di noi avrà la sfortuna di incontrarne qualcuno. Non bisogna però dimenticare che non tutto è marcio. Non bisogna dimenticare anche che il marcio può essere risanato. Che sia con le buone o con le cattive maniere. Persona 5 è un titolo uscito nel 2017 ad opera di una Atlus in forma smagliante.
Acclamato già all’epoca come un grandissimo titolo, seppur non esente da qualche piccolo difetto, il JRPG a turni made in Atlus ha fatto riscoprire a tantissimi la magia delle meccaniche old school, svecchiandole e rendendole assolutamente affascinanti anche per le nuove leve. Come da tradizione, l’azienda ha deciso qualche anno più tardi di riprendere in mano il titolo e ampliarlo con nuove meccaniche, nuovi personaggi e nuovi risvolti di trama. Benvenuti alla recensione di Persona 5 Royal, il capolavoro assoluto di Atlus.
Beneath the mask
A distanza di più di due anni tornare a vestire i panni di Joker è quanto mai strano. Sicuramente Atlus avrebbe potuto rilasciare la versione Royal come un corposo DLC a prezzo ridotto, non possiamo darvi torto. Vi assicuriamo, però, che Persona 5 Royal vale tutto il prezzo del biglietto, e l’azienda ne è ampiamente consapevole. Così, come fatto per le versioni FES e Golden dei capitoli precedenti, Persona 5 torna in tutto il suo splendore.
Le basi di trama sono praticamente le stesse, così come il suo svolgimento effettivo. Il nostro percorso è però costellato da tanti accorgimenti sia a livello di sceneggiatura, sia a livello di gameplay che hanno reso l’avventura estremamente coinvolgente e divertente anche per chi, come chi vi scrive, ha già avuto il piacere di vivere e magari anche di platinare il titolo originale.
Life will change – Recensione Persona 5 Royal: il ritorno del Capolavoro
Saremo quindi di nuovo chiamati a vestire i panni dello studente anonimo della Shujin Academy, impegnato, nel suo tempo libero, a risvegliare i cuori corrotti di tutti i malvagi che incontrerà sul suo percorso, che siano professori lussuriosi, artisti vanitosi, mafiosi golosi o chissà cos’altro. Non vi sveleremo praticamente nulla della trama, ricca di colpi di scena e plot twist. Rispetto alla versione base del titolo, Persona 5 Royal inserisce alla fine dell’originale un nuovo semestre, con un nuovo nemico e il “vero finale” concepito da Atlus.
Ad ampliare i risvolti di trama non ci sono solamente i mesi aggiuntivi finali, ma anche due nuovi Confidenti: Maruki, il consulente scolastico, e Kasumi, la studentessa del primo anno e nuova Ladra che abbiamo già potuto ammirare in tutto il suo splendore nei trailer di presentazione.
Anche qui, non vogliamo svelarvi né che ruolo avranno né come si inseriranno nel tessuto di trama originale di Persona 5, possiamo soltanto dirvi che Atlus è stata maestra nel non stravolgere assolutamente nulla. Tutto ciò che è stato apportato è solamente ricchezza.
Wake up, get up, get out there – Recensione Persona 5 Royal: il ritorno del Capolavoro
Ad essere variato maggiormente è sicuramente il gameplay, arricchito da una miriade di meccaniche che a primo impatto possono sembrare minori, ma che sommate rendono l’esperienza di gioco ancor più appagante dell’originale. Ammettiamo che raggiungere un obiettivo simile era alquanto difficile, considerando quanto fosse dannatamente divertente già nel 2017 Persona 5. La prima aggiunta che salta all’occhio è il Rampino, che sfrutteremo già nei primi minuti di gioco, e che aggiunge possibilità di esplorazione e combattimento. Sarà piuttosto utile, ad esempio, per tendere imboscate ai nemici anche da più lontano.
Il rampino sarà indispensabile, inoltre, quando andremo alla ricerca dei Semi della Bramosia, un’altra aggiunta di Royal. Nell’esplorazione dei palazzi dovremo trovare tre porte molto particolari che conducono a una stanza con un piedistallo, sopra il quale potremo trovare per l’appunto i Semi della Bramosia. Se li collezioneremo tutti e tre potremo poi portarli in dono a Jose per trasformarli in accessori davvero molto potenti. Aspettate, Jose?
The poem of everyone’s souls – Recensione Persona 5 Royal: il ritorno del Capolavoro
Jose è un misterioso bambino, nuovo secondario aggiunto a Royal, che incontreremo molto spesso andando nei Memento. Anch’essi sono stati profondamente modificati nelle meccaniche. Sarà infatti possibile raccogliere fiori e timbri nell’esplorazione dei labirinti, da poter poi scambiare con Jose per oggetti particolari e per apportare modifiche della cognizione dei Memento. Quest’ultime ci permetteranno di aumentare i punti esperienza, gli oggetti e il denaro ottenuto sconfiggendo i vari mostri, ma solo ed esclusivamente per quel che riguarda appunto i Memento.
