Crash e Spyro hanno creato e continueranno a creare dei seri problemi: ecco perché la differenza tra remake e remaster è importante. Ne va dei vostri soldi
Ho pensato a lungo se realizzare un articolo come questo. Definire la differenza tra remake e remaster non è un compito semplice. O per meglio dire, non è semplice spiegare la differenza a chi non è abituato a parlare di tecnicismi (per quanto basilari come questi). Una persona che è solita ragionare sul mondo videoludico, anche se non conoscesse già la differenza, potrebbe arrivare a una risposta senza aiuti, banalmente guardando tutta una serie di opere: tranne rari casi, la differenza tra un remake e un remaster è abbastanza lampante.
Il problema è spiegarlo a chi non ha le basi per capire. Proprio per questo mi sono chiesto più e più volte se aveva un senso realizzare questo tipo di articolo. Non sono di certo il primo che cerca di illustrare la questione e non sono quello che riuscirà a farla comprendere a più persone.
Una semplice spiegazione non mi interessava. Mi serviva, come sempre, un motivo per provare a chiarire la situazione. Dovevo capire se era effettivamente importante farlo. Dovevo capire se il fatto che il largo pubblico non conosca la differenza sia un vero problema o meno.
Be’, lo è.
Differenza tra remake e remaster: facciamola semplice e breve
Prima di tutto dobbiamo dare una specie di definizione. Lo ripeto: non sono il primo a trattare l’argomento e sono più che convinto che altri abbiano già fatto un lavoro egregio. Non voglio quindi darvi un intero articolo di spiegazione, lungo ed elaborato, che finirebbe solo per annoiarvi e allontanarvi: tanto più che molto di voi non ne avranno bisogno.
Facciamola semplice e breve. I giochi, banalizzando il discorso solo alla componente visiva, sono composti da asset: ovvero modelli poligonali e texture.
Molto bene. La differenza tra un remake o una remaster sta in quello che viene fatto con questi “asset”. Se gli asset vengono riutilizzati (subendo un aumento di risoluzione o vedendosi applicati dei filtri grafici di qualche tipo) si tratta di una remaster, di una rimasterizzazione. Se gli asset vengono ricreati da zero, allora è un remake, un rifacimento.
Un ottimo esempio è Shadow of the Colossus, il gioco di Fumito Ueda del 2006. L’opera, nel 2011, ha ottenuto una rimasterizzazione su PlayStation 3 (insieme a ICO). Nel 2018 è invece stato proposto un remake. Nel primo caso, gli asset erano quelli PlayStation 2 riproposti a una risoluzione maggiore. Nel secondo caso, gli sviluppatori hanno ricreato/rifatto/remake gli asset. Potete vederlo nell’immagine qui sotto.
Dove è stato il principio della confusione? Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy. Il gioco riporta il termine rimasterizzati, quando invece si tratta di un remake. Lo stesso sta accadendo con Spyro.
Differenza tra remake e remaster: perché è importante?
Torniamo quindi al punto in esame. Perché è importante definire la differenza?
Sono solo parole. Il prodotto alla fine non cambia. Se avessero chiamato Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy “remake” non avremmo davanti un gioco diverso. Forse i termini si mescoleranno, forse tutto verrà chiamato allo stesso modo, ma è solo la lingua che si evolve da sé. È normale.
Potreste pensare queste cose. Purtroppo c’è un problema: nel momento in cui il pubblico disinformato comincia a considerare tutto la stessa cosa, nel momento in cui si inizia a mettere sullo stesso piano una remaster e un remake, il pubblico disinformato decide di non premiare economicamente una (vera) remaster poiché, ai suoi occhi, è una brutta remaster, a differenza di altre (che in verità sono remake).
L’ho visto accadere con Dark Souls Remastered: ho letto un commento inglese che si lamentava del fatto che era brutto e che avrebbero dovuto fare un remaster come Shadow of the Colossus su PlayStation 4.
È questo il momento in cui il mondo finisce. In cui le mega-corporazioni prendono il potere e, come in un cyberpunk da quattro soldi, diventiamo tutti una massa schiavizzata sotto le sferzate di una cultura dell’ignoranza promulgata da chi può parlare e venire ascoltato (ovvero le grosse compagnie di videogame, come Activision).
Il vero potere del consumatore è quello di poter decidere dove mettere i propri soldi. È importante capirlo. L’acquisto di un gioco non deve essere ragionato solo come un “compro una cosa che mi piace” ma anche come un “premio questo prodotto e le persone che l’hanno realizzato”. Nel momento in cui decidiamo di non premiare un gioco come Dark Souls Remastered poiché “non è una remaster bella come Shadow of The Colossus per PS4”, stiamo abbandonando il nostro potere da consumatori e quindi perdiamo il controllo del mercato.
Il mercato lo facciamo noi e dobbiamo capire una differenza “inutile” come quella tra remake e remaster poiché altrimenti non sapremo come spendere soldi in maniera intelligente.
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john Mcconnel
26 Aprile 2018 alle 8:34Una persona che solita ragionare sul mondo videoludico, anche se non conoscesse già la differenza, potrebbe arrivare a una risposta senza aiuti, banalmente guardando tutta una serie di opere: tranne rari casi, la differenza tra un remake e un remaster abbastanza lampante. upcoming ico oix.global
Andrea Salone
24 Maggio 2018 alle 8:00Crash e Spyro hanno creato e continueranno a creare dei seri problemi: ecco perché la differenza tra remake e remaster importante. upcoming ico oix.li Una persona che solita ragionare sul mondo videoludico, anche se non conoscesse già la differenza, potrebbe arrivare a una risposta senza aiuti, banalmente guardando tutta una serie di opere: tranne rari casi, la differenza tra un remake e un remaster abbastanza lampante. Il mercato lo facciamo noi e dobbiamo capire una differenza “Inutile” come quella tra remake e remaster poiché altrimenti non sapremo come spendere soldi in maniera intelligente.