Qual è la storia di un logo? C’è un significato nascosto? Perché cambiarlo? Continua a leggere, scoprai molte curiosità sui loghi più famosi
Una buona azienda sa farsi riconoscere al volo, tramite un colore, uno slogan, o un logo. Tutti sappiamo riconoscere a colpo d’occhio un’elegante C su una bevanda frizzante, una mela incastonata su un computer, o un cerchio diviso in tre parti sul cofano di un’auto. Un logo è la prima facciata di un’azienda, il volto con cui si presenta al pubblico, la stretta di mano che dice “Ciao, già ci conosciamo”. Ma quali sono le loro storie? Leggete di seguito.
Adidas e Puma
Nel 1924 i fratelli Adolf e Rudolf Dassler fondarono l’azienda di calzature Gebruder Dassler Schuhfabrik con l’idea geniale di aggiungere dei chiodini sotto le suole per migliorare la presa sul terreno. Per sostenere meglio la calzatura vennero aggiunte delle strisce di cuoio laterali, inserite immediatamente nel logo dell’azienda. Nel 1947 i due fratelli si divisero: Adolf “Adi” Dassler fondò l’Adidas; Rudolf la RuDa (Rudolf Dassler), rinominata poi Puma.
Le strisce Adidas comparvero su tutti i successivi loghi, orizzontali dal 1972 al 1997 quando acquisì il trifoglio, simbolo dello spirito olimpico e, successivamente, in forma di montagna in salita, simbolo delle sfide che l’atleta poteva superare grazie alle scarpe. La Puma semplicemente adottò l’omonimo animale.
Il logo nobiliare dell’Alfa Romeo
Fondata a Milano nel 1910 come Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, divenne poi Alfa Romeo in seguito all’acquisizione nel 1918 dell’azienda da parte di Nicola Romeo. L’Alfa presenta a tutti la sua milanesità: la croce rossa in campo argento dello stemma di Milano e il biscione visconteo. I Visconti nel Medioevo erano signori di Anguaria, nome che ricorda anguis (serpente, in latino, da cui il termine anguilla). Il biscione è frutto di una leggenda creata per dare lustro alla famiglia: Bonifacio signore di Pavia, parte per le Crociate, durante le quali un grosso serpente cattura e mangia suo figlio. Al ritorno, si mette sulle tracce del serpente e lo uccide, liberando il figlio miracolosamente vivo. Dal 1277 i Visconti divennero signori di Milano e da allora il biscione è simbolo cittadino.
Il biscione è utilizzato anche da Mediaset e, in passato, dall’Inter.
Amazon
Fondata nel 1994, Amazon inizialmente vendeva solo libri online. Il suo primo logo era una A composta da un fiume interno, il Rio delle Amazzoni, scelto nel nome in riferimento al suo bacino idrografico. Dalla fine degli anni ’90, Amazon iniziò ad acquisire altri siti, tra cui IMDb, e ad espandersi su tutti i settori di vendita. Oggi è la più grande Internet Company al mondo, e vende davvero di tutto: il suo logo è composto dalla scritta Amazon sotto cui una sorta di sorriso è in realtà una freccia che parte dalla A alla Z, indicante ciò che vendono: tutto, dalla A alla Z.
Apple
Il primo logo di Apple Computer Co. (1976) era davvero elaborato, così venne in seguito alleggerito alla semplice mela morsicata. Il morso può significare l’unicità di quella mela rispetto alle altre, e i colori arcobaleno presenti sul logo del 1977 indicavano la capacità dell’Apple II di visualizzare immagini a colori. I successivi loghi perdono l’arcobaleno in favore di una monocromia sempre più elegante, caratteristica distintiva degli oggetti Apple. Queste operazioni di marketing sono tra le concause dell’enorme successo Apple.
Il logo sacro della Canon
La giapponese Kiyanon Kabushiki Gaisha (1937) voleva mostrarsi come la migliore sul mercato: decise quindi di associarsi nondimeno a Kwannon, divinità buddhista della misericordia. L’azienda cambiò nome da Kwanon a Canon, il logo si ridusse alla sola scritta che mutò di decennio in decennio, inseguendo lo stile corrente.
Carrefour
Catena di supermercati francese nata da un piccolo negozio aperto nel 1960 ad Annency, in Francia, sito proprio su un incrocio: carrefour significa proprio incrocio.
Nel logo coesistono i colori della bandiera francese (rosso, bianco, blu); due frecce, come fossero i cartelli stradali sull’incrocio; e una C bianca centrale.
Il logo bizzarro della Chupa Chups
Fondata nel 1958 a Barcellona, oggi fa parte del gruppo italiano Perfetti. Chupar, in spagnolo significa proprio succhiare. Il logo venne creato dal pittore Salvador Dalí, leggenda vuole che lo avrebbe disegnato in circa un’ora, scarabocchiando furiosamente su un foglio di un giornale mentre era seduto ad un bar con Enric Bernard, il fondatore dell’azienda.
