L’angelo con un’ala sola capace di farci danzare come folli: per Musica & Videogiochi, sale sul nostro palco l’unico e solo Nobuo Uematsu
Lo avevamo promesso, e il nostro speciale di questa settimana ci porta a uno dei nomi più grandi della musica dei videogiochi: il leggendario Nobuo Uematsu. Contrariamente ad altri autori come Akira Yamaoka, David Wise, Motoi Sakuraba, Josh Mancell, Grant Kirkhope e (in misura di sicuro minore) Yoko Shimomura, con Uematsu abbiamo un artista più comparabile con Koji Kondo per la sua notorietà mainstream. Difficilmente infatti questo compositore non vi risulterà familiare solo sentendone il nome, ma se così non fosse non possiamo biasimarvi: mica c’era Final Fantasy in Abiura di me, del resto.
Un ultimo sogno
Nato il 21 marzo 1959 a Kochi, in Giappone, nell’omonima prefettura, Nobuo Uematsu ha iniziato a darsi alla musica tra gli undici e i dodici anni: praticamente, nella stessa età in cui noi avevamo iniziato a godere dei videogiochi, l’autore stava già piantando i semini della sua carriera prima ancora che nascessero. Come tantissimi artisti di cui abbiamo parlato in questa rubrica ormai, Uematsu ha studiato perlopiù da autodidatta; merito anche della sorella maggiore, già pianista. Dopo la laurea in inglese presso l’università di Kanagawa, ha lavorato come tastierista in alcune band e ha composto musica per degli spot.
Mentre lavorava per un negozio musicale a Tokyo, nel 1985 Uematsu ha ricevuto una richiesta da un dipendente di Squaresoft, allora “nubile” prima del matrimonio con Enix. Pur accettando, al tempo per lui la cosa era solo un lavoretto in più e nient’altro. Al tempo, il posto dove pensava di fare carriera era solo quell’esercizio commerciale in cui si noleggiavano dei dischi, e non certo un’azienda che si occupava dell’allora emergente mercato videoludico. Se solo Uematsu avesse avuto una vaga idea del medium di cui sarebbe diventato uno dei compositori di punta…
E quadrato fu – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Un anno dopo, con la collaborazione di Takashi Uno, un giovane Nobuo Uematsu ha visto uscire sugli scaffali uno dei primi videogiochi (o meglio, il primo in assoluto) a vantare la sua musica: Cruise Chaser Blasty. In seguito ha conosciuto il creatore di Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi. Quest’ultimo ha chiesto al musicista di comporre per alcuni dei suoi giochi, e l’autore ha accettato di buon grado. Il mancato successo di King’s Knight, 3-D Worldrunner e Rad Racer ha però messo Squaresoft in imprevedibili ristrettezze economiche, così Sakaguchi ha deciso di giocarsi il tutto per tutto.
Sakaguchi dice di sé: “Non ho la stoffa per creare un gioco d’azione, me la cavo meglio a raccontare storie”. Così, sul filone già stabilito dall’allora rivale Enix con Dragon Quest, l’ultima chance di Sakaguchi è stata quello che, in caso di bancarotta, sarebbe stato il gioco finale: un titolo fantasy. Sappiamo tutti quanto sia stata “finale” questa fantasia: la popolarità di Uematsu come compositore è schizzata alle stelle insieme a quella dei Final Fantasy da lui musicati, sia come “solista” che nei vari progetti corali in collaborazione con altri grandi autori di talento.
La storia infinita – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Il primo titolo della serie SaGa, uscito in occidente come Final Fantasy Legend, è stato uno dei primi videogiochi al di fuori della serie principale a vantare la musica di Nobuo Uematsu. Per il secondo capitolo troviamo Kenji Ito (Chocobo Racing) ad assisterlo. A fine 1994, ha concluso la olonna sonora di Chrono Trigger, sostituendo Yasunori Mitsuda a causa dell’ulcera di quest’ultimo. Nel 1996, ha lavorato alla colonna sonora di Front Mission: Gun Hazard e ha composto quella di DynamiTracer in autonomia. Ha anche composto per tre dei giochi nella serie Hanjuku Hero.