Modificate anche le bossfight, durante le quali ora i nostri nemici avranno dalla loro nuove mosse e nuove meccaniche di gioco da sfruttare per farci fuori. Queste aggiunte, però, non hanno di molto inciso sulla difficoltà, che a normale si attesta sempre su livelli troppo bassi, ma semplicemente hanno impattato molto sulla spettacolarità. Durante le fasi di esplorazione, inoltre, potremo incontrare delle Ombre sensibilmente diverse e più forti che, se uccise, esploderanno e causeranno danni ingenti agli altri nemici.
King, queen and slave – Recensione Persona 5 Royal: il ritorno del Capolavoro
Ampliati anche i passatempi, con un intero nuovo quartiere da esplorare e modi di trascorrere il tempo da soli o coi nostri confidenti. Fra biliardo e freccette, incensi, jazz bar, templi e chi più ne ha più ne metta le vostre possibilità saranno praticamente infinite. Due, però, sono state le modifiche fra le più richieste dai fan.
La prima è sicuramente quella dei proiettili delle armi da fuoco, che ora si ricaricano automaticamente alla fine di ogni scontro e non più all’uscita dal Palazzo. La seconda riguarda proprio i passatempi. Nell’originale, esplorare un palazzo o i Memento precludeva qualsiasi attività serale. Ora il Caffè Leblanc è talmente tanto pieno di cose da fare ogni sera che, anche se non potrete uscire, sicuramente troverete il modo di portare avanti il Rango di un Confidente o aumentare una Dote Sociale.
Aggiunta anche un’interessante modalità, chiamata in italiano “Il covo dei ladri”, uno spazio virtuale in cui è possibile spendere moneta virtuale per ottenere filmati, immagini e tutto ciò che riguarda l’avventura dei nostri Ladri Fantasma. La moneta è ottenibile raggiungendo determinati “obiettivi” nel corso del gioco o, ancora meglio, giocando a Canasta proprio nel covo. Se volevate un modo aggiuntivo per spendere ore in Persona 5, lo avete trovato.
Collapse of lust – Recensione Persona 5 Royal: il ritorno del Capolavoro
Continuare ad elencare le migliorie di Persona 5 Royal potrebbe portare questa recensione ad essere ridondante. Se aprite una wiki troverete la lista completa ed inoltre vorremmo comunque lasciare ai veterani qualche sorpresa. Chiamati a gran voce e voluti dalla massa, sono stati finalmente introdotti i sottotitoli in italiano che, seppur generalmente buoni, ci hanno fatto storcere il naso a causa di qualche scelta di localizzazione.
Alcuni termini sarebbero dovuti rimanere fedeli all’originale. La scelta di tradurre “Velvet Room” in “Stanza di Velluto”, “Phantom Thieves” in “Ladri Fantasma”, ma lasciare “Safe Rooms” così com’è è un qualcosa che davvero non ci spiegheremo mai.
Tecnicamente parlando, Persona 5 Royal è stato sicuramente migliorato rispetto al titolo originale, che ricordiamo essere un gioco cross-gen. Sono stati utilizzati i modelli di Persona 5 Dancing in Starlight, per questo motivo risulteranno essere generalmente più nitidi e dettagliati. Introdotta, sulla versione PS4 Pro del gioco, anche la risoluzione in 4K 30 Fps, che dona un buon colpo d’occhio, con un Frame Rate sicuramente stabile, seppur avremmo sperato in qualcosina di più.
Le ottime animazioni e il doppiaggio giapponese praticamente perfetto (anche se pure quello inglese si sa difendere eccome) doneranno quella sensazione di immersività ed empatia che difficilmente si può vivere in un titolo così “giapponese”.
A river in the desert
Consigliamo quindi l’acquisto di Persona 5 Royal? Sì, assolutamente sì. Il perfetto connubio fra un JRPG a turni, con lunghe fase di esplorazioni, combattimenti, statistiche, equipaggiamenti e la vita di un “normale” studente giapponese, fra esami, uscite con gli amici e amore. Una storia da scoprire, ma anche da vivere. Non sarete spettatori passivi di un’avventura vissuta da altri, ma fautori e creatori del modo di vivere quella stessa avventura.
Decidete quindi quando studiare per un esame, quando avanzare la conoscenza di un vostro Confidente, quando rimanere a casa a leggere un libro o andare al Maid Cafè di Akihabara. Decidete voi come vivere la vostra vita da Phantom Thief. Ops, da Ladro Fantasma!
Punti a favore
- Vario, travolgentemente vario
- Meccaniche di combattimento ampliate e rifinite
- Storia sempre coinvolgente
- Tante piccole e grandi aggiunte
Punti a sfavore
- Adattamento italiano non sempre convincente
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