L’autorità preposta a ricevere segnalazioni e denunce è la Polizia Postale. Attraverso il servizio di “Denuncia via web dei reati telematici” è possibile iniziare la pratica già online
La tecnologia ha definitivamente cambiato il modo di accedere a prodotti e servizi, rendendo tutto più rapido e accessibile. Il rovescio della medaglia è però costituito dall’aumento dei reati legati all’universo informatico. Gli attacchi hacker possono avere come obiettivo singoli individui o intere multinazionali. Ecco cosa fare quando si rimane vittime di un cyber crimine.
Periti e legali specializzati
Sia in via preliminare che in caso di contenzioso, l’assistenza di esperti nel settore informatico è di cruciale importanza. Se si ha necessità di recuperare o analizzare dati, ad esempio, Bit4law assume l’incarico di CTP informatico, ovvero la consulenza tecnica di parte. La CTP informatica è necessaria in tutti i casi in cui si richieda l’acquisizione di prove presenti su supporti telematici, anche al di fuori del campo dei crimini informatici. Inoltre, negli ultimi anni, moltissimi studi legali hanno saputo fare fronte a questo nuovo ambito in cui è richiesta assistenza. Grazie a provvedimenti come il Cybersecurity Act, entrato in vigore già nel 2019, si punta a trovare strategie comuni anche a livello europeo, in modo da garantire l’applicazione del diritto in questo campo, dove le zone d’ombra sono purtroppo ancora molte.
Denuncia online e in sede
L’autorità preposta a ricevere segnalazioni e denunce è la Polizia Postale. Attraverso il servizio di “Denuncia via web dei reati telematici” è possibile iniziare la pratica già online. Verrà fornito un numero di protocollo e a seguito della segnalazione, ci si potrà recare presso la sede del commissariato per tutti i dettagli e per ricevere informazioni sui passi successivi da effettuare. Questo servizio è stato messo a disposizione anche per velocizzare la pratica nelle fasi iniziali e dimostra l’estrema attenzione che anche le autorità hanno nei confronti di questo tipo di reati.
I reati informatici più diffusi
Tra i crimini che sono inseriti nel codice penale figurano gli accessi abusivi ai sistemi informatici, il furto di dati relativi a carte di credito e email, le truffe relative ad acquisti online, il furto d’identità e il phishing. Questi reati possono avere conseguenze anche gravi, come la diffusione di dati aziendali sensibili, la violazione dei conti correnti e relative perdite di denaro e il coinvolgimento (apparente) in crimini legati al riciclaggio e al deep web. Per difendersi, si possono mettere in campo diverse tecnologie hardware e software, come router di sicurezza, antivirus aggiornati, scansione e analisi della rete aziendale.
Ransomware: furti con richiesta di riscatto
Il ransomware è una tipologia di attacco particolarmente dannoso e purtroppo molto diffuso sia tra le aziende che tra i privati. L’accesso al terminale, alla rete di PC e a tutti i dati in essi contenuti viene “sequestrato” dagli hacker, che promettono la restituzione del maltolto a seguito del pagamento di una certa cifra in denaro. Dato che si ha a che fare con dei criminali, non solo è sbagliato pagare, ma ciò non offre la certezza di poter avere di nuovo accesso ai propri dati: ad avvenuto pagamento, possono seguire altre richieste in denaro. In questo caso, quindi, è necessario denunciare il reato e, anche se a volte l’identità di questi hacker può essere difficile da accertare, è bene che le autorità siano informate di quanto accade, per poter fornire tutta l’assistenza possibile.
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