Con l’avvento di Playstation 4 Pro e l’annuncio di Xbox One X, il mercato delle console ha dimostrato di portare innovazioni inutili e tralasciabili. In questo speciale vorrei ripercorrere i punti salienti dell’evoluzione delle home console
Il comparto grafico è sicuramente una parte fondamentale dell’evoluzione delle console. Ma non è il più importante!
Per non annoiare i lettori, non mi soffermerò su dati troppo tecnici o su paroloni da ingegnere informatico. L’editoriale che state leggendo sarà un viaggio a ritroso nel tempo. Un viaggio che vedrà come protagonista le console, ma sopratutto la loro evoluzione: quali sono stati i limiti superati, quali vantaggi abbiamo ottenuto noi giocatori e come si è evoluto il gaming in generale grazie alle migliorie apportate.
La “console war” esiste da sempre. Un tempo però le regole erano nettamente diverse!
Per non andare troppo indietro con la macchina del tempo videoludica, partirei con la terza mitica generazione di home console.
La terza generazione vedeva come grandi rivali il Sega Master System, il NES di Nintendo (Famicon se preferite) e l’Atari 7800. Per darvi un’idea di che potenza potessero sviluppare queste console, posso dirvi che il NES vantava una CPU da 1.79MHz. Il Sega aveva invece una potenza video in grado di sviluppare una risoluzione 256×240, il tutto con solo 32 colori simultanei su una palette di 64.
Come promesso non voglio aggiungere troppi particolari tecnici, ma solo quelli necessari a rendere l’idea delle potenzialità offerte dai sistemi dell’epoca. L’obbiettivo degli sviluppatori era quello di offrire un videogioco colorato e funzionale. Il segnale passava per il cavo dell’antenna dei televisori a tubo catodico, non c’erano schermi piatti e non si parlava di risoluzione o di bug. Si tentava di spremere al massimo le CPU dell’epoca per far muovere a destra o a sinistra un ammasso di pixel che componevano un’auto o un personaggio. Grazie a titoli come Super Mario, Castelvania o Metroid le console si imposero nel mercato dell’intrattenimento. I titoli facevano la differenza, più della potenza delle console stesse. Nonostante il Sega Master System vantasse una notevole potenza di calcolo rispetto al NES, il secondo fu dominatore delle vendite. In poche parole il software (il videogame) era più importante dell’hardware (la console).
Quarta generazione di console e primo vero salto generazionale con elementi ben visibili
La quarta generazione è una delle più famose. Si contendevano le scettro il Super Nintendo Entertaiment Sistem (SNES) e il Sega Mega Drive (Genesis negli USA).
Le console a cartucce si facevano una guerra spietata anche in termini di marketing. Sega lanciò sul mercato titoli del calibro di Sonic, per mostrare le capacità e la velocità ottenibile dalla sua macchina per il gaming. Nonostante la supremazia rinnovata in termini di resa grafica e di palette cromatica, il Sega non riscontrò lo stesso successo dello SNES. Anche se il Sega Genesis vantava numerosi fan e ottimi software, la vittoria di Nintendo fu schiacciante.
Anche in questo caso le due case sviluppatrici tirarono fuori i “muscoli” delle console per cercare di accaparrare un pubblico più vasto. Campagne denigratorie e frasi come: “noi abbiamo la console più potente al mondo” erano all’ordine del giorno (che senso di déjà vu, non trovate?). In quegli anni bellissimi per il mondo dei videogames si cominciò a tentare di inserire qualche personaggio più caratterizzato e qualche bozza di storia. La potenza maggiore delle console non veniva utilizzata solo per “pompare” la qualità video.
A fine generazione si cominciò a vedere anche qualche esperimento di 3D, ma senza troppo successo.
Nella quinta generazione si cambiano le “sfidanti”, ma il risultato rimane invariato. Il software batte l’hardware
Il salto generazionale che si ha fra la quarta e la quinta era di home console è disarmante. Finalmente approda il 3D e la potenza delle macchine implementa personaggi di spicco e mascotte indimenticabili.
Sony si lancia per la prima volta in solitaria nel mercato del gaming e come sfidante ha un peso massimo chiamato Nintendo. Sulla carta la PlayStation è spacciata. Nintendo, grazie al suo nome e alla lunga carriera nel campo, dovrebbe avere vita facile, senza contare che il Nintendo 64 aveva un hardware molto superiore alla sua rivale. A fare la differenza fra le due furono i videogiochi! Come dimenticare titoli del calibro di Crash Bandicoot o di Spyro. Senza dubbio i videogames di mamma Sony e la sua propensione al marketing aggressivo sono stati i motivi trascinanti che hanno portato a vendere oltre 102 milioni di PlayStation contro le sole (si fa per dire) 33 milioni di Nintendo 64. Il focus del discorso è che la potenza delle console è importante, ma il cuore pulsante sono le innovazioni e sopratutto i videogames esclusivi che compongono il “pacchetto” della console stessa.
Ovviamente un’innovazione fondamentale di questa generazione fu anche il passaggio dalle cartucce al disco ottico, un’innovazione che ampliò a dismisura le potenzialità dei videogiochi. Grazie a tutto quello spazio abbiamo potuto godere di titoli del calibro di Metal Gear Solid, un videogame che ancora adesso viene annoverato come uno dei migliori di tutti i tempi.
Senza dimenticare le Memory Card! Memorie che consentivano di portare i propri salvataggi sempre con noi, ad esempio per farci aiutare da un amico a superare una parte particolarmente ostica di un titolo, o semplicemente per avere tutto il roster sbloccato in un picchiaduro.
Sesta generazione di console. Arriva Xbox, una console potentissima ma non in grado si spodestare Sony PlayStation dal trono
Nella sesta generazione si ha un magistrale cambio di periferiche. Sony lancia sul mercato PlayStation 2, Sega con il suo Dreamcast ha il suo canto del cigno e Nintendo prova a ritornare competitiva con una console potentissima dal nome Nintendo GameCube. Ma cosa fondamentale, entra nel mercato del gaming anche Microsoft, che a sorpresa presenta Xbox.
In ordine di potenza hardware troviamo al primo posto Xbox, con un processore 733 MHz e una GPU Nvidia N2VA custom in grado di sviluppare 233 MHz di potenza. Segue Nintendo GameCube con una CPU da 485 MHz e solo infine Sony con la sua PlayStation 2, con un processore da 294 MHz e una scheda video da 147 MHz.
Non bisogna essere dei geni per capire che PlayStation 2 era la console meno potente di quell’era videoludica. Ciò nonostante fu la home console più venduta di tutti i tempi (e lo è ancora). Un motivo fondamentale della riuscita di questa impresa fu, senza ombra di dubbio, la retro-compatibilità. I possessori di una PlayStation di prima generazione potevano recuperare i videogiochi tanto amati anche sulla console appena uscita.
In termini di innovazione non si può evitare di menzionare le memory card più grandi (8 MB). O ancora il dualschock, un pad rivisto in grado di dare più immedesimazione al giocatore grazie alla vibrazione. Anche Microsoft ha contribuito all’evoluzione del gaming con il suo joypad, che vantava le levette analogiche asimmetriche.
Con questa generazione di console abbiamo avuto anche altre migliorie. Ad esempio, si poteva usufruire di servizi per giocare online, anche se i titoli che lo permettevano erano davvero pochi. Inoltre, l’avvento di nuove e più performanti CPU portò alla possibilità di avere riflessi delle acque e movimenti dei capelli molto più credibili.
Settima generazione di console. L’ultimo vero passo in avanti in termini di innovazione!
Della settima generazione non voglio darvi nessun incipit in termini di potenza grafica o tecnica. Le sfidanti erano PlayStation 3, Xbox 360 e Nintendo Wii.
Se conoscete anche solo lontanamente il mondo delle console, saprete che la console della grande N aveva, in termini hardware, il sistema meno dotato. Nonostante la premessa infelice, Wii fu la console più venduta di quella generazione. Senza nulla togliere alle altre, che vantavano esclusive indimenticabili e soverchiavano i limiti tecnici visti fino alla loro uscita, Nintendo fu in grado di rivoluzionare il mondo del videogame.
Grazie a Xbox 360 e a PlayStation 3 furono ottenibili risoluzioni in alta definizione (HD ready). La fisica all’interno dei videogames fece un salto notevole in avanti. Lo stesso balzo lo si vide nella creazione di storie emozionanti, rese uniche grazie anche al motion capture. Come dimenticare il mitico The Last Of Us, Metal Gear Solid: Snake Eater o le contrapposizioni Microsoft con i vari Gears of War e Forza Motorsport.
Ma Wii, grazie alla sua accessibilità e alla sua innovazione naturale, fu la regina incontrastata del mercato. Un modo semplice di giocare che però nascondeva un’idea a dir poco geniale e innovativa.
Dovremmo concludere con PlayStation 4 e Xbox One, parlando delle console “di mezza generazione”. Ma non andrà così!
Tutto quello che è stato scritto in questo articolo, detto anche in maniera (molto) sintetica, servirà ad arrivare ad una conclusione, una riflessione ben precisa. Le console di questa generazione non hanno portato nessun cambiamento sostanziale! Detto “fuori dai denti”, l’effetto di stupore che si aveva accendendo una PlayStation 3 dopo aver giocato per molti anni su una PlayStation 2, non si può nemmeno lontanamente paragonare a quello delle generazioni (di mezzo o no) successive.
Si insegue una risoluzione maggiore, un più alto numero di pixel e, nella migliore delle ipotesi, dei particellari più curati. Dov’è finita l’evoluzione vera e propria?
Invece di preoccuparsi di raggiungere questo benedetto Ultra HD (4K), perché gli sviluppatori non si prodigano a sviluppare console con CPU in grado di reggere scelte più dinamiche? Perché non si cerca di raggiungere intelligenze artificiali più complesse da raggirare? Noi giocatori siamo stufi di poter attirare nello stesso modo venti, trenta cattivi nella medesima trappola senza che nessuno si preoccupi di non trovare più il compagno d’armi.
Una grafica migliore può essere, anzi è di sicuro, un ottimo passo avanti. Ma non può e non deve essere l’unica evoluzione a cui si punta.
Siamo arrivati al punto che si acquista una console in base alla sua potenza e non per le sue esclusive. Ma siamo seri?
Arrivati a questo punto, che vadano a quel paese PlayStation 4 Pro, Xbox One X e il 4K. Io compro Nintendo Switch, che magari non sarà potente come le “sue sorelle maggiori”, ma almeno tenta di innovare!
Lascia un commento