Le home console hanno una potenza di calcolo nettamente inferiore a quella dei PC da gaming, potrebbe questo dato influire sulla qualità finale dei videogiochi?
Ultimamente quando si parla del mondo gaming, l’argomento che è un po’ sulla bocca di tutti sono queste console di “mezza generazione”. Con Sony che ha presentato la sua PlayStation 4 Pro e con Microsoft che ha annunciato nel prossimo futuro l’arrivo sul mercato della sua nuova Xbox Scorpio.
Le nuove arrivate porteranno delle modifiche più o meno importanti come una resa grafica migliorata, un frame rate più stabile e la possibilità di utilizzare al meglio i visori per la realtà virtuale. E’ ovvio che le modifiche che vanno a migliorare le prestazioni delle console basiche sono un passo in avanti, anche se quello che sta succedendo a mio avviso ha il sapore di fumo negli occhi.
Non volendo parlare in questo articolo delle potenzialità effettive di queste “macchine” (in quanto trovate sul sito articoli molto esaustivi sull’argomento) vorrei concentrare il focus sul mondo delle home console in generale, trattandone le loro potenzialità in toto, non solo la resa grafica.
Il PC gaming offre molto di più in termini di resa grafica rispetto alle console casalinghe, che di conseguenza potrebbero fare da “tappo” al mercato dei videogiochi
Quando si mettono a paragone i due modi di giocare (PC e console) la battaglia si sposta sempre sul campo della resa grafica, trascurando aspetti ben più importanti, come ad esempio la potenza di calcolo delle “macchine rivali”. Per chi non fosse un profondo conoscitore del concetto di potenza di calcolo, il discorso si può semplificare dicendo che più è alto il numero di calcoli che può effettuare la CPU, più si potranno effettuare ampliamenti al mondo di gioco. Sono “ampliamenti” ad esempio il meteo dinamico quando si parla di titoli di corse o il ciclo giorno notte quando si parla di videogiochi in stile The Witcher o, ancora, lo sono le coperture dinamiche e distruttibilità della mappa di gioco quando si parla di titoli sparatutto. Di meccaniche ve ne sarebbero molto altre, ma gli esempi fatti credo possano aver dato l’idea di quello che si intende per potenza di calcolo.
Ora fatte le dovute spiegazioni e sapendo che ovviamente i personal computer hanno un margine di potenza maggiore, la domanda sorge quasi spontanea: le console stanno in qualche modo rallentando lo sviluppo di nuove possibilità nel mondo dei videogiochi? La risposta non può essere data in stile “bianco su nero”, ma che credo che vada ricercata in una scala di grigio.
La verità e che i videogiocatori devono ringraziare che esistano due ecosistemi che traggono benefici l’uno dall’altro
In principio ho detto che il PC ha una potenza di calcolo maggiore e che quindi è nettamente superiore quando si parla di possibilità di sviluppo e, su questo, credo non si possa discutere. Ma è anche vero che se il PC è arrivato ad offrire un quantitativo di videogiochi così performante deve ringraziare le sorelle minori che, pur essendo meno potenti, hanno avuto il grande pregio di aver portato il gaming nelle case di un numero di persone impressionante, numero che mai avrebbe visto la luce solo grazie al PC gaming.</p
Parlando di dati puramente numerici vi stupirà sapere che quando si parla di hardware performante (PC in grado di far girare titoli in 4K) la base installata è circa del 13% e, questo dato, comprende anche i personal computer utilizzati dalle aziende ad uno scopo non ludico.
Per concludere e dare una risposta ad una domanda che risposta non può avere, credo che il mondo delle console stia sì inibendo da un lato le potenzialità del gaming su PC ma che, d’altro canto, incrementi fortemente gli introiti dello stesso mondo, dando possibilità di crescita altrimenti non possibili con un unica modalità di gioco. In oltre credo che la possibilità di scegliere sia un bene imprescindibile da non sottovalutare e sopratutto da difendere.
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