Cory Barlog ha parlato e ci ha fatto capire che i DLC di God of War su PS4 non li vogliamo: vi spieghiamo il semplicissimo motivo che sta alla base di questa scelta
God of War su PS4 è sempre più vicino all’uscita e molte recensioni sono già online: i voti sono altissimi e sembra proprio un gioco imperdibile.
L’impressione è che sia uno di quei videogame che vivi intensamente, senza negargli il tuo impegno e la tua passione. Una di quelle opere che, quando finisce, ti fa dire: “Quanto vorrei averne ancora!”. Subito dopo la tua mente si pone una domanda: “Ma quando escono i DLC di God of War su PS4?”. Siamo nel 2018, ormai diamo per scontato che avremo modo di giocare ancora. Il supporto post-lancio è tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Oppure no?
God of War su PS4 non avrà un Season Pass
La verità è una sola. God of War su PS4 non avrà un Season Pass. Non avrà nemmeno microtransazioni: Cory Barlog, creatore del gioco, è stato abbastanza chiaro replicando, su Twitter, con un bellissimo “no freakin way!!!”.
Contenti? Tristi? Se è vero che le microtransazioni sono considerate il più oscuro e ripugnante essere maligno del mondo (dalla nicchia informata, la gente comune pare felice di spendere i propri soldi per degli aiuti usa e getta in Candy Crash), i DLC sono un discorso più elaborato. Dopotutto, come detto in apertura di articolo, non è affatto male l’idea di poter giocare di nuovo a un videogame che abbiamo amato, senza dover aspettare anni e anni per lo sviluppo di un seguito, ma potendo al tempo stesso provare qualcosa di “nuovo”.
Personalmente, come vi avevo raccontato quando ho parlato di The Witcher 3, mi ritrovo a viverla in maniera diversa gioco per gioco. Oggi però il discorso è leggermente diverso.
I DLC di God of War su PS4: parla Cory Barlog
Io sono in grado, già da ora, di affermare che i DLC di God of War su PS4 non li voglio. Vi starete domandando: ma allora hai provato il gioco e da quel che hai visto puoi dire che non servono? La risposta è: no, non ho provato il gioco. Posso però affermarlo ugualmente e la motivazione di fondo si trova nelle parole dello Cory Barlog, rilasciate in un’intervista ai microfoni di PlayStation LifeStyle.
Ve le propongo sia il lingua originale (tradurre, tradire: lo sappiamo) e in traduzione (la lingua d’Albione è antipatica ad alcuni).
I feel like for me it’s the experience of when I bought Half-Life 1. I went to the store, I bought it, took it home, installed it, and played it and everything that Half-Life was on the disc. I got to the whole experience that they wanted me to have. That’s the experience to me that I want to deliver to people out there that I’m not like, oh, I held back something. It’s like, no, no, no, no. Everything that we have in us is not left on the field, it’s put into that game. So that when you buy it, you have that feeling of like, I get this entire experience. I can go home, I can save this thing, and I can know that you have given me everything you possibly can.
In italiano.
Credo che il mio punto di riferimento sia l’esperienza che vissi quando acquistai Half-Life 1. Andai nel negozio, lo comprai, tornai a casa, lo istallai e ci giocai e tutto di Half-Life era sul disco. Ho vissuto tutta l’esperienza che volevano io vivessi. Questo è il tipo di esperienza che voglio portare alle persone là fuori. Non voglio che sia tipo: oh, mi sono tenuto qualcosa. Assolutamente no. Tutto ciò che c’è in noi non è stato lasciato indietro, ma è stato messo nel gioco. Cosicché, quando compri il gioco, puoi provare la sensazione che tu abbia già tutta l’esperienza. Posso tornare a casa, posso mettere al sicuro il gioco e posso sapere che mi avete dato tutto ciò che potevate darmi.
I DLC di God of War su PS4 non li vogliamo
Ed ecco quindi il vero punto del discorso. Barlog ha puntato il dito verso una pura sensazione. La bellezza di sapere che quando avremo il disco in mano, potremo essere certi che gli sviluppatori non ci hanno negato niente. Non si sono trattenuti. Non hanno evitato di mettere qualcosa nel gioco, per poterlo vendere separatamente.
Ciò di cui Barlog parla è, prima di tutto, onestà. Un DLC, un Season Pass o un’espansione non sono il male a prescindere. Eppure, tendo a viverli sempre con un po’ di sospetto.
Io ti rispetterò, gioco, se tu rispetterai me. Se sarai onesto io ti accetterò e, a ben pensarci, potrei anche essere invogliato a premiarti, pagando il prezzo pieno invece di aspettare uno sconto. Cory Barlog mi ha ricordato che c’è un po’ di onestà in giro e che devo essere più attento a premiare solo chi se lo merita. Questo è il mio potere da consumatore e devo imparare a utilizzarlo.
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no
15 Aprile 2018 alle 4:52i dlc devono essere aboliti , i season pass devono essere aboliti e le microtransazioni devono essere abolite , se questo o un qualsiasi altro gioco dovesse avere dei dlc , delle microtransazioni , dei season pass, la gente non li comprerà
Alessandro
6 Maggio 2018 alle 13:31Però giustamente viene citato the witcher 3, ottimo esempio della enorme differenza tra un dlc e una vera e propria espansione. I dlc di TW3 sono due veri e propri giochi a parte, realizzati separatamente proprio per dare continuità a una storia e a un personaggio tanto amato. Non penso che i dlc vadano aboliti e basta, penso che le case di produzione debbano tornare con la mente a quel periodo in cui gli sviluppatori amavano le loro creazioni tanto quanto speravano facessero i consumatori finali.