La formula della serie non è scolpita nel marmo, e Leggende Pokémon: Arceus è pronto a stravolgerla per il bene di tutti i giocatori
Chi vi scrive ha una confessione da farvi, ed è aver recuperato in blocco la campagna marketing di Leggende Pokémon: Arceus solo di recente per poi rimanere di sasso vedendo i cambiamenti apportati alla formula. Il franchise è noto per essere divenuto dogmatico nei casi migliori, e stagnante nei peggiori, e le ultime versioni Diamante Lucente e Perla Splendente sono state penalizzate dal rispetto reverenziale con cui ILCA ha confezionato dei remake poco interpretativi. A quanto pare, però, Game Freak ha deciso che “a casa adda piglià aria”, defenestrando molte convenzioni fino ad oggi intoccabili.
Non si parla della semplice ambientazione, che si rifà al passato (al periodo Meiji della regione di Hokkaidō, per la precisione, viste le tenute da Ainu per i protagonisti Luca e Luce) del mondo Pokémon. Qui non siamo nella Sinnoh che tanto ci ha fatto apprezzare “la pace e l’armonia” in cui gli umani vivono con le creature; no, nella rurale Hisui gli umani trattano i mostriciattoli tascabili come mostri temibili, guardandoli con timore e con risultante disprezzo. Di disprezzabile però abbiamo visto ben poco, ed è per questo che siamo qui: analizzare come, il 28 gennaio, il franchise potrebbe cambiare per sempre.
Tecniche
Partiamo dalla novità più grande per la formula introdotta da Leggende Pokémon: Arceus. Fino ad ora, quello proposto dalla serie (nonostante la profondità competitiva) era un gioco di ruolo a turni “per principianti”: l’equipaggiamento si limita ad uno strumento da tenere con sé, si attacca una volta per turno (due con Mega Kangaskhan, okay, ma si sa che le feature vanno e vengono) ed è la velocità di ogni partecipante a determinare l’ordine. Non stavolta. Nella regione di Hisui, è a pura discrezione del giocatore decidere se dare priorità alla forza o alla velocità dei propri attacchi.
In aggiunta, attingendo a piene mani da altri giochi di ruolo e dai loro attacchi preventivi (nessuno ricorda i colpi inflitti ai nemici nell’overworld di Paper Mario e di Mario & Luigi?), dovremo effettivamente colpire i Pokémon selvatici con una Poké Ball contenente un membro della nostra squadra (probabilmente lo starter), determinando l’ordine con cui ciascuno agirà. In modo non dissimile da World of Final Fantasy, nelle battaglie è presente un indicatore dell’ordine dei turni a lato per ricordarci che no, come ipotesi quella di più attacchi per turno non è al di fuori del reame delle possibilità.
Ricognizione – la rivoluzione alla formula di Leggende Pokémon: Arceus
Come abbiamo anticipato, Leggende Pokémon: Arceus devia dalla formula anche da un punto di vista narrativo, riportandoci a quando la convivenza pacifica tra umani e creature era (gasp!) una rarità. Per questo, non saremo più (o “non saremo ancora”?) allenatori, bensì membri di una squadra di spedizione chiamata Team Galassia. Non parliamo dell’organizzazione terroristica di Sinnoh, bensì di un gruppo guidato da Soruan, un antenato del professor Rowan. A tal proposito, aspettatevi tanto fanservice sotto forma di trisavoli dichiarati e non, viste le loro fattezze sospettosamente simili ai nipoti.
Ci sono ancora aspetti familiari in questo nuovo ruolo, naturalmente: il professor Laven, ispirato a Thomas Blakiston (ricercatore inglese che nell’ottocento documentò la fauna dell’Hokkaidō e a cui una razza di gufo pescatore deve il nome), ci darà uno starter tra quelli di altre regioni (tra cui, guarda caso, un Rowlet). Lo scopo di questa donazione è quello di, naturalmente, compilare il primo Pokédex della storia del franchise, con carta e penna. E per farlo, dovremo vedercela con le insidie che si celano nella regione di Hisui: c’è un motivo se “con il tempo” ha cambiato nome.
