Google Yeti, PlayStation Now e Xbox Game Pass: la nona generazione di console si preannuncia ricca di colpi di scena in grado di variare radicalmente i bilanciamenti del mercato
Videoludicamente parlando, stiamo vivendo uno dei periodi più frizzanti che la storia ricordi. Fra un leak e una news c’è aria di rivoluzione nel mondo console, e si tratta di cambiamenti dal potenziale talmente radicale che potrebbero cambiare le abitudini dei videogiocatori accumulate negli ultimi 40 anni che si tratti di Daily Puzzles o di titoli tripla A. Pensate sia esagerato? Continuate a leggere.
Game Pass, PlayStation Now, Google Yeti | Il nemico del mio nemico è mio amico
L’indiscrezione è trapelata da poche settimane, ma pare proprio che Nintendo e Microsoft, dopo tre generazioni da competitor, abbiano iniziato a conoscersi meglio e stia nascendo del tenero. I responsabili delle due società infatti, sono stati paparazzati gli uni nella sede degli altri, cosa che fa intendere che qualcosa bolla in pentola.
Pare infatti che il cross play fra Xbox e Switch non sarà l’unico frutto di questa insolita collaborazione: i gossip parlano infatti di Xbox Game Pass pronto a sbarcare sulla console Nintendo, rendendo quindi fruibili un’enormità di titoli esclusivi e third party su Switch, e portando di conseguenza tantissimi potenziali nuovi abbonati all’ottimo servizio di Microsoft.
Nonostante Game Pass stia arrivando su tante altre piattaforme quali Android, iOS e (in parte) su PC, è soprattutto la partnership con Nintendo che susciterebbe maggior scalpore. Attualmente non ci sono piani per un servizio di questo tipo, visto che Xbox Live non sarà disponibile per l’ibrida giapponese, ma la casa di Redmond ha sottolineato come l’ecosistema Xbox sia sempre pronto a trovare nuovi sbocchi.
Game Pass, PlayStation Now, Google Yeti | Dalle cartucce allo streaming
Nel frattempo Sony guarda il resto del mondo dalla sua torre dorata, studiando le mosse dei suoi competitor e mantenendo il massimo riserbo riguardo il proprio futuro. Il ruolo di leader del mercato è certo un onore quanto un onere: anche solo un passo falso potrebbe compromettere la sua posizione soprattutto in un periodo di grandi novità come questo, e Sony lo sa bene.
E mentre PlayStation 5 viene sviluppata in gran segreto, la casa giapponese pareggia i conti con il servizio più allettante della concorrente Microsoft: Xbox Game Pass. Il 12 marzo infatti il servizio in abbonamento di videogioco in streaming PlayStation Now si è finalmente esteso a buona parte dei Paesi del vecchio continente fra i quali l’Italia. Diversamente da Game Pass, tuttavia, è il concetto di gioco in streaming a suonare rivoluzionario e a rappresentare a tutti gli effetti il primo assaggio di quello che diventerà il futuro metodo di fruizione videoludica che fagociterà non solo i giochi su disco, ma anche le console stesse.
Se infatti il digital delivery non è mai riuscito a rimpiazzare completamente il supporto fisico (quantomeno su console), ci sono ottime possibilità che i servizi in abbonamento riusciranno nell’intento, spinti più che mai dai grandi produttori impazienti di risparmiare milioni di dollari di investimenti per ricerca e sviluppo di nuove console. Unica controindicazione: non ci sarebbe più alcun guadagno sulla vendita delle console stesse, ma considerando che i ricavi sulla vendita dell’hardware sono un’inezia rispetto a quelli del software, il loro ammanco verrebbe comunque più che colmato dagli introiti degli abbonamenti di nuovi giocatori attirati dalla maggiore accessibilità economica.
Insomma, una simile rivoluzione sulle modalità di fruizione del videogioco non avveniva dal lontano 1976, quando Fairchild Semiconductor lanciò sul mercato “Fairchild Channel F”: sfortunata console ormai dimenticata fra le pieghe del tempo, che tuttavia detiene l’innegabile merito di inaugurare il sistema di distribuzione dei giochi su cartucce, dando il via, non solo alla seconda generazione di console, ma anche al concetto di videogioco su supporto fisico che è sopravvissuto fino a oggi.
E così, mentre nei laboratori dei grandi produttori la nona generazione ha oramai una forma e un hardware pseudo definitivo, possiamo ipotizzare che essa rappresenterà un ibrido fisico-streaming, nonché preambolo a una decima (definitiva?) generazione senza hardware. Futuristico? Forse, ma considerato quanto sei anni fa ci sembrasse assurda l’idea di una Xbox One always online, questa visione del prossimo futuro è quanto mai ipotizzabile.
Game Pass, PlayStation Now, Google Yeti | Lo Yeti esiste, io l’ho visto
Era da un po’ che si vociferava che bollisse qualcosa nell’enorme pentolone di Mountain View, e il momento del reveal è finalmente arrivato: il 19 marzo 2019 alla GDC, Google annuncerà il proprio ingresso nel mondo dei videogiochi. Nome in codice: Yeti
È davvero tanto tempo che un nuovo attore non fa il proprio ingresso in questo mercato estremamente elitario: esattamente dal 2000 quando venne presentata la prima Xbox. Ebbene, allo stesso modo di Microsoft allora, oggi Google rappresenta una delle poche aziende al mondo con la credibilità e le risorse economiche per provare a entrare in questa industria, dopo vent’anni e tre generazioni in cui i protagonisti coinvolti sono stati sempre gli stessi.
Le speculazioni e le ipotesi sono davvero tante, eppure cosa aspettarsi dall’azienda che, senza esagerare, detiene le chiavi di Internet? Considerato il legame con la rete e la forte spinta all’innovazione che da sempre caratterizza Google, sarebbe piuttosto bizzarro aspettarsi la classica console squadrata con lettore ottico da affiancare al televisore. Le ipotesi più accreditare darebbero infatti voce a un hardware decisamente più piccolo (alla stregua di un Chromecast) con controller dedicato e interamente votato allo streaming.
Certo è che per l’affermazione sul mercato di un marchio inedito serve non solo innovazione, ma anche grande conoscenza del settore, ottimi rapporti con le terze parti, ma soprattutto titoli esclusivi che possano far affezionare e fidelizzare il pubblico.
Insomma, le aspettative verso un tale mostro tecnologico sono giustamente estremamente alte, possedendo Google sia i fondi che le tecnologie potenzialmente in grado di rendere obsolete PlayStation 5 e Xbox Scarlett ancor prima del loro annuncio, di fatto decretando Google vincitore di una nona generazione che deve ancora cominciare.
Riuscirà Google a fare breccia in questo difficile mercato, o la nuova console finirà nel dimenticatoio in compagnia di Google Plus e i Google Glass?
Un render (non ufficiale) del controller Google, basato su un brevetto
Premesse entusiasmanti per la nona generazione
Pare proprio che nel mondo del videogioco tiri aria di cambiamenti dalle enormi potenzialità, in grado di sconvolgere gli equilibri sedimentati negli ultimi vent’anni in cui gli attori e le dinamiche in gioco sono sempre state più o meno le stesse.
Domani, martedì 19 avrà luogo la prima mossa di questo entusiasmante calciomercato a cui i videogiocatori non sono per niente abituati. L’esito di una generazione di console non è mai stato tanto incerto.
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