Nato da un progetto lanciato su Kickstarter, ToeJam & Earl: Back in the Groove è un videogioco che ripropone l’esperienza del primo titolo della serie, ma a noi non ha convinto particolarmente, scopriamo insieme il perché nella recensione completa
ToeJam & Earl: Back in the Groove è nato da un progetto finanziato su Kickstarter, sviluppato interamente da HumaNature Studios, uno studio nato nel 2006 con a capo Greg Johnson, uno degli sviluppatori della saga di ToeJam & Ear. Il titolo si propone, infatti, come il remake del primo videogioco della serie, uscito per Sega Genesis nell’ormai lontano 1991, con qualche modifica al gameplay oltre alla veste grafica differente, ma vediamo insieme perché non ci ha calamitati nel suo vortice di follia.
ToeJam & Earl: Back in the Groove, tutto molto semplice | Recensione
ToeJam & Earl: Back in the Groove è un roguelike action. Un filmato iniziale ci introduce nella semplice trama di gioco. I quattro personaggi che potremmo usare inizialmente, apparentemente fuggiti con la loro navicella, si imbattono nella Terra, decidendo quindi di alzare a palla il volume per divagare del “Funk”, ma qualcosa va storto. Earl, infatti, preme il generatore di buchi neri, creando così varie isolette nelle quali i personaggi dovranno cercare i vari pezzi di navicella per ricomporla, poiché andata distrutta per il fatidico errore.
L’obbiettivo principale dell’intero gioco, infatti, consiste nell’andare da un’isoletta all’altra per trovare le varie sezioni di navicella. Come abbiamo già accennato, il gioco ci metterà a disposizioni inizialmente 4 personaggi, tra i quali ToeJam e Earl del 1991, man mano, però, potremo sbloccarne altri 5, ed ogni personaggio avrà delle statistiche e dei bonus differenti. Cos’è che mette (o almeno ci prova) un po’ di pepe al gameplay? I regali.
Questi sono degli items che potremo trovare in giro per la mappa, ispezionando cespugli, alberi, case o acquistandoli. Abbiamo vari tipi di regali e possono contenere sia dei bonus che ci facilitano il gameplay, sia dei fastidiosissimi malus. I regali possono anche essere guasti e potremo aprirli così come sono, rischiando però di beccarci un malus, oppure aprirli dopo averli riparati. Perché, quindi, dovremmo aprire volontariamente un regalo che contiene un malus? La risposta è semplice, dato che quasi tutti i regali che raccoglieremo avranno un nome criptato, ma potremo decodificarli usando altri regali chiamati “Identifica Regalo” o pagando gli NPC.
Ebbene sì, sono presenti vari NPC nel gioco, i quali potranno essere nostri amici, oppure nemici. Dopo qualche minuto di gioco sapremo già riconoscere quali sono gli alleati e quali no, poiché i nemici si avvicineranno a noi con un fare minaccioso, mentre gli NPC neutrali se ne staranno per le loro.
ToeJam & Earl: Back in the Groove, l’ancora è rimasta nel ’91? | Recensione
Tra i vari NPC, ce n’è uno chiamato “Saggio” il quale ci farà livellare. Il sistema a livelli è molto semplice poiché ogni volta che raggiungeremo un nuovo grado ci saranno assegnati dei bonus alle statistiche e un premio casuali. Il premio non ci verrà assegnato solo in questo modo, ma anche nel momento in cui troveremo un nuovo pezzo di navicella.
In giro per le varie isolette potremo imbatterci in alcuni mini-giochi, come quello basato sul ritmo, nel quale dovremmo creare una melodia o premere i tasti al momento giusto, in modo da vincere e ricevere vari tipi di premi come il denaro. Il denaro è molto importante in questo titolo, poiché verrà impiegato per comprare regali o interagire con i vari personaggi, in modo che ci aiutino o svolgano le loro funzioni, come potenziare i nostri regali e via dicendo.
Ma allora, perché ci ha fatto storcere il naso? Il motivo è semplice. Lo sviluppo di un remake o, comunque, di un titolo simile a un predecessore è sempre una grandissima sfida, sia perché vi saranno i giocatori fedeli alla serie che hanno delle grandi aspettative, ma anche perché ci saranno dei neofiti pronti a provarlo, che magari non hanno mai giocato un titolo simile e, quindi, si trovano spiazzati.
Noi lo abbiamo testato affondo, conoscendo la natura del gioco e del suo predecessore, ma la cosa che davvero non ci è andata a genio è il fatto che, giocato al giorno d’oggi, non offra un’esperienza granché divertente. Questo non è il risultato di un lavoro fatto male, bensì di un lavoro incentrato principalmente nel riportare un titolo datato al giorno d’oggi, con una veste grafica fresca, ma con dei tempi ludici davvero lenti e noiosi, che una volta erano giustificati dalla potenza delle piattaforme stesse.
Il menù dei regali
ToeJam & Earl: Back in the Groove, tecnicamente bellissimo | Recensione
ToeJam & Earl: Back in the Groove offre un’esperienza visiva davvero ottima. Con una veste grafica cartoon e dei colori brillanti, i ragazzi di HumaNature Studios hanno davvero fatto centro, rinnovando in modo ottimale (purtroppo solo esteriormente) l’originale gioco del ’91. Anche la caratterizzazione dei personaggi è davvero ben fatta, con i personaggi che hanno il loro personale modo di fare, il proprio carattere e un impatto visivo differente l’un l’altro.
Le strisce di dialogo che appaiono a schermo sono, purtroppo, molto poche. Questo è un peccato poiché spesso sono scurrili e, in abbinamento al resto, creano un’atmosfera scanzonata, strappando talvolta anche qualche sorriso. Per quanto riguarda il comparto sonoro, il gioco splende, offrendo una colonna sonora “funk” che si sposa perfettamente con tutto il resto, rendendo più godibile il vostro gameplay.
ToeJam & Earl: Back in the Groove, l’ultima isola | Recensione
ToeJam & Earl: Back in the Groove è, quindi, un videogame che sarà apprezzato principalmente dai fan della saga poiché offre un’esperienza molto simile al primo titolo della serie uscito nel ’91 e, quindi, non è decisamente al passo con i nostri tempi. Avremmo decisamente preferito che, oltre al lato tecnico, si fosse rinnovato maggiormente anche il gameplay, pur sempre senza snaturarlo, ma rendendolo più godibile.
Punti a favore
- Visivamente molto bello
- Colonna sonora "funk" davvero orecchiabile
- Efficace il sistema dei livelli e dei regali
Punti a sfavore
- Troppo ancorato al passato
- Gameplay davvero lento
- Ripetitivo
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