In Italia lo studio di una lingua straniera fino a dieci anni fa richiedeva maggiore impegno e sforzo rispetto ad altri paesi europei. Ora è tutto più semplice
Secondo European Language Index il nostro Paese nonostante la varietà linguistica, alla base per l’apprendimento di una nuova lingua, si posiziona 26esimo tra gli stati dove l’apprendimento delle lingue straniere risulta problematico. Ora, bisogna dire che imparare una nuova lingua richiede impegno, tempo e dedizione.
La tecnologia digitale può aiutare a imparare una seconda lingua straniera
Proprio per questo motivo e grazie anche ai passi in avanti della tecnologia digitale, sono emerse realtĂ che operano nel settore dell’apprendimento di una lingua straniera come la piattaforma di Preply la quale si occupa dello studio online dal 2013. Questa piattaforma ha creato una rete globale attiva con migliaia di studenti e 15.000 tutor per studiare e insegnare le lingue straniere piĂą diffuse del mondo. Le statistiche hanno indicato quelli che sono i fattori fondamentali offerti dai diversi paesi per l’apprendimento delle lingue straniere. Oggi sappiamo molte piĂą cose su come migliorare e potenziare i metodi per la conoscenza e lo studio di una nuova lingua. I fattori fondamentali vengono infatti suddivisi in sette categorie. Si parte dal principio cardine che ci indica il numero di lingue ufficiali presenti in un paese. Da questo si passa quindi al grado di plurilinguismo. Così se il plurilinguismo getta le basi per lo studio e la conoscenza di una seconda lingua, l’apprendimento scolastico adeguato è uno strumento chiave in termini di didattica, specialmente durante gli anni della scuola primaria.
Sotto questo punto di vista ad esempio la Spagna risulta essere notevolmente più avanti rispetto a noi, occupando attualmente il 12esimo post nella statistica dei Paesi che apprendono una seconda lingua. Tra i primi dieci Paesi troviamo invece Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Finlandia, Cipro, Paesi Bassi, Malta, Slovenia, Belgio ed Estonia. Come abbiamo detto i criteri attraverso cui è stato studiato il sistema per apprendere le lingue parte dal plurilinguismo, passando attraverso lo studio scolastico, l’accesso alle lingue attraverso i mezzi digitali e un sistema innovativo che riguarda la visione di materiale, didattico e non, con sottotitoli, doppiaggio e voiceover. Tale principio che incide sul punteggio finale e sulla valutazione che pone l’Italia dietro a Paesi come quelli sopra citati, si basa sul metodo Pimsleur, di ascolto e di ripetizione. Questo sistema risulta molto efficace in quanto fornisce una tripla connessione: suono, lingua e testo.
Proprio il sistema di apprendimento attraverso i sottotitoli migliora la comprensione fonetica, aumentando la capacitĂ di riconoscere e identificare diversi accenti. Attraverso questo tipo di metodo di studio troviamo infatti paesi come Finlandia, Estonia e Paesi Bassi, piĂą in alto in classifica rispetto ad altre nazioni. Il motivo? Questo metodo di apprendimento risulta alla lunga molto utile nonostante a scuola si studi di meno una lingua straniera. Come possiamo vedere i metodi funzionali e veicolari per apprendere una lingua straniera sono molteplici. La tecnologia digitale ha aperto le porte per nuovi metodi utili e pratici per lo studio e la conoscenza di una seconda lingua. Conoscere e comunicare con individui di altre nazioni sta alla base per uno scambio linguistico e culturale.
Per questo motivo chi viaggia e conosce altre realtĂ si trova avvantaggiato rispetto ad altre persone, ma è importante sottolineare come lo studio di una lingua straniera debba essere coltivato nel tempo. C’è bisogno di tempo, dedizione e impegno, per recuperare questo gap didattico e culturale a cui gli italiani devono sopperire. La nascita di nuove realtĂ e di piattaforme come Preply, getta le basi per dare un cambio di rotta all’apprendimento di una lingua straniera. Per questo motivo bisogna approfittare dell’accesso allo studio mediante mezzi digitali.Â
Lascia un commento