“L’impossibile non è possibile finché non succede”: il settimo posto della graduatoria va alla recensione di Crash Bandicoot N-Sane Trilogy
Su Nintendo Switch non poteva non trovare posto uno dei franchise più “nintendiani” mai visti su altre console: checché ne dicano i puristi della Grande N, è Crash Bandicoot N-Sane Trilogy a meritare una recensione nel nostro Calendario dell’Avvento. Del resto, seppur traendo ispirazione anche dalla moda degli anni ’90 di avere “mascotte con carattere” come Sonic, in realtà Naughty Dog è stata la prima a proporre la linearità di Mario, con casse di legno al posto dei blocchi di granito del baffone. In seguito abbiamo visto l’idraulico fare lo stesso con 3D Land e 3D World, ma nel 1996 i power-up sarebbero stati più d’impiccio che altro.
Crash Bandicoot N-Sane Trilogy, diciannovesima recensione del Calendario di Nintendo Switch
Già nel primo Crash Bandicoot Naughty Dog dimostrò l’amore verso il cupo che avrebbe fatto capolino più avanti con The Last of Us. E se tutte le creature cartoonesche dei platformer fossero dei mutanti? Su questo si basa l’incrocio tra l’Isola del Dottor Moreau e i Looney Tunes, che permea ogni istante dell’avventura. La difficoltà, in realtà, non è merito di alcun “Dark Souls dei platformer” (ci dissociamo dall’appellativo), ma è solo frutto del level design mariesco riproposto con l’allora neonata visuale in profondità. Per quanto abbia sbagliato i conti con Nitro Kart, Vicarious Visions si è guadagnata con i sequel su GBA il diritto di rivisitare i primi Crash.
Nulla da eccepire, poi, per i due restanti capitoli presenti nella raccolta. Il seguito apre al giocatore la possibilità di affrontare i livelli di ogni mondo in qualsiasi ordine introducendo più ostacoli, mentre il terzo episodio arricchisce il tutto con i veicoli. Quest’ultimo campeggia nella biografia del sottoscritto per un motivo: nel suo Cadvent Calendar, lo youtuber d’oltremanica Caddicarus ha concluso “se non lo avete mai giocato, mi dispiace per voi.” E che ne è del recente quarto capitolo? Toys For Bob ha già avuto il suo posto in classifica; se ne volesse un altro, che pianga sull’impressione che Naughty Dog mettesse casse di ferro rimbalzanti ovunque. Per un nuovo platformer che omaggia la difficoltà del passato, ne riparliamo domani a mezzogiorno.
Ora sta a voi dirci la vostra: voi avreste dato una possibilità a It’s About Time? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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