Non sono solo giochi quelli di cui si è occupato Uematsu. Suo è il tema principale per Oh, mia dea! – The Movie (2000), nonché parte della colonna sonora dell’adattamento anime Final Fantasy Unlimited del 2001 collaborando con Shiro Hamaguchi. In quanto ad album veri e propri, ha creato nel 1994 il suo album Phantasmagoria. L’ispirazione è venuta meno negli anni a seguire, visto il bisogno di assistenza da Masashi Hamauzu e Junya Nakano per la colonna sonora di Final Fantasy X nel 2001. Questo è stato il primo Final Fantasy della serie principale a non venire interamente musicato da Uematsu.
L’ascesa dei maghi neri – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Purtroppo la musica del decimo capitolo rappresenta un triste primato per i videogiochi che vantano lo stile di Nobuo Uematsu. Non a caso, nel 2002 Naoshi Mizuta gli ha dato una mano per Final Fantasy XI, insieme a Kumi Tanioka. Solo undici dei brani godono dell’input del leggendario compositore. Nel 2002, però, i colleghi Kenichiro Fukui e Tsuyoshi Sekito gli hanno chiesto di formare una rock band che mirava a reinterpretare ed espandere l’operato di Uematsu. E, almeno inizialmente, Uematsu ha anche rifiutato l’offerta… prima di ricredersi al volo, ovviamente.
La condizione che lo ha spinto ad accettare, infatti, era un ruolo informale come tastierista in una performance dal vivo. Il successo del concerto di Uematsu, Fukui e Sekito ha fatto ricredere il compositore sulla sua scelta iniziale, ma alla neonata band mancava un nome. Un collega presso Square, ormai fusa con Enix, ha suggerito di attingere a piene mani dai Final Fantasy che hanno reso famoso l’artista: i primi. Ed è dalla classe del mago nero che la neonata band di rock strumentale, hard rock, metal progressivo e rock sinfonico avrebbe trattato l’attuale nome: The Black Mages. Nel 2003 la band ha incluso Keiji Kawamori, Arata Hanyuda e Michio Okamiya, rilasciando tre album e suonando in molti concerti.
Io me ne andrei – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Come avrete intuito, nel 2004 Nobuo Uematsu ha intrapreso una carriera da freelancer, fondando in primo luogo la sua casa di produzione di videogiochi, Smile Please, e in seguito la casa discografica Dog Ear Records nel 2006 per la sola musica. Il motivo per la rottura è stato molto semplice: Square si è trasferita a Shinjuku, a Tokyo e si trovava scomodo con la nuova location. Inoltre, a suo dire, aveva ormai raggiunto un’età in cui avrebbe dovuto prendere la vita in mano. Non che il ruolo da libero professionista, come per Yoko Shimomura, gli abbia impedito di collaborare con Square-Enix.
Un esempio è stato il film in computer grafica Final Fantasy VII: Advent Children. Gli è anche stato offerto un ruolo da compositore per Final Fantasy XII (2006), ma il passaggio di testimone a Hitoshi Sakimoto ha relegato Uematsu al solo tema principale. Similarmente, Hamauzu lo ha sostituito per la colonna sonora di Final Fantasy XIII, mentre il ritorno dell’artista al franchise che lo ha consacrato all’olimpo musicale videoludico è stato solo con Final Fantasy XIV. Inoltre, Uematsu continua a collaborare con Hironobu Sakaguchi tramite la compagnia separata di quest’ultimo, Mistwalker.
E alla fine c’entra sempre Smash – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Tra i videogiochi per cui Nobuo Uematsu ha composto musica, ricordiamo anche Blue Dragon nel 2006, Lost Odyssey nel 2007, Away: Shuffle Dungeon nel 2008, il sinonimo di Final Fantasy The Last Story nel 2011 e Terra Battle nel 2014. Anche un titolo cancellato, Cry On, è stato graziato dal genio musicale di Uematsu. Il tema principale di Super Smash Bros. Brawl è inoltre opera sua: Masahiro Sakurai ha invece curato il testo in latino. Tra i suoi contributi extravideoludici troviamo l’anime Guin Saga e gli e-book, come ad esempio Blik 0-1946 che include la sua musica come accompagnamento.
