La marcatura CE è prevista per tutti i prodotti del vetro piano ed in modo particolare per quelli utilizzati nell’edilizia. Scopriamo come funziona
La marcatura del vetro è un processo richiesto per tutti i prodotti commercializzati all’interno dei paesi UE. Il marchio CE, che identifica la provenienza del prodotto e ne certifica la produzione secondo le normative previste, deve essere leggibile, visibile ed indelebile e può essere apposto solo se sussiste la Dichiarazione di Prestazione (Declaration of Performances – DoP).
I prodotti in vetro con marchio CE, regolamentati dalla norma del R 305/2011, sono idonei all’uso previsto e conformi alle disposizioni. Il produttore a sua volta si assume la responsabilità della veridicità dei valori prestazionali e garantisce di aver seguito le regole previste per il processo di fabbricazione. Il vetro è un materiale impiegato nei più svariati settori commerciali ed industriali, perciò è importante capire come funziona il processo di marcatura del vetro che varia anche a seconda della tipologia di materiale.
In che contesti è necessario marcare il vetro e perché?
La marcatura CE è prevista per tutti i prodotti del vetro piano ed in modo particolare per quelli utilizzati nell’edilizia. La DoP deve essere rilasciata dal produttore al momento della commercializzazione del prodotto sul mercato nella lingua o nelle lingue richieste dallo Stato dove sarà utilizzato. Il produttore si assume la responsabilità della correttezza delle prestazioni dichiarate e deve conservare il documento per almeno 10 anni. La DoP non è invece richiesta per quei prodotti realizzati non in serie, prodotti creati direttamente in cantiere o con sistemi finalizzati a conservare il patrimonio tutelato per il valore storico o architettonico.
Nel settore dell’arredamento, del design e dell’oggettistica il vetro è molto utilizzato e per essere commercializzato ha bisogno della marcatura. Nel mondo vinicolo ad esempio non c’è un contatto diretto con il materiale, quindi si può marcare tranquillamente anche il vetro più fragile e delicato. Il vetro infatti viene scalfito solo marginalmente con un estetico effetto opaco che fa risaltare la resa grafica.
Altra pratica molto diffusa è la marcatura dei cristalli soprattutto nel settore automotive. Questo sistema rappresenta un grande deterrente al furto, poiché i cristalli appositamente marcati sono facilmente identificabili. Se un ladro ruba un’auto dovrà quindi sostituire velocemente anche tutti i cristalli, operazione che richiede un notevole esborso economico. Inoltre è più esposto ai controlli delle forze dell’ordine che eventualmente verificheranno anche la complicità delle carrozzerie.
Quali rischi si corrono durante il processo di marcatura del vetro?
La marcatura del vetro è un processo estremamente delicato che comporta diversi rischi, come la rottura o il danneggiamento della materia prima, soprattutto se non si utilizzano i macchinari appositi e non si seguono le procedure previste. Esistono infatti diverse tipologie di vetro che, a seconda delle peculiari caratteristiche, richiedono un determinato trattamento con attrezzature specifiche.
Al di là dell’aspetto pratico legato al processo di marcatura, è opportuno sottolineare i rischi di natura legale e giuridica per il fabbricante, il costruttore, il direttore dei lavori, il diretto dell’esecuzione, il collaudatore, il progettista e l’operatore economico (mandatario, importatore o distributore). Ognuna di queste figure ha l’obbligo di verificare la correttezza della marcatura CE ed il mancato rispetto delle normative può comportare multe molto salate e, nei casi più gravi, anche l’arresto.
Marcatura laser, a micropunti e a striscio
Le tipologie di marcature sono fondamentalmente 3: laser, a micropunti e a striscio. Per marcare il vetro è fondamentale affidarsi ad un’azienda leader ed affermata nel settore, come Automator International, che dispone dei più tecnologici macchinari per eseguire tutte le tipologie di marcature richieste in commercio.
Uno dei sistemi più utilizzati sul mercato è la marcatura laser, apprezzata soprattutto per la flessibilità , l’affidabilità ed il risparmio in termini economici. La superficie da incidere non rischia alcun tipo di danno poiché non si usano acidi, solventi, inchiostri o maschere. Sulla superficie da lavorare viene direzionato un fascio di luce e poi controllato con specchi mobili per realizzare la marcatura. L’intero processo viene gestito da un software ad alta precisione che consente di marcare ogni superficie.
Alcuni prodotti hanno bisogno di essere identificati tramite codici alfanumerici o disegni ed in questi casi la soluzione migliore è la marcatura a micropunti. Si tratta di una tecnologia meccanica basata sulla vibrazione ad alta frequenza di un punzone metallico, telecomandato elettronicamente per incidere una successione di micropunti in modo estremamente preciso ed affidabile. La possibilità di regolare fattori come la velocità e la profondità consente alla marcatura a micropunti di agire su ogni tipologia di vetro, ma anche di tanti altri materiali. I macchinari dispongono di software avanzati che consentono di personalizzare la grafica e realizzare liberamente numeri seriali, testi, loghi, codici e figure geometriche.
Un altro sistema molto gettonato è la marcatura a striscio, caratterizzata da una grande velocità e silenziosità . Sulla superficie del prodotto viene rilasciato una sorta di graffio con una punta estremamente precisa. Grazie alla sue caratteristiche innovative la marcatura a striscio è indicata per i vetri molto resistenti ed in generale per materiali difficili da lavorare come acciaio ed alluminio.
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