C’è da scommettere, sul Torino di Jurić. I portali specializzati hanno già le idee chiare sui possibili successi futuri del Toro
Spregiudicato, ambizioso, sfrontato. È il mantra di gioco delle squadre di Jurić, che ha fatto dell’aggressività sportiva il suo perenne atteggiamento a centrocampo, habitat naturale del croato quando calcava il prato verde con le maglie di Hajduk, Siviglia, Albacete, Crotone e Genoa. Ma tutto questo fa parte del passato e per adesso il futuro di Ivan ha un solo colore, il granata.
Cosa cambierà davvero nel Torino di Juric?
C’è da scommettere, sul Torino di Jurić. I portali specializzati, tutti in lista su Bonusfinder Italia, hanno già le idee chiare sui possibili successi futuri del Toro. Il migliore scenario possibile? Belotti capocannoniere, Izzo sugli scudi, Toro in Conference. Peggior scenario? Solita zona difficile a destra della classifica con Jurić a provarle tutte fino ad un esonero burrascoso, in perfetto stile Jurić. Insomma, nel migliore dei casi si attendono probabili successi chiave in scontri decisivi, rivincite sportive e posizioni di classifica più ambiziose in un campionato, quello appena iniziato, che mostra già alcune sostanziali novità rispetto al passato.
Belotti, ad esempio, potrebbe già essere esonerato dal complicato e duplice lavoro di cucitura e riempimento offensivo che, nonostante tutto, ha fruttato tredici gol nella difficile stagione 2020-21. È questo il primo vero cambiamento che ci si aspetta dagli spalti dell’Olimpico Grande Torino: maggiore libertà offensiva per Andrea. E ancora, basta al “tremendismo” granata dalle fortune alterne, con una linea di gioco troppo arrendevole, difensiva e passiva, troppo spesso affidata all’estro dei singoli o alle dinamiche di gruppi interni. Con Jurić si parte dai presupposti di aggressività e tenacia che appartengono a tutti i suoi soliti progetti passati, con ambizioni chiare in merito all’occupazione del campo e alla partecipazione complessiva da parte di tutti gli atleti di movimento in ogni situazione di gioco. Si entra nel vivo delle sue idee calcistiche con marcature aggressive sugli appoggi e difensori che tentano sistematicamente l’anticipo oltre il centrocampo, scalate in avanti, cambi di posizione e ruoli, riempimento abbondante dell’area. Insomma, un Torino compatto piuttosto che un insieme di reparti scollegati.
Quello che è già cambiato sul fronte arrivi riguarda il blocco di atleti con Berisha, Pjaca, Ola Aina, Edera, Djidji e il rientro dell’impercettibile Iago Falque che a Benevento ha trascorso più tempo in infermeria e panchina piuttosto che sul rettangolo verde. Prevedibile. Ma Jurić punta a stravolgere. Ad esempio, sovvertire quella che è stata anche l’impietosa statistica dello scorso campionato in base alla quale fra tutte le formazioni in A il Torino ha completato mediamente meno passaggi nell’area avversaria a partita: 5,2. Jurić punta all’azione collettiva dell’attacco: un attacco in cui bisognerà anche verificare la possibile coesistenza in reparto di Zaza e Belotti. Sul fronte del centrocampo le novità potrebbero riguardare prevalentemente il fronte interno con l’utilizzo di due mediani piuttosto che tre, per lasciare il posto a qualche giocatore più offensivo sulla trequarti tra cui Pjaca e Verdi. Sul fronte del pressing, il Toro di Jurić è fatto di marcature stringenti sugli appoggi nel centrocampo avversario e riferimenti sui tagli, anche profondi. Piuttosto che una marcatura a uomo a tutto campo Ivan punta a creare un sistema complesso, dinamico e collaborativo di responsabilizzazione e aiuto reciproco. In difesa Jurić potrà contare sull’ambofascia Aina, e poi Ansaldi, Singo, Vojvoda e il ritrovato Izzo che con il mister croato ha sempre trovato un feeling adeguato e stimolante.
Tra i giocatori chiave del Toro 2021/22 resta in ballo il neo campione d’Europa Belotti, pietra angolare di una squadra che speriamo possa contare su un collettivo dinamico a rimorchio. Perchè se è vero che il Toro di Jurić dovrà cambiare, è altrettanto vero che il gallo continuerà a vestire una maglia da protagonista.
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