Spazi aperti – la rivoluzione alla formula di Leggende Pokémon: Arceus
Sebbene The Pokémon Company abbia confermato non troppo tempo fa che il gioco non sarà del tutto open-world, ci saranno ampi spazi aperti in abbondanza. Ciononostante, quello che in molti hanno definito il “momento Breath of the Wild” del franchise ha tutto il diritto di essere considerato come tale. Ci saranno aree da esplorare come parte dei ricognitori inviati dal (benevolo, pare) Team Galassia. In modo analogo alle Terre Selvagge di Galar, avremo ampissime aree di esplorazione. E da un punto di vista faunistico, potremo aspettarci qualcosa di molto, molto diverso dal solito.
In una mossa non dissimile dalla “Pokéburocrazia” di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Diamante Lucente e Perla Splendente, questa regione introduce nuove evoluzioni e forme locali nel bel mezzo di una generazione ancora in corso. Alcuni dei Pokémon, come Wyrdeer (evoluzione di Stantler nella regione di Hisui; come sia possibile che Stantler sia rimasto senza evoluzione per secoli, poi, i giochi lo dovranno per forza spiegare) o Basculegion (evoluzione di Basculin) ci serviranno per attraversare queste nuove lande fino ad ora mai viste in tutta la storia del franchise.
Escursioni – la rivoluzione alla formula di Leggende Pokémon: Arceus
Come parte del nostro ruolo, nel gioco dovremo andare in ricognizione per apprendere di più sulla fauna locale. Il Villaggio Giubilo (oggi noto come Giubilopoli) farà da campo base per le nostre operazioni, dove dovremo parlare con gli abitanti per portare a termine delle missioni. Alcune di esse, come ci ha ricordato l’ultimo sguardo esteso al gioco, richiederanno la cattura di un esemplare con le nostre Poké Ball artigianali in legno, pietra e acciaio. Il loro design steampunk (anacronistico vista l’ambientazione feudale, ma d’altronde esiste un “Arceusphone”…) ci ricorda che, tra le altre cose, potremo craftare degli strumenti. Sì, craftare.
Parliamo un po’ della fauna locale, giusto per ricordarci di quanto il gioco preceda gli eventi della serie principale. Si parla di una convivenza tra umani e non alla stregua di Monster Hunter, nel senso che venire sconfitti può comportare anche un attacco dei Pokémon selvatici diretto proprio al giocatore, ma in senso letterale (perderemo i sensi). Quando i loro occhi sono iniettati di sangue, i “mostriciattoli tascabili” non sono più tanto adorabili. Torneremo al campo base per leccarci le ferite, ma è bene sapersi difendere: non si tratta più della concezione del franchise a cui eravamo abituati fino ad oggi.
Regalia
Concludiamo parlando più nello specifico di una delle novità introdotte nella formula da Leggende Pokémon: Arceus. Abbiamo già menzionato che alcune creature ci attaccheranno con intenzioni ben peggiori di quanto siamo abituati a vedere, ma parliamo anche di novità di altro tipo. Non alludiamo semplicemente allo Zorua di Hisui (introducendo, per la prima volta, un Normale/Spettro), ma ai Pokémon Regali. Con la loro aura dorata, vengono considerati una vera e propria forma di nobiltà dai clan locali. Starà a noi evitare i loro attacchi, vista la piaga dell’odio che li sta contagiando uno dopo l’altro.
Gli scontri con loro saranno perlopiù gestiti tramite una componente action, visto il titolo nobiliare di alcuni di loro che compare su schermo (“Signore dei boschi: Kleavor”, dal video) in modo pressoché identico a quanto visto nella serie Zelda. Tra un attacco schivato e l’altro, avremo modo di dare il via ad alcune fasi gestite come uno scontro a turni. I guardiani umani che li proteggono giocheranno un ruolo simile a quanto visto fino ad ora con i Capitani visti nella regione di Alola. C’è molto mistero intorno ai giochi, e non vediamo l’ora di analizzare attentamente il gioco con una recensione per scoprire cos’altro si cela dietro questo alone.
Ora sta a voi dirci la vostra: cosa pensate del gioco fino ad ora? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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