Gli ultimi due anni, come ben si sa, hanno stravolto le nostre vite. Tra i cambiamenti più rilevanti riguardanti i consumi, un doveroso cenno deve essere dedicato all’e-commerce
Cresciuto tantissimo tra il 2019 e il 2020 – in Italia, secondo i dati dell’Osservatorio B2C del Politecnico di Milano, abbiamo avuto a che fare con un aumento del giro d’affari del 27% – oggi come oggi, con il 2022 alle porte, sta andando incontro a un processo di normalizzazione.
Secondo i dati ISTAT, infatti, da ottobre 2020 al medesimo mese dell’anno dopo, il valore delle vendite online è diminuito del 3,7%. Nulla che debba far allarmare: come già detto, si tratta di una normalizzazione. La discesa, infatti, non è in termini assoluti ma relativi e arriva, ribadiamo, dopo un 2020 superlativo a dir poco!
La rivoluzione è già avvenuta, ci siamo in mezzo, ed è il caso di capire bene come è cambiato l’e-commerce negli ultimi tempi, in modo da cavalcare al meglio l’onda.
I nuovi utenti
Un fenomeno che ha caratterizzato l’e-commerce in questi ultimi due anni è l’aumento di utenti che, prima dell’inizio del 2020, non avevano mai acquistato online. Questo mette gli imprenditori davanti a sfide chiare relative alla semplicità: per avere la certezza di mantenere i propri clienti, è necessario mettere in primo piano una user experience caratterizzata dalla maggior qualità possibile.
Gli effetti trasversali dell’emergenza sanitaria
L’emergenza sanitaria ha dato vita a diversi effetti trasversali. Tra questi, rientra la maggior consapevolezza del nostro impatto quotidiano sull’ambiente. I consumatori, non a caso, si stanno orientando sempre di più verso piccole realtà che producono cibo e non solo con un approccio sostenibile.
Inoltre, è sempre più consistente l’interesse nei confronti dei rimedi naturali finalizzati soprattutto al controllo dello stress. Chi vende prodotti online, non può non tenere presente questo cambiamento. Le strade da seguire per cavalcarlo sono diverse. Si può iniziare a vendere online semi di marijuana, così da permettere ai propri clienti di coltivare a casa cannabis depotenziata, nota per il suo forte potere rilassante, oppure concentrarsi sulla filiera delle fibre tessili sostenibili e sul loro impatto sul settore dell’abbigliamento. Le scelte sono tante e sta solo al mix tra studio del mercato e creatività dell’imprenditore trovare la strada giusta.
Il valore della trasparenza
Un altro motivo per cui si tende sempre di più a rivolgersi a piccoli negozi riguarda la loro trasparenza. Se si punta a creare un business di successo nell’ambito dell’e-commerce, non si può non prendere in considerazione questo aspetto. Ciò significa, per esempio, concentrarsi in particolare sui dettagli delle filiere dei prodotti che si vendono, intervistando direttamente i produttori o creando materiale video per prendere per mano l’utente e portarlo all’interno delle varie realtà.
Customer care di qualità? Sì, grazie!
Nell’ambito dei cambiamenti che hanno interessato il mondo dell’e-commerce negli ultimi 24 mesi circa, figura anche la maggior attenzione al customer care. In una situazione di difficoltà e di incertezza, l’utente vuole come mai prima sentirsi unico e vedere le proprie esigenze ascoltate e accolte nel dettaglio.
Come si sono adeguate le aziende che vendono sul web? In merito si potrebbero aprire pagine e pagine! C’è chi ha perfezionato i bot – chi pensa che sia semplice impostarli, dovrebbe cambiare idea in quanto, nei casi più felici, alla base c’è uno studio profondo sul registro linguistico – e chi li ha integrati con operatori umani.
Sempre nell’ambito della cura delle esigenze del cliente, un doveroso cenno va dedicato all’istituzione di servizi di delivery ad hoc, slegati dai grandi colossi delle spedizioni. Questa disintermediazione ha permesso alle aziende di controllare meglio i tempi delle consegne, garantendo ai clienti una grandissima soddisfazione e assicurandosi ulteriori acquisti e una crescita di fatturato.
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