Ogni dettaglio della promozione aziendale deve essere all’insegna della coerenza. Scopriamo cinque errori da evitare quando si parla di gadget aziendali
Abbiamo imparato definitivamente che il web ha un ruolo cruciale quando si parla di promozione aziendale. Essenziale è però non dimenticare… i mezzi analogici. Tra questi, rientrano i gadget. Quando li si chiama in causa, è necessario prendere in considerazione alcuni errori relativi alla loro gestione. Quali sono? Nelle prossime righe, ne abbiamo elencati cinque.
Escluderli totalmente dalla propria strategia
L’ultimo anno e mezzo ha cambiato radicalmente l’approccio delle aziende agli strumenti di promozione. Un esempio? Il “trasferimento” online degli eventi che, fino a inizio 2020, venivano organizzati dal vivo. Questo ha portato diverse realtà a mettere in secondo piano il ricorso ai gadget, sbagliando. Il loro ruolo, infatti, non si limita al mondo degli eventi. Possono essere infatti utilizzati come strumento di team building e di consolidamento dell’appartenenza dei dipendenti – soprattutto i neo assunti – alla realtà aziendale. Escluderli dalla propria strategia, ribadiamo, è un grave errore. Farlo vuol dire dimenticare l’importanza dell’employer branding, ossia il modo in cui chi lavora in una determinata azienda racconta della propria realtà professionale quotidiana.
Non sfruttare il web
Quando si tratta di trovare il gadget perfetto, non c’è bisogno di perdere tempo per cercare il numero di quel fornitore a cui ci si è rivolti diversi anni prima (e che magari non ha fatto neppure un lavoro di qualità). In pochi click sul web, è possibile trovarsi davanti a una scelta a dir poco ampia di aziende e artigiani che si occupano di realizzare gadget aziendali.
Non importa che si parli di penne personalizzate o di magliette: grazie a siti come www.maxilia.it – abbiamo citato solo uno tra i numerosi portali a tema – si ha modo, in pochi click, di scegliere il gadget migliore per le proprie esigenze.
Poca attenzione al target
Un altro errore grave che molte aziende compiono quando hanno a che fare con i gadget è quella di donarli “così tanto per”, senza fare attenzione al target. Un esempio? Le penne di plastica date come gadget in occasione di un evento dedicato a CEO aziendali.
Mancanza di coerenza
Ogni dettaglio della promozione aziendale deve essere all’insegna della coerenza. Questo significa, per esempio, scegliere la medesima palette di colori per il sito e per la carta intestata. Rimanendo nel campo dei colori, è bene sottolineare l’importanza di sceglierli tenendo conto, come già ricordato, del target e del tipo di business. Se si ha un’attività B2B, il ricorso al giallo come colore principale e al carattere Comic Sans non è il massimo!
Questa coerenza deve essere messa in primo piano anche quando si parla dei gadget, che devono essere in linea con i propri valori aziendali. Se, per esempio, si ha un business che punta tantissimo sulla sostenibilità, non è il caso di scegliere un gadget in plastica prodotto da un’azienda multinazionale. Molto meglio è puntare su una realtà locale con una filiera produttiva attenta all’ambiente.
Dimenticare l’aspetto pratico
Quando si parla degli errori che le aziende spesso commettono nel momento in cui decidono di introdurre i gadget nella propria strategia di promozione, un doveroso cenno deve essere dedicato alle situazioni in cui si mette in secondo piano l’aspetto pratico. Per sortire l’effetto sperato, il gadget deve accompagnare nel tempo la persona a cui viene donato. Questo significa, per esempio, che nel momento in cui si sceglie di donare una shopper è meglio sceglierla con colori facili da portare nella vita di tutti i giorni.
Sempre nell’ottica della praticità, è cruciale non dimenticare mai la qualità. Proprio in virtù dell’obiettivo di far durare il gadget per più tempo possibile, è bene che sia realizzato con materiali eccellenti. Questo significa, per forza di cose, non andare al risparmio (e adottare lo stesso approccio che si mette in primo piano per asset come il sito web).
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