Nel mondo dei videogiocatori un tema sicuramente caldo è quello riguardante la realtà virtuale. Vediamo inseme pro e contro di questa nuova tecnologia
Prima di cominciare una vera e propria analisi su questa rivoluzionante tecnologia per sapere se può, ma sopratutto in che modo può, soppiantare un modo di giocare, che se pur sempre in evoluzione ci appartiene da molti anni, bisogna esaminare con minuzia e precisione cosa ci offre in questo momento la VR e cosa è realmente capace di fare.
Il primo tassello del puzzle (e anche il primo grande scoglio) è il prezzo abbondante di questi visori che sicuramente non è accessibile a tutte le tasche: si parte da un minimo di 400 dollari (per il caschetto firmato Sony) per arrivare ai più di mille dollaroni sonanti per potersi accaparrare l’esemplare targato HTC.
Se pur possa sembrare a prima vista il più abbordabile, il visore di Sony nasconde in realtà delle spese extra, quali Playstation Move e Playstation Camera che saranno obbligatori per un esperienza più completa e immersiva. Senza considerare il fatto che sarà necessario possedere già la console giapponese, sperando che quest’ultima sia all’altezza del suo compito.
A detta di Sony (che ricordiamo ha dimostrato anche durante l’E3 2016 un notevole interesse per questa tecnologia) sarà infatti la nuova Playstation Neo a supportare, meglio della sorella minore, questa fascia di gaming.
La VR potrà sostituire il mondo dei videogiochi come lo conosciamo oggi?
Senza perdere tempo vi dico subito che la risposta, da parte e mia, è NO. Se pur con idee accattivanti e un immersività che non è paragonabile a nulla sul mercato del gaming moderno, la realtà virtuale potrà essere a mio avviso un settore evolutivo dei videogiochi (magari anche importante) ma nulla di più.
Ovviamente non voglio liquidare voi lettori senza darvi qualche delucidazione in merito. Se per un attimo mettiamo da parte tutte le limitazioni di questa tecnologia, quindi il motion sickness (il senso di nausea che alcuni giocatori avvertono durante una sessione VR), lo spazio necessario per poter giocare in maniera tranquilla e una spesa ingente, rimangono comunque altri fattoti negativi fra cui, a mio parere, il più rilevante: l’obbligo di videogiocare in solitaria.
Se mi prendo come esempio (e credo do fare la voce di parecchie persone) mi piace condividere le immagini a schermo e le emozioni di determinati titoli con la mia compagna o con qualche amico, certo non tutti i titoli ma comunque per adesso la realtà virtuale preclude del tutto questa possibilità! Inoltre non meno importante c’è da considerare come non tutte le software house, a livello tecnico ed economico, siano in grado di poter sviluppare software per questo settore.
La realtà virtuale è un prodotto non adatto alle masse
Per concludere, ritengo in questo momento la realtà virtuale sì un gran bel passo avanti nel mondo del gaming ma anche uno step con ancora troppi dubbi da fugare. Inoltre per le motivazioni citate in precedenza come l’esborso economico elevato, lo spazio e la tecnologia necessaria per poterne fruirne al meglio, ritengo che la realtà virtuale potrà afferrasi forse in un futuro non troppo lontano (una decina d’anni).
Il mercato di questa tecnologia, oggi ancora troppo “acerba”, potrà sì affiancare il mondo dei videogame come lo conosciamo ma per nessuna ragione soppiantarlo.
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