A portare Uematsu al non poco altisonante epiteto di “Beethoven dei videogiochi” ha provveduto il riconoscimento britannico della Classic FM Hall of Fame, per ben venti volte. Nel 2012, il tema di Aerith da Final Fantasy VII si è piazzato sedicesimo, un primato per qualsiasi componimento videoludico. Grazie ai voti degli appassionati, questa impresa si è ripetuta anche nel 2013, nel 2014, nel 2015 e anche nel 2016. Tuttavia, negli ultimi tempi Uematsu ha anche iniziato ad arrancare per quelli che ci auguriamo essere semplicemente i primi acciacchi dovuti all’età.
La salute prima di tutto – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Nel settembre del 2018, Nobuo Uematsu si è preso una pausa dalla musica live a causa di una malattia, che tuttora non ha reso nota, intaccando anche il suo lavoro con i videogiochi. Nel 2020, infatti, l’unico contributo alla colonna sonora di Final Fantasy VII Remake è stato il tema principale. Per quanto riguarda i suoi progetti futuri nel nostro medium, però, pare che il sipario calerà presto. Giusto quest’anno, Hironobu Sakaguchi ha detto che l’imminente Fantasian potrebbe anche essere l’ultimo gioco a vantare il talento musicale di uno dei più grandi artisti del settore.
Nella vita privata a cui si è ritirato, Uematsu vive a Tokyo con la moglie Reiko, conosciuta all’università, e con il suo beagle Pao. Occasionalmente in estate si trasferisce alla seconda casa a Yamanakako. Tra i suoi hobby, Uematsu annovera la buona birra, il ciclismo e il wrestling. Quest’ultimo è stato anche uno dei suoi sogni nel cassetto: da giovane Uematsu avrebbe infatti voluto diventare un wrestler professionista, ma per fortuna nostra e delle nostre orecchie ha preferito la musica. E parlando proprio di essa, forse dovremmo spendere due parole sui…
Concerti – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Sulla musica live di Nobuo Uematsu c’è veramente una valanga di cose da dire, e con tutti i videogiochi a cui ha lavorato ci conviene accelerare il passo. Al di fuori del Giappone, il debutto sul palco della musica di Final Fantasy è stato al Symphonic Game Music Concert del 2003 a Lipsia in Germania. Altri concerti omonimi si sono tenuti nei tre anni successivi. L’arrangiamento inedito di Those Who Fight da Final Fantasy VII (il tema degli scontri regolari) del 2003 è stato suonato dal pianista Seiji Honda, insieme a Dancing Mad da Final Fantasy VI (scontro finale) e Distant Worlds da Final Fantasy XI (con la voce della soprano Izumi Masuda).
Dopo il tour nipponico Tour de Japon è stata la volta, il 10 maggio 2004, di Dear Friends: Music from Final Fantasy alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, in California, con Miguel Harth-Bedoya (Fort Worth Symphony Orchestra) a condurre l’orchestra filarmonica di Los Angeles. La popolarità del concerto ha dato vita ad un tour statunitense, nonché al “seguito” intitolato More Friends: Music from Final Fantasy all’anfiteatro Gibson il 16 maggio 2005, con il vincitore Grammy Arnie Roth a condurre. Nel suo ultimo giorno da dipendente Square ha fatto una comparsata al concerto A Night in Fantasia nell’ottobre 2004.
Dieci, cento, mille voci – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
Il concerto Voices: Music from Final Fantasy del 18 febbraio 2006 al centro convegni Pacifico Yokohama ha riempito di voci la musica di Nobuo Uematsu. Tra le guest star abbiamo le cantanti Emiko Shiratori, Rikki, la già citata Izumi Masuda ed Angela Aki. A condurre abbiamo ancora Arnie Roth. Uematsu e i suoi colleghi erano invece tra il pubblico Play! A Video Game Symphony, tenutosi a Chicago il 27 maggio 2006, a Stoccolma il 14 giugno 2006, a Toronto il 30 settembre 2006 e a Firenze il 10 ottobre 2007. Per queste occasioni si è tenuto un numero di apertura, composto da Uematsu.
