Si tratta dell’app di messaggistica più utilizzata al mondo, ma proprio per questo potrebbe far gola a numerosi malintenzionati. I WhatsApp hack sono una realtà , i servizi di sicurezza offerti dall’azienda sono davvero sufficienti a proteggere i nostri messaggi da sguardi indiscreti?
WhatsApp con oltre 1,5 miliardi di utenti attivi ogni mese e circa 60 miliardi di messaggi recapitati ogni giorno è diventata un’applicazione fondamentale nella nostra vita quotidiana: ci permette di comunicare inviando foto, messaggi, audio e documenti in maniera rapida e veloce. Tuttavia tutto questo traffico di informazioni potrebbe far gola a parecchi malintenzionati. I WhatsApp hack sono molto più frequenti di quanto si creda e sfruttano delle falle di sicurezza nell’applicazione per spiare gli ignari utenti e sottrarre dati sensibili e rivendibili al miglior offerente. Prima di tutto tentiamo di capire come WhatsApp tenta di difendere i suoi utenti e dove stanno i principali rischi.
Per comprendere la pericolosità dei WhatsApp hack basta rendersi conto che si tratta della terza realtà social al mondo
WhatsApp hack: quando la crittografia end-to-end fallisce?
La crittografia è un processo tramite il quale un messaggio sensato – ma anche un’immagine, un video o qualsiasi altro contenuto – viene trasformato in una sequenza di simboli apparentemente senza senso. In realtà si tratta di una semplice mappa, ovvero una funziona matematica, che trasforma simboli in altri simboli, facendo perdere totalmente il senso del messaggio. Per ricostruire il contenuto originale serve una chiave che sostanzialmente contiene le informazioni di traduzione: senza la chiave è impossibile decriptare il messaggio perché ci vorrebbero secoli di elaborazione in un supercomputer! La crittografia utilizzata da WhatsApp è di tipo end-to-end, significa che solamente gli utenti possiedono la chiave – è salvata dentro i nostri dispositivi invece che nei server dei provider – e possono decriptare i messaggi in arrivo, nessun altro durante il tragitto dei pacchetti da un terminale all’altro può tradurli.
Come è possibile realizzare un WhatsApp hack allora? In realtà non è così difficile a livello teorico e ci sono diversi modi per farlo. Ad esempio si può installare un software che preleva i dati prima che possano essere criptati da WhatsApp. Proprio pochi mesi fa è stato scoperto uno spyware di questo tipo che si installava automaticamente tramite una chiamata ed era in grado di raccogliere tutti i dati inviati e ricevuti dagli utenti tramite l’applicazione. Ad oggi la falla che permetteva al malware di funzionare è stata chiusa, ma siamo davvero sicuri che i nostri dati siano protetti in ogni momento? Un secondo metodo potrebbe essere quello di impadronirsi delle chiavi, sempre tramite uno spyware. A questo punto il WhatsApp hack dei messaggi può avvenire in qualunque momento: basta intercettare i pacchetti in uscita e decodificarli con la chiave rubata. Altre tecniche di WhatsApp hack si basano sullo spoofing, ovvero il malintenzionato si “finge” un utente onesto e tenta di farsi consegnare le chiavi assieme ai messaggi: in pratica si sostituisce al reale destinatario, rubando tutti i dati che vengono inviati.
Come difenderci?
Introdursi in una rete pubblica ed intercettare i pacchetti, fare spoofing oppure installare degli spyware è davvero semplice per chi mastica un pochino il funzionamento di Internet e molto spesso le aziende, come nel caso sopracitato di WhatsApp, non riesco a prevenire il problema dell’hacking. Ci sono però delle soluzione piuttosto efficaci per evitare di imbattersi in malintenzionati, ovvero utilizzare delle VPN (Virtual Private Network). L’idea è abbastanza semplice in sé: a casa mia mi sento al sicuro perché nessuno può entrare senza permesso, non è come un luogo pubblico accessibile a tutti. Internet funziona esattamente così: è una grande piazza pubblica. Per evitare di incappare in qualche malintenzionato è necessario stare su di una strada privata e inaccessibile ai più. Di questo si occupano i servizi VPN, creando delle reti virtuali private che impediscono al mondo esterno di entrare in contatto con noi senza permesso. Comodo no? Oltretutto molti provider di VPN forniscono anche metodi di crittografia avanzata per proteggere i dati – oltre a quelli già presenti nelle applicazioni – e avanzati sistemi anti-tracciamento che rendono totalmente sicura ed incognita la nostra presenza all’interno della rete. Anche i WhatsApp hack diventano molto più difficile da realizzare quando di naviga attraverso una VPN.
Un servizio VPN crea una sorta di percorso privato e protetto dal resto di Internet, proteggendo i nostri dati dai malintenzionati
Ormai non possiamo rinunciare alle app di messaggistica come WhatsApp, tuttavia è bene ricordare che si tratta di prede molto ghiotte per i malintenzionati che farebbero di tutto per farsi una bella scorpacciata di dati. Avere cognizione dei pericoli che si corre è fondamentale per evitare di venire attaccati, specialmente se si usano queste app per questioni importanti come quelle di lavoro. Prestate attenzione quindi! Dalla sezione web e social è tutto! Continuate a seguirci per tanti approfondimenti e guide per godervi l’immenso mondo di Internet in totale tranquillità e sicurezza!
Lascia un commento