Da YouTube allo sviluppo indie: Daniele Selvitella, in arte “Daniele Doesn’t Matter”, ci parla del suo Lost Alone nella nostra intervista
Far vivere al giocatore un incubo con Lost Alone, per Daniele “Doesn’t Matter” Selvitella, è un vero e proprio sogno che si avvera: questo il fulcro della nostra intervista allo youtuber. Classe 1987, il content creator di Casale Monferrato è una delle web star attive sulla piattaforma da più tempo, alternando ai suoi studi di design una carriera avviata nel 2009 con un amico. La voglia di mettere il pubblico al primo piano (e una citazione musicale) gli è valsa il nome d’arte “Daniele Doesn’t Matter”, come molti di noi lo conoscono, e si è estesa al programma radiofonico da lui condotto, Kisskissenefrega del 2013. Insomma, quello del web non è mai stato un vincolo per la sua vena creativa.
L’autore dell’autobiografia interattiva Come diventare famosi restando comodamente seduti in poltrona (2013) e del romanzo E buonanotte: Storia del ragazzo senza sonno (2017) sbarca ufficialmente nel mondo videoludico con il progetto Lost Alone, nato come titolo a episodi. Abbiamo voluto porre qualche domanda al poliedrico “pipistrello” piemontese, ora che il primo episodio (Lost Alone: Sorellina) è disponibile su Steam (per cinque euro). C’è molto di cui parlare, e l’autore ha gentilmente deciso di concedere a tuttoteK anche più risposte di quante ce ne saremmo aspettati. Tra una diretta Twitch e l’altra, ovviamente.
Odd one out
La nostra intervista inizia con delle semplici presentazioni, e cogliamo l’occasione per chiedere a Daniele Selvitella cosa lo avesse spinto ad entrare nel campo dei videogiochi con Lost Alone. La sua risposta è stata sorprendentemente diretta.
Alex: A nome dello staff di tuttoteK, vorrei partire dall’inizio. Nasci principalmente come youtuber e come grafico, quindi… com’è nata l’idea di sbarcare nel mondo dello sviluppo videoludico?
DDM: Mi piace il mondo della comunicazione… nasco come youtuber, ma prima ancora sono un art director e web designer. Ho sperimentato tutti i mezzi di comunicazione: radio, tv, editoria, web… mancavano i videogiochi.
One man show – Lost Alone: intervista a Daniele “Doesn’t Matter” Selvitella
Proseguendo nella nostra intervista a Daniele, gli abbiamo chiesto chi si stia occupando di Lost Alone dal punto di vista tecnico. Abbiamo così scoperto che ad essere “perduto e solo” è proprio lui: in modo analogo a grandi promesse del settore indie come Undertale, sta nascendo tutto dagli sforzi di una sola persona.
Alex: Puoi parlarci brevemente del team di sviluppo che ti sta sostenendo in quest’impresa?
DDM: Non c’è nessun team di sviluppo. Sto realizzando tutto da solo. È questa la sfida più grande.
Come il cartonato di Hitchcock col dito sul quadrante – Lost Alone: intervista a Daniele “Doesn’t Matter” Selvitella
A questo punto, è ora di entrare nel vivo: il gioco è un horror psicologico con visuale in prima persona, dove George, il protagonista, deve fronteggiare il suo passato burrascoso. Il giocatore vivrà ore di incubi e disperazione, dovendo cambiare le cose risolvendo i vari enigmi. Quale sarà stata la musa dello youtuber?
Alex: Quali sono state le principali ispirazioni che ti hanno portato a scegliere il genere horror? Il tema degli incubi del protagonista George trova qualche radice nel filone onirico come Yume Nikki o L.S.D.: The Dream Emulator? O sei forse andato più a parare su esponenti più famosi come Eternal Darkness: Sanity’s Requiem?
DDM: Il cinema horror è stata la mia più grande ispirazione. Sono da sempre grande fan del genere horror, e gli elementi che mi hanno ispirato di più sono tratti proprio dai grandi classici del cinema. Dal lato videoludico ho invece cercato ispirazione nella psicologia horror vista in Silent Hill.
“Io ho competenza, e pazienza: un uomo può fare tutto con queste due cose” – Lost Alone: intervista a Daniele “Doesn’t Matter” Selvitella
Creare un videogioco da soli è una sfida, e non osiamo immaginare quanto tempo Selvitella abbia dovuto riversare in questo progetto frutto di una quanto mai evidente passione. E là dove non arriva l’immaginazione, arrivano le domande: incuriositi dalla verve dell’autore, gli abbiamo chiesto come ci si organizza quando gli impegni sono tanti.
Alex: Visto il tuo talento poliedrico, questo progetto deve essere in gestazione da diverso tempo. Quando è partita quest’odissea da incubo, e come l’hai inserita nella tua enorme agenda?
DDM: Ho iniziato quasi due anni fa… come ogni cosa che mi appassiona, mi va a “rubare” il tempo dalle ore di sonno e dal tempo libero. Ma non mi è mai pesata questa attitudine… quando faccio qualcosa che mi piace, diventa il mio hobby. Di conseguenza non è un problema farlo nel tempo libero.
L’orgoglio del tricolore
Per accomiatarci, non avremmo potuto concludere l’intervista se non facendo leva sull’italianità di Daniele, che fa di Lost Alone un progetto indiscutibilmente (e non parzialmente) nostrano.
Alex: Un’ultima domanda per i videogiocatori in ascolto: visti i recenti successi del made in Italy videoludico, come gli indie Slaps & Beans e Milanoir o anche giochi mainstream come Mario + Rabbids: Kingdom Battle, sono previsti dei port per console in futuro?
DDM: Fare un porting per [Nintendo] Switch e PlayStation sarebbe un bel sogno da realizzare. Chiaramente i tempi non sono ancora maturi per dire se capiterà o meno… ma di certo ci proverò!
Ringraziamo Daniele per la sua disponibilità. Ora sta a voi dirci la vostra: cosa pensate del progetto? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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