Novembre 2019: foriero di importanti uscite single player, quanto del debutto nel mercato dei videogiochi di un nuovo importante attore
Il novembre in arrivo segna un punto importante per l’industria non solo per l’uscita di alcuni dei titoli single player più interessanti dell’anno, ma anche per l’arrivo di una nuova piattaforma di gioco che, nonostante le numerose perplessità, si propone di innovare il modo di fruizione del videogioco stesso: Google Stadia. Risulta sia giusto che sbagliato qualificare Stadia come la prima console di nona generazione in quanto non è una macchina ma un servizio, e allo stesso tempo si pone come diretta concorrente sia di PlayStation 5 e Xbox Scarlett, sia di PlayStation Now e Xbox Game Pass.
Insomma, se la nuova arrivata di Google riuscirà a ritagliarsi uno spazio significativo in questo mercato così elitario si vedrà col tempo, intanto, fra l’avanzare dell’autunno e lo scoppiettare delle caldarroste, non resta che goderci alcuni dei titoli single player più interessanti ed attesi degli ultimi mesi.
Migliori giochi single player: Death Stranding | Novembre 2019
8 Novembre 2019 – PS4
Ci siamo: uno dei giochi più attesi e misteriosi degli ultimi 10 anni è in arrivo. Hideo Kojima, dopo aver stravolto il mondo dei videogiochi con Metal Gear Solid, sta tornando e stavolta è davvero a briglia sciolta.
In Death Stranding infatti, il game designer sembra stia riversando tutta la propria trentennale esperienza nell’industry, dimostrandosi più che mai la vera rock star del settore grazie ad una serie di illustri collaborazioni con attori famosi e personalità di spicco del cinema. Norman Reedus, Mads Mikkelsen e Guillermo del Toro sono solo alcuni dei nomi che troveranno un posto di rilievo nella produzione.
Nonostante l’uscita sia imminente sono ancora diverse le cose poco chiare: non si sa ancora cosa sarà esattamente il progetto né quanto la sua non attribuzione ad un genere esistente sia una mossa di marketing o meno, fatto sta che tutto questo mistero non fa che portare l’attenzione alle stelle, monopolizzando l’interesse in tutte le fiere internazionali in cui è stato mostrato qualcosa.
Ciò che si sa fino ad ora è che il gioco sarà un grande open world condiviso in cui i giocatori non si incontreranno mai, ma potranno interagire indirettamente fra loro modificando man mano il mondo di gioco e lasciando a disposizione di altri equipaggiamenti di ogni tipo. La trama, un po’ fantascientifica un po’ horror, racconterà la storia di Sam (Norman Reedus): una specie di fattorino intento a trasportare sulla propria schiena pile di pacchi da una parte all’altra degli ex Stati Uniti D’America. Il mondo sembra essere stato sconvolto dall’arrivo di una specie eterea e caliginosa di creature capaci di far invecchiare e morire rapidamente gli esseri umani, tanto che nessuno ha più il coraggio di avventurarsi all’esterno e si affida a corrieri come Sam per fare spedizioni. L’elemento più inquietante dell’intero gioco tuttavia è un feto in una incubatrice portatile che Sam si porta sempre appresso, permettendogli di vedere i mostri, altrimenti invisibili, e di tornare in vita dopo la morte. Una volta che Sam verrà catturato dai mostri invecchierà fino a morire, mentre il bambino crescerà fino all’età adulta diventando di fatto il nuovo protagonista.
Insomma, strambo, originale ed inquietante. Se dal punto di vista della lore ci sono pochi dubbi sul fatto che sarà molo interessante, dal punto di vista del gameplay rimangono delle perplessità, ma da un folle come Kojima non ci si può che aspettare di essere stupiti.
E così, mentre tutte le testate in possesso della copia stampa non mancano di postare foto della dashboard di PlayStation 4 con Death Stranding in bella vista, a noi non resta che aspettare la scadenza dell’embargo il 1 novembre: giornata in cui tutto il settore videoludico si fermerà, completamente monopolizzata dall’opera di Kojima. Speriamo ne valga la pena.
Migliori giochi single player: Star Wars Jedi: Fallen Order | Novembre 2019
15 Novembre 2019 – Origin, PS4, Xbox One
La collaborazione fra Disney ed Electronic Arts per la creazione di videogiochi a tema Star Wars non si è dimostrata particolarmente prolifica come era lecito aspettarsi. Se infatti a livello cinematografico il brand di LucasFilm è spremuto come un limone, videoludicamente parlando gli unici sopravvissuti alla chiusura di Visceral Games e alla soppressione di un open world a tema, sono stati i due Battlefront, il secondo dei quali è stato oggetto delle più che note polemiche a causa del famigerato sistema di lootbox.
Ebbene, ecco finalmente arrivare sul mercato un titolo single player di Star Wars come non se ne vedevano dai tempi di “Il potere della Forza” che, grazie allo sviluppo di Respawn, sembra riuscire a dare finalmente un senso alla collaborazione milionaria fra i colossi Disney ed Electronic Arts.
Se si guardano i soli film di Star Wars, l’ordine 66 viene presentato come il culmine della grande purga Jedi, durante la quale il millenario ordine dei difensori della Repubblica veniva spazzato via. In realtà, se ci si avventura per i meandri dell’universo espanso, fra fumetti, serie animate e videogiochi, si sa bene che furono diversi i Jedi sopravvissuti all’ordine dell’imperatore Palpatine e la loro caccia ed uccisione fu occasione di addestramento per un Anakin Skywalker appena approdato al lato oscuro. Ebbene, anche Jedi: Fallen Order seguirà questa linea narrativa, mettendoci nei panni del padawan Cal Kestis interpretato dall’attore Cameron Monaghan. Il giovane Jedi insieme ad uno sparuto gruppo di guerrieri fra cui quel Saw Gerrera già visto in Rogue One e nelle serie animate, darà vita alla prima embrionale forma dell’Alleanza Ribelle protagonista della trilogia classica.
Il titolo è un action adventure con meccaniche RPG. Se infatti la trama sembra avere un’importanza preponderante per quanto riguarda la storia, il gameplay è una miscela fra le scalate di Uncharted, il parkour di Prince of Persia e il combat system di Sekiro. Il gioco infatti avrà in comune con il titolo FromSoftware la necessità di un tempismo perfetto per fare parry, cosa che non può che rendere il celebre rimbalzo dei colpi di blaster sulla spada laser ben più complesso e immersivo rispetto alla semplice posizione di guardia vista ne “Il potere della Forza”.
Insomma, nonostante Jedi: Fallen Order sembri non presentare nulla di particolarmente originale, l’impressione che ci siamo fatti è di un titolo single player ben fatto e dotato di meccaniche rodate e particolarmente amate.
Se siete fan di Star Wars e dei titoli story driven, non vi resta altra scelta che tenere d’occhio questo promettente titolo.
Migliori giochi single player: Shenmue III | Novembre 2019
19 Novembre 2019 – Steam, Epic Game Store, PS4
È di pochi giorni fa la notizia del ventesimo anniversario dall’uscita di Dreamcast sul suolo europeo. Ancora oggi, l’ultima console Sega viene guardata con rimorso quasi reverenziale per non essere stati in grado di apprezzarne l’estremo potenziale, soffocato a causa dell’incredibile hype suscitato da PlayStation 2.
Nonostante il suo infausto destino, diversi suoi titoli sono considerati oggi dei veri cult: primi fra tutti i due capitoli di Shenmue. Nonostante la saga non sia stata un successo, propose per prima tantissime innovazioni che vennero poi riprese da tanti altri titoli, entrando poi a far parte degli standard di settore: stiamo parlando in particolare delle meccaniche open world. Per la prima volta infatti si aveva piena libertà di movimento e di interazione in una mappa enorme, permettendo al giocatore di immergersi completamente nell’atmosfera di gioco ed intrattenersi con tantissime attività e mini giochi, relegando così la trama ad essere solo una delle tante possibilità offerte da questo mondo alternativo.
L’insuccesso commerciale ed il fallimento di Dreamcast lasciarono così i fan orfani di una conclusione delle avventure del protagonista Ryo Hazuki, e nei successivi vent’anni la nomea del titolo crebbe fino a meritarsi del porting su qualsiasi sistema esistente.
Facciamo ora un salto temporale fino ad una delle conferenze E3 più riuscite di sempre: quella del 2015 di Sony. Fra gameplay esaltanti come quello di Uncharted 4 e gli annunci bomba di Horizon Zero Dawn, The Last Guardian e Final Fantasy VII Remake, un altro titolo fece capolino fra gli annunci. Shenmue III penserete voi, non proprio: la sua campagna kickstarter. Dopo tanti anni di stasi infatti, appariva sensata la possibilità di usare una raccolta fondi come analisi di mercato, e la risposta dei fan non si fece aspettare. Il kickstarter di Shenmue III battè in breve tempo il record di progetto finanziato più velocemente, concludendosi con più di 6 milioni sui 2 richiesti per lo sviluppo.
Man mano che il progetto iniziava a mostrarsi tuttavia, appariva sempre più palese come fosse stato pensato per essere un sequel forse fin troppo fedele agli originali, proponendosi con un comparto grafico ed un gameplay coerenti con i primi 2 capitoli e quindi decisamente anacronistici rispetto agli standard di mercato attuali. I provati parlano infatti di gameplay e combat system legnosi, mentre i protagonisti presentano animazioni goffe e volti completamente privi di espressioni facciali. Insomma, Shenmue III ha la fattura di un gioco di vent’anni fa, cosa che lo renderà appetibile solo agli appassionati della saga e probabilmente destinato ad un insuccesso commerciale. Siamo comunque ancora nell’ambito delle speculazioni, rimaniamo quindi in attesa delle recensioni sperando che possa esserci ancora abbastanza spazio di manovra per riabilitare un gioco il cui destino appare oggi piuttosto nebuloso.
Conclusioni
Nomi altisonanti ed attesi riempiono la line up in arrivo in questo novembre 2019: Hideo Kojima, Star Wars e l’ultima eredità di Sega Dreamcast. Le bombe finali di questo eccezionale 2019 stanno per essere sparate, pronte a farsi trovare sugli scaffali degli store in attesa dell’ormai prossimo Black Friday e di essere messe sotto gli alberi di Natale di tanti fortunati giocatori single player.
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