I titoli single player di questa generazione sono ormai agli sgoccioli. Questo luglio si preannuncia tuttavia come un mese pieno di interessanti uscite
Più avanzano i mesi e più ci si rende sempre più conto di quanto la generazione attuale sia al capolinea. Luglio sarà infatti il mese delle ultime grandi esclusive PlayStation 4, sia lato AAA, sia lato VR.
Switch invece, nonostante il suo hardware antidiluviano, sembra non invecchiare mai. È infatti in arrivo la probabile ennesima esclusiva di pregio da parte degli incredibili studi interni di Nintendo, in grado di ribadire quanto la grande N non abbia timore della next gen.
Ma bando alle ciance: i nuovi titoli single player aspettano.
Migliori giochi single player: Marvel’s Iron Man VR
3 luglio 2020 – PSVR
Dal 28 febbraio, al 15 maggio, poi ancora al 3 luglio. I problemi e gli sconvolgimenti di questa stramba annata hanno messo in difficoltà anche Tony Stark che, finalmente, può prendere posto nei nostri visori PlayStation VR, proponendo un’esperienza che pare essere una delle migliori in assoluto sul caschetto Sony, nonché l’ultima vera perla in realtà virtuale prima del cambio generazionale.
I due PlayStation Move necessari per giocare ci permetteranno di controllare le braccia dell’armatura di Tony Stark, fondamentali sia per il volo, sia per i combattimenti. La posizione delle braccia regolerà infatti direzione, accelerazione e rallentamento durante le fasi di volo, mentre il combattimento avverrà grazie a due mosse principali: i celebri raggi sparati dai palmi ed un pugno caricato. Quest’ultimo, più lento e potente, è particolarmente indicato per le fasi di combattimento ravvicinato, ma lascia vulnerabili ai colpi nemici.
Occorrerà un po’ di tempo per poter padroneggiare volo e combattimento contemporaneamente, tuttavia la demo gratuita presente sul PlayStation Store potrà sia impratichirvi con i comandi, sia farvi capire se l’avventura VR di Iron Man può fare al caso vostro.
Migliori giochi single player: Paper Mario: The Origami King
17 luglio – Switch
La saga di Paper Mario attraversa quella di tutte le console Nintendo, dal Nintendo 64 ad oggi, e se ancora mancava un esponente per la fortunata Switch, l’annuncio di appena un mese e mezzo fa è arrivato a colmare la lacuna.
In Paper Mario: The Origami King, il cartaceo Re Olly riuscirà a conquistare il castello di Peach avvolgendolo con cinque nastri colorati. Il malvagio sovrano tramuterà poi ogni abitante in un origami, partendo da Peach, fino ad arrivare a Bowser e tutta la sua armata. Toccherà come sempre a Mario risolvere la situazione, e per liberare il castello dovrà trovare le estremità dei nastri che lo avvolgono.
Il sistema di combattimento è un JRPG a turni con una marcata propensione strategica. Le arene in cui si svolgeranno gli scontri sono di forma circolare con Mario posizionato nel centro. In una prima fase a tempo sarà possibile spostare i nemici all’interno dell’area, posizionandoli in modo da poterne eliminare il più possibile con un’unica mossa. La loro collocazione nell’arena, insieme al raggio d’azione delle numerose armi a disposizione (il salto, il martello, il fiore di fuoco, ecc.), saranno fondamentali per risolvere gli scontri nella maniera più efficace.
Pensate sia tutto? Invece no. Il gameplay è ricco di fasi platform, shooter e chi più ne ha più ne metta, che rendono Paper Mario: The Origami King un variegato potpourri di generi, impreziosito da uno stile grafico straordinariamente riuscito.
Migliori giochi single player: Ghost of Tsushima
Sparita dalla circolazione dopo l’uscita di Infamous: First Light nel 2014, Sucker Punch torna alle luci della ribalta appena in tempo per prendere l’ultimo treno per PlayStation 4. Ghost of Tsushima è infatti la grande esclusiva finale di PlayStation Studios per la current gen, nonché titolo conclusivo di quella lunga serie di capolavori che ha reso PlayStation 4 una scelta imprescindibile per tutti gli appassionati di videogiochi.
La grande sfortuna di Ghost of Tsushima è quella di uscire troppo vicino all’ingombrante The Last Of Us Part II a cui Sony ha dedicato la maggior parte delle attenzioni, rimandando più volte l’uscita del primo come conseguenza dello slittamento del secondo. Ma ormai la coperta è corta e a Ghost of Tsushima non resta altro che uscire o fare direttamente il salto di generazione.
La stragrande maggioranza delle dinamiche di gameplay di Ghost of Tsushima sono rimaste pressoché avvolte nel mistero dall’annuncio del 2017 allo State Of Play del 14 maggio scorso. Ciò che è emerso in quei 18 minuti di trailer, è un open world dalla struttura piuttosto classica e dal combat system Freeflow; caratteristiche che rendono Ghost of Tsushima un titolo studiato per piacere al grande pubblico, nonché l’ultimo di una lunghissima serie di giochi che sfruttano il medesimo sistema.
Le attività da compiere nell’enorme open world saranno infatti raccolta di risorse e collezionabili, liberazione di avamposti, scoperta di segreti, eccetera: tutte cose già viste, ma di cui Ghost of Tsushima si pone come l’esponente più virtuoso.
La storia narrata è quella di Jin: guerriero del 1274 che, durante la prima invasione mongola del Giappone, abbandona la via del samurai per diventare, a tutti gli effetti, il primo ninja. Questo implica che l’approccio al combattimento potrà avvenire secondo entrambe le vie: scontro diretto alla samurai, stealth alla maniera dei ninja.
Le poche innovazioni proposte da Ghost of Tsushima al genere di appartenenza sembrano essere principalmente scelte stilistiche dedite a dare maggiore risalto al maestoso comparto visivo. Il gioco appare infatti praticamente privo di interfaccia utente: scelta in grado di aumentare l’immersività e dare maggiore risalto al forte legame fra la natura ed il protagonista. La direzione da seguire per raggiungere il punto desiderato della mappa sarà infatti quella del vento, mentre i movimenti della fauna potranno darci indizi sulla collocazione dei segreti.
Come gesto d’amore al cinema di Akira Kurosawa, a cui tutta la regia del gioco è ispirata, gli sviluppatori hanno inoltre introdotto un filtro che permetterà di vivere l’intera avventura in bianco e nero e con le interferenze visive tipiche della celluloide, scelta che può essere resa ancora più d’effetto impostando il doppiaggio giapponese.
Insomma, forse non una rivoluzione, ma un potenziale culmine di uno dei generi più blasonati di questa generazione.
Migliori giochi single player: Destroy All Humans!
28 luglio 2020 – PS4, Xbox One, Steam, Stadia
Se la pandemia vi ha reso insofferenti nei confronti del genere umano una soluzione c’è: Destroy All Humans!: il nuovo titolo di THQ Nordic che si pone come remake del titolo capostipite della serie uscito su PlayStation 2.
Ambientato negli anni 50, il gioco ci metterà nei panni di un alieno chiamato Crypto-137 che arriverà sulla Terra con il duplice obiettivo di liberare il suo compagno Crypto-136 catturato dai terresti, e di rinnovare i campioni di DNA che permettono al suo popolo di raggiungere l’immortalità tramite clonazione.
Come raggiungere gli obiettivi tanto agognati? Mettendo a ferro e fuoco il pianeta tramite l’uso di abilità e tecnologie aliene quali il raggio della morte e la telecinesi. I livelli sono i medesimi del capitolo PlayStation 2, mentre alcune abilità sono state sistemate o ribilanciate per l’occasione.
Il gioco, estremamente caciarone e dotato di grande umorismo, è caratterizzato da un comparto grafico di certo non eccellente, ma caricaturale e ironico al punto giusto.
Certo, non si prospetta un capolavoro, ma come un titolo divertente e gradevole, soprattutto per i fan di questa saga da tanto tempo accantonata.
Conclusioni
Insomma, nonostante nei prossimi mesi arriveranno altri titoli degni di nota, l’uscita di Ghost of Tsushima chiude un cerchio fatto di grandi capolavori che resteranno scolpiti nella mente e nel cuore dei giocatori. PlayStation 4 inizia infatti la sua fase discendente che lascerà il posto, nel periodo pre natalizio, alla stravagante (e probabilmente enorme) PlayStation 5.
Addio PlayStation 4, addio e grazie per il tutto il pesce.
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