Storia della musica, dal vinile ai download. Andiamo alla scoperta della trasformazione della musica in digitale avvenuta negli ultimi anni
La musica in formato digitale ha enormemente mutato il volume del proprio business. È riuscita, infatti, a portarsi dietro altri rami che, come la musica digitale, hanno avuto un enorme evoluzione, come la vendita di prodotti hardware sempre più tecnologici e prestanti, come lettori MP3, smartphone o tablet ormai integrati nella musica stessa. Il panorama della musica digitale ha subito negli ultimi periodi notevoli mutazioni, grazie soprattutto a piattaforme di riproduzione streaming online.
La musica in vendita ha avuto gli albori a metà degli anni quaranta dello scorso secolo con l’uscita del disco in vinile. Vi erano tre versioni, 78, 45 e 33 giri. Il suono veniva registrato in maniera analogica per il tramite dei solchi intagliati sulla superficie del disco. Prendendo piede la musica in casa è poi maturata l’esigenza di ascoltarla registrata anche al di fuori delle proprie mura, esigenza che ha dato il via alla nascita dello Stereo8. Il funzionamento era mediante registrazione audio su di un nastro magnetico racchiuso in particolari cassette.
Ma la vera rivoluzione avvenne successivamente con la comparsa della musicassetta. I punti forti erano la possibilità di essere riprodotta e ascoltata in diversi dispositivi e il costo notevolmente ridotto. Con inoltre la possibilità di registrare, molto apprezzata dagli utenti, si è stabilita nel mercato come dominatrice di settore.
Solo nel lontano inizio anni ’80 ha fatto la comparsa il compact disc, che immediatamente ebbe una rapida diffusione grazie ad una spiccata praticità d’uso e una qualità audio del suono notevolmente migliore sostituendosi per oltre un decennio a qualsiasi altro tipo di supporto musicale presente sul mercato.
La comparsa di internet: musica su smartphone con abbonamenti
Il recente avvento di Internet e del digitale ha portato agli standard attuali di ascolto della musica. Il servizio di streaming è oggigiorno la fonte di entrate del settore con maggior evoluzione; gli introiti sono aumentati più di quattro volte nel corso degli ultimi cinque anni.
Ha fatto certamente da spalla l’introduzione nel mercato tecnologico di smartphone e la possibilità di fruire della musica in formato digitale su di essi con app in abbonamento. I servizi in abbonamento hanno registrato una espansione vertiginosa negli ultimi anni, già nel 2016, ad esempio, erano circa 68 milioni gli utenti paganti un abbonamento musicale. Una grossa fetta del settore è tuttavia occupato dai servizi di download che rimangono un’offerta incidente oltre il 20% degli introiti del settore.
La pirateria musicale: un escalation in costante diminuzione
Con la domanda sempre crescente di musica, agevolata da così tanta praticità e facilità di fruizione, hanno portato allo sviluppo della tendenza della ricerca di musica gratuita, molto spesso in termini non legali, già a partire da metà degli anni novanta.
Già nel 2016, come ricorda il sito scaricaremusicagratis.it, in Italia l’85% dei giovani consumatori accedevano a servizi di musica legale. Tuttavia, il 45% dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni praticavano la pirateria musicale. Un sistema non legale per estrapolare e convertire i video musicali riprodotti da YouTube in tracce musicali mp3, sincronizzabili e riproducibili poi su qualunque device.
È un fenomeno giovane e lo dimostra il fatto che il fenomeno diminuisce con l’aumentare dell’età. Sono quindi ancora una volta i ragazzi nelle fasce di età giovani ad essere protagonisti di questo fenomeno.
Ma recentemente la FIMI ha diffuso un rapporto relativo alla situazione del settore musicale in Italia, che negli ultimi anni ha vissuto dei cambiamenti significativi, complice anche una serie di normative ad hoc introdotte per proteggere i contenuti. Dai dati emerge che il fenomeno della pirateria digitale e la diffusione non legale di musica online è sceso di quasi il 35% in un anno, e un calo di oltre il 50% se consideriamo l’ultimo biennio. Una vera e propria manna dal cielo per l’intera industria musicale, che finalmente riesce a respirare dopo un periodo non certo positivo.
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