Rinfreschiamoci la memoria con una top 10 di leggende metropolitane sui giochi Pokémon che spopolavano nell’era pre-Internet
Era il lontano 5 ottobre 1999 quando Pokémon Rosso e Blu sbarcarono in Europa. Era un’epoca in cui Internet non era alla portata di tutti, difficilmente qualcuno aveva la possibilità di sbugiardare le fake news sui videogiochi, che impazzavano tra i giovanissimi giocatori perché “a miocuggino è successo”. Oggi, all’alba dell’uscita di Pokémon Spada e Scudo, a vent’anni di distanza da Rosso e Blu, ci ripensiamo.
La vita senza Internet
È chiaro che oggi, appena esce una bufala su un videogioco, è possibile sbugiardarla grazie a qualche youtuber o guida. A cavallo dell’anno 2000 no: anzitutto per la scarsità di possibilità di verificare le informazioni online, non esisteva YouTube, forse esisteva qualche forum; secondo, perché i giochi Pokémon erano destinati a ragazzini che, a differenza di oggi, difficilmente passavano ore e ore online, anche e soprattutto perché all’epoca si pagava la connessione a consumo. Vien da sé che fiorivano leggende metropolitane Pokémon come se piovesse, e molti passavano ore e ore sul videogioco a tentare quella tecnica segreta insegnata dagli amici al parchetto. Ma ripensiamo alle più famose.
1. Venustoise – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
Nell’episodio 20 dell’anime, Il fantasma della scogliera, un Gastly appare per spaventare Ash e i suoi amici con l’aspetto di un Pokémon fusione tra Blastoise e Venusaur: Venustoise. Questo diede adito alla leggenda che Venustoise potesse essere catturato anche nel videogioco. I modi erano tra i più variegati, tra il completare tutto il Pokédex, parlare 100 volte con Oak, battere la Lega 20 volte. Certo, tra le leggende metropolitane Pokémon Vensutoise è davvero divertente!
2. Mew e il camioncino – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
Molti giocatori avevano notato un camioncino messo ad Aranciopoli, e in qualche maniera si era dedotto che sotto ci fosse nascosto il leggendario Mew. In molti provarono con Forza a spingere il camioncino o usando Taglio per tagliarne i copertoni, nulla. Mew veniva rilasciato solo tramite eventi giapponesi e in qualche maniera si doveva sperare di ottenerlo tramite scambi con gli amici.
3. Chansey partorisce Togepi – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
A questa leggenda metropolitana Pokémon cascai anche io. Chansey, maledetto Chansey, difficile da catturare (lo portavi al minimo e lui si curava), presente solo nella Zona Safari o nella Grotta Ignota ed era pure a sé stante quindi non c’era motivo di farlo salire di livello, cosa peraltro complicata perché richiedeva moltissimi punti esperienza. Quindi di base si poteva catturare e tenerlo lì, nel PC di Bill. INVECE NO, qualcuno mi aveva convinto che si poteva ottenere Togepi: prima andava portato Chansey a livello 100, poi si doveva fargli usare Covauova con uno slot libero in squadra: così sarebbe nato Togepi. Rinunciai facilmente.
4. Hitmonlee e Hitmonchan, Farfetch’d, Doduo e Dodrio – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
Queste sono due delle leggende metropolitane Pokémon per le quali incolpo l’album di figurine, che mostrava Hitmonlee che si evolveva in Hitmonchan. Ora, Hitmonlee e Hitmonchan potevano essere reperiti esclusivamente nel Dojo di Zafferanopoli, ma non entrambi (sempre nello spirito di incentivare allo scambio), ma con questa informazione i ragazzini prendevano più facilmente il tiracalci sperando in una sua evoluzione nel tirapugni. La quadratura del cerchio si ebbe poi nella seconda generazione, con l’inserimento di Tyrogue, che si evolve in Hitmonlee, Hitmonchan o Hitmontop. A proposito, sapevate che i nomi Hitmonlee e Hitmonchan fanno riferimento a Bruce Lee e Jackie Chan?
Discorso simile per Farfetch’d che veniva mostrato evolversi in Doduo e poi Dodrio per la logica una testa, due teste, tre teste. Nulla di più falso: Farfetch’d è un Pokémon a sé stante.
5. La palestra del giocatore – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
In effetti ad Aranciopoli si poteva incontrare un tizio intento a costruire qualcosa… Subito si diffuse la convinzione che stesse realizzando la palestra del giocatore, una volta battuta la Lega o terminato il Pokédex. Peccato, no.
6. Catturare Pikablu – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
Con l’uscita della seconda generazione, si iniziò ad intravedere un nuovo Pokémon simile ad un Pikachu blu, acquatico: non conoscendone il reale nome, Marill, la gente lo appellò come Pikablu. Da allora, sorsero le solite leggende in merito alla cattura di Pikablu in Rosso/Blu che prevedevano, al solito, sconfiggere i Superquattro, cercare porte segrete e altro.
7. L’isola dei numeri – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
Tra le leggende metropolitane Pokémon la più bizzarra vede la presenza di un’isola dei numeri, un luogo misterioso dove catturare… Ebbene sì, di nuovo Togepi e Mew. Uno dei modi prevedeva di salvare il gioco nella Zona Safari, uscire e rientrare rimanendo bloccati. Mah.
8. Slowpoke e Slowbro: la conchiglia – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
In un’epoca senza Internet, l’unico modo per sapere come si evolvevano i Pokémon era guardare il cartone. E nulla, tra le leggende metropolitane Pokémon faccio anche rientrare il modo di far evolvere Slowpoke in Slowbro: questo perché, nell’anime, Slowpoke viene morso sulla coda da uno Shellder e, assieme, si trasformano in Slowbro. Quindi si provava e riprovava a fare qualcosa con Slowpoke e Shellder nella stessa squadra, ma non succedeva nulla. Bastava pazientare fino al livello 37.
9. Spegni e riaccendi per… – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
Leggenda metropolitana che pretendeva di poter duplicare i Pokémon: spegnendo proprio nell’istante in cui il PC stava acquisendo il Pokémon, alla riaccensione ci si sarebbe trovati la bestiolina sia in squadra sia nel PC.
10. La sindrome di Lavandonia – Leggende metropolitane sui giochi Pokémon
Fatto reale: negli anni di uscita in Giappone di Pokémon Rosso e Verde (mutuato in Blu in Europa) si verificò una serie di bizzarri casi clinici che colpirono molti ragazzini. Alcune leggi giapponesi sulla divulgazione han fatto sì che non si sapesse nulla delle cause di ciò, ma in qualche modo si pensò che essi fossero ricollegati alla musichetta presente nella città di Lavandonia. Non è intenzione di chi scrive di sbrodolarsi in teorie creepy, ma effettivamente l’originale musica di Lavandonia è davvero brividosa.
E molte altre!
Naturalmente le leggende Pokémon possono coprire anche i titoli successivi come Oro e Argento (come catturare Celebi, ad esempio), e vanno via via sempre più scemando con il progresso della rete Internet, che ha permesso di sbugiardarle sempre maggiormente. Ma un po’ forse manca quell’ingenuità del credere ciecamente che un Chansey possa partorire un Togepi, o no?
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