Tecnologia applicata allo sport: dal tennis, al basket per finire al calcio. Come sta cambiando il mondo dello sport nel 2021?
La tecnologia ha invaso ormai, e per fortuna, gran parte dei settori. Col passare del tempo per forza di cose doveva permeare anche gli sport che, a partire dal tennis e dal basket, fino ad arrivare al cacio, hanno così potuto beneficiare di nuovi sistemi e supporti a sostegno degli arbitri grazie ai quali si evitano tanti errori.
Inoltre la tecnologia non aiuta soltanto gli arbitri ma anche gli atleti e le squadre a preparare i match grazie alle analisi sul rendimento e tanto altro. Se fino a qualche anno erano probabilmente le scommesse sportive online l’unico mondo legato allo sport che guardava ad una nuova era, quella di internet, oggi possiamo dire che qualcosa è cambiato ed anche notevolmente. Pensiamo al mondo delle partite in streaming oppure al vantaggio di usufruire di un virtual coach in panchina per le squadre di calcio.
Il tennis e la tecnologia
Il tennis è stato uno dei primi sport a sposare l’evoluzione tecnologica. Non a caso si parla di arbitri intelligenti. A questa categoria appartengono tre prodotti come il FlightScope Tennis, Hawkeye Innovations e Foxtenn che sono stati approvati dalla International Tennis Federation (ITF), fregiandosi dello status di PAT (Player Analysis Technologies).
Il sistema delle chiamate di linea consiste principalmente di videocamere montate su ogni campo, quattro di esse ad alta velocità per il rilevamento della palla e altre otto dedicate alla chiamata di linea. Durante la chiamata di linea, i dati vengono elaborati e forniscono un aggiornamento all’arbitro tramite l’applicazione ufficiale di revisione.
Il sistema Hawk-Eye è stato creato nel 1999 nel Regno Unito ed è stato utilizzato per la prima volta nel cricket (nel 2001) in un test match tra Pakistan e Inghilterra. Essenzialmente, il sistema di tracciamento si basa sui principi della triangolazione utilizzando immagini visive e dati di temporizzazione catturati da telecamere ad alta velocità installate intorno allo stadio, telecamere che vengono calibrate e sincronizzate prima di ogni evento. Queste sono solitamente posizionate in alto sopra i campi in modo tale da poter catturare la traiettoria delle palline con ostruzioni minime.
La tecnologia nel basket
Altro sport dove la tecnologia è particolarmente presente è il basket. Nello sviluppo iper-tecnologico sono ovviamente coinvolti anche gli allenatori che potranno utilizzare i nuovi strumenti per la raccolta dei dati dei loro giocatori, migliorando la gestione degli stessi e riducendo gli infortuni, e per raccogliere quante più informazioni utili sugli avversari. Davvero avveniristica anche la bacheca elettronica che supera quella tradizionale con i magneti, per non parlare della vecchia lavagna, consentendo di visualizzare i movimenti tattici dei giocatori in maniera più realistica. Molto interessante anche la parte che riguarda i tifosi. Partendo dal presupposto che i giovanissimi (ma non solo loro…) non riescono più a stare davanti alla tv passivamente a guardare una partita, ma devono essere in qualche modo attivi e interagire, ecco una pioggia di proposte di app con cui trasformare la propria esperienza in modo più attivo. Sarà il tifoso seduto sul divano a scegliere il tipo di replay da vedere, la visualizzazione dell’evento dal punto di vista di un giocatore o un’angolazione differente per godersi gli highlights del match. Con la partita che diventa quasi un videogame.
Ed il calcio?
Il calcio ha aperto, forse con ritardo, negli ultimi anni ai vantaggi del mondo tecnologico. E non ci riferiamo solamente al VAR, ma anche a tutti quei sistemi che servono per monitorare le prestazioni dei calciatori. Pensiamo ad esempio alla tecnologia GPS che sfrutta a livello di squadra il tracking individuale, affidando poi a specifici software il compito di elaborare e aggregare i dati acquisiti e restituire tutte le metriche idonee a valutare l’attività sul campo di tutta la squadra.
In questo mercato, la vera sfida si gioca più tra i software impiegati che sull’elettronica del dispositivo (che risulta facilmente accessibile). Sono prodotti che di norma non offrono una precisione elevata a causa dei limiti intrinseci della tecnologia stessa: i dati raccolti vengono restituiti solo in maniera differita.
Negli ultimi due anni è comparso un approccio al tracking di squadra molto diverso rispetto a quello satellitare e che si basa sulla radiolocalizzazione locale (LPS: Local Positioning System). Questa, oltre ad essere più precisa del GPS, lavora anche indoor e può fornire dati in tempo reale all’utilizzatore. Sistemi di questo tipo rappresentano allo stato attuale la soluzione più in linea con le esigenze dei club calcistici, ma gli investimenti richiesti continuano ad essere elevati, senza considerare che il setup e l’utilizzo di questi sistemi non sono per nulla semplici.
Tutto questo limita l’utilizzo dei sistemi LPS a realtà di grande livello. Il mercato potenziale è molto grande, ma prima di adottare questa tecnologia moltissime società e allenatori stanno aspettando che cali di prezzo, e che diventi anche più semplice da usare.
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