Coca-Cola
The Coca-Cola Company venne fondata nel 1886 e ha cambiato il proprio logo innumerevoli volte fino alla scelta del colore rosso negli anni ’50. In quegli anni l’azienda iniziò a usare la figura folkloristica di Babbo Natale come testimonial, ma non è corretto dire che il barbuto sia rosso per volere dell’azienda: il suo colore verde fu mutato in rosso già per azioni pubblicitarie di altre aziende precedenti, come la White Rock Beverages e il suo ginger.
Nel 2013 alcuni curiosi ragazzi notarono la bandiera della Danimarca nel logo della bevanda, tra la O e la L. L’azienda usò questa coincidenza per associare la felicità derivante dalla bevanda alla Danimarca, il “paese più felice del mondo” (grazie al suo indice di sviluppo umano, sociale ed economico).
Fiat
L’italiana Fabbrica Italiana Automobili Torino (1899) ha la curiosità che l’acronimo significhi sia fatto in latino. Giovanni Agnelli (nonno dell’Avvocato e trisnonno di John Elkann) e altri soci la fondarono cavalcando l’onda delle innovazioni tecnologiche dell’epoca. Il primo logo era a forma di pergamena, su cui era inciso per esteso “FABBRICA ITALIANA DI AVTOMOBILI TORINO”. L’azienda si è estesa in tutta Italia e negli anni del boom economico tutti guidavano una Fiat. Oggi la Fiat è nel gruppo FCA, dal logo minimale come vuole il periodo.
Il logo mutaforma di Google
Il primo logo Google (1998) venne creato da Larry Paige smanettando su Gimp. Dopo poco si giunse a un logo con il punto esclamativo per associarlo subito a Yahoo!. Le successive versioni hanno portato a un logo con grazie, fino all’ultimo, a cui queste sono state tolte. Dal 2015 ecco apparire il meta-logo: i colori di riempimento delle lettere rimangono costanti, i font cambiano. Ma Google è nota per i loghi interattivi, in movimento, in occasione di anniversari o eventi.
IKEA
L’azienda IKEA nasce nel 1943 in Svezia e vendeva inizialmente articoli vari per corrispondenza. I mobili furono un’idea successiva, del 1950, diventando la merce per eccellenza dell’azienda. Il logo è molto semplice per indicare la semplicità dei suoi prodotti, e riprende i colori della bandiera svedese, le iniziali del fondatore e il nome della fattoria e del villaggio in cui nacque: Ingvar Kamprad (1926 – 2018) nato nella fattoria Elmtaryd ad Agunnaryd.
Mc Donald’s
Il fast food nato nel 1940, e oggi catena internazionale, ha cambiato numerose volte logo presentando linee che attraversavano la M, trasformata poi nei due archi gialli, con la dicitura McDonald’s per intero. Oggi è reso davvero minimal: la singola M composta dai due archi gialli su sfondo rosso: che servano come associazione con le patatine, la maionese e il ketchup? In ogni modo, in questa forma questo logo può essere posto ovunque e ripetuto senza particolari problemi.
Mercedes
Nel 1889 l’austriaco Emil Jellinek aprì una concessionaria in Francia per rivendere auto Daimler: il suo scopo era sovvenzionare un modello di auto destinato a una gara automobilistica, dal nome Mercedes in onore di sua figlia. Nel 1902 nasce il marchio Mercedes. Il suo logo è una stella a tre punte, indicante le tre vie della mobilità: aria, terra, acqua; incastonata in una corona d’alloro, simbolo di vittoria; e dal colore grigio, legato al mondo dei motori. Durante il XX secolo il logo è cambiato più volte, oggi l’alloro è sparito e sostituito da un semplice cerchio.
Il logo poliglotta di Wikipedia
Wikipedia, l’enciclopedia online consultata da tutti e fondata nel 2001, ha un logo semplice da interpretare: un globo composto da pezzi di puzzle, ciascuno con incisa la prima lettera della parola wikipedia in molte lingue. Il globo però non è completo, ad indicare la continua incompletezza dell’opera.
La parola “wikipedia” è l’unione di wiki, software collaborativo su cui si basa wikipedia, il cui nome a sua volta è ripreso da wiki, termine hawaiano per veloce; e il suffisso -pedia, indicante educazione, disciplina, e usato nella parola enciclopedia, ossia istruzione circolare, disciplina di tutte le materie.
Non esiste una pronuncia ufficiale della parola wikipedia, quindi è indifferente dire vichipèdia, uichipèdia, vichipìdia o uichipìdia.
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