Nel febbraio 2010, Uematsu ha suonato One-Winged Angel (il tema di Sephiroth) sorprendendo la folla dell’Anime Boston, una delle più grandi convention della costa est americana. Nel gennaio successivo, l’artista si è esibito con gli Earthbound Papas, band fondata nel 2011 sullo spirito dei The Black Mages (citata nel nostro speciale su Motoi Sakuraba) alla fiera MAGFest X. Durante il concerto del 18 agosto 2013 al Fantasy Rock Festival di Kawasaki, ha annunciato il cambio del nome dell’album da Dancing Mad a Dancing Dad “perché una certa compagnia chiamata S non lo avrebbe permesso”, ma nonostante questo ha preferito non limitarsi agli inediti perché “senza brani videoludici, il disco non venderebbe!”
“Sono un uomo razzo (uomo razzo), e mi brucio il carburante quassù” – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
L’arte che Nobuo Uematsu ha portato nei videogiochi coinvolge musica di ogni genere. Si va dalla musica classica all’heavy metal, passando per la new age e la techno elettronica. Ad esempio, in Lost Odyssey sono compresi generi estranei al sinfonico, come il jazz contemporaneo. Uematsu si è sempre dichiarato un patito della musica celtica e irlandese. La varietà presente in Final Fantasy spazia da un tipo di emozione all’altro, dalla gioia agli abissi della rabbia. Per il già citato tema di Aerith, il musicista ha riconosciuto quanto un certo tipo di malinconia sia “tipicamente giapponese”.
Per questo, la rivista Time l’ha elencato tra gli “innovatori” nella sua lista di musicisti. In generale, Uematsu è stato definito “il John Williams del mondo videoludico” in quanto “ha portato l’apprezzamento e la cognizione” della musica su console alle orecchie di tutti. Non a caso, le influenze del compositore sono quanto mai globali. Come principale musa, Uematsu ha fatto riferimento a nientemeno che Elton John, mirando ad eguagliarlo. In aggiunta, l’artista si rifà anche molto ai Beatles, ad Emerson, Lake & Palmer, a Simon & Garfunkel e alle band di rock progressivo.
Materia di studio – Musica & Videogiochi: Nobuo Uematsu
C’è anche tanta musica classica nell’arte di Nobuo Uematsu. Un esempio è Pyotr Ilych Tchaikovski, considerato dall’autore una grande influenza artistica. Tra le band anni settanta non possono mancare nemmeno i Pink Floyd e King Crimson, entrambi fondamentali per alcuni passaggi nella colonna sonora di Final Fantasy. Purple Haze di Jimi Hendrix ha invece influenzato le prime celeberrime note di One-Winged Angel, mentre le parole di Carmina Burana di Carl Orff si sono fatte strada in molti componimenti di Uematsu. Quanto trascendentale sia la sua musica, però, lo dimostrano i fatti.
Per fare un esempio, Liberi Fatali da Final Fantasy VIII è stata usata durante le olimpiadi di Atene del 2004 per il nuoto sincronizzato femminile. Sempre dallo stesso gioco, Eyes on Me ha vantato la voce della cantante pop cinese Faye Wong, risultando in 400.000 copie vendute. Il brano è stato anche il primo da un videogioco a vincere un premio ai Japan Gold Disc Award, in qualità di “brano internazionale dell’anno” nel 2000. In un’intervista del 2010, Uematsu si è definito molto ispirato dalle sue influenze, ma talvolta il semplice piacere di portare a spasso Pao si è dimostrato foriero di idee.
Nessun preludio è mai l’ultimo
Abbiamo parlato di come Josh Mancell abbia composto i brani nipponici per il primo Crash Bandicoot nell’arco di sole ventiquattro ore. Quel che non abbiamo mai raccontato è la storia del Preludio, il saliscendi sulla scala delle sette note che accompagna le schermate del titolo di ogni Final Fantasy. A Nobuo Uematsu è servito molto meno tempo per comporlo: si parla infatti di dieci minuti in croce. Il brano è stato richiesto “con URGENZA” da Sakaguchi (citiamo testualmente il maiuscolo) e, con non poco imbarazzo e molta umiltà, l’artista ha raccontato di non aspettarsi che il brano venisse usato in così tanti seguiti.
Ed è così che concludiamo il nostro appuntamento settimanale. Ora sta a voi dirci la vostra: cosa pensate di questo grande